Vai alla home di Parks.it
 

Mela della Val di Non

Chi visita la Val di Non in primavera non può resistere all'incanto delle distese di meli in fiore, che ricamano la valle di una sfumatura biancorosata, e al senso di potenza delle piante più antiche, dai tronchi contorti tanto grossi da dover essere puntellati. Immagini che vedevano anche i visitatori d'altri secoli, e che hanno reso il melo parte integrante della cultura nonesa fino ad immortalarlo nei nomi di paesi, come Malè e Malosco. Sono il clima mite e le caratteristiche del suolo, ricco di magnesio, a rendere la parte di valle compresa tra un'altitudine di 450 e 900 m particolarmente adatta alla crescita dei meli. Le tecniche di coltivazione attuali, che intrecciano un costante miglioramento qualitativo del frutto al rispetto per l'ambiente, hanno permesso alla mela della Val di Non di ottenere il marchio D.O.P.
Consumata fresca o mescolata in dolci, sughi per carni ed insalate, oppure ancora utilizzata per le sue proprietà cosmetiche, la mela nonesa ricalca nelle sue virtù la versatilità e la resistenza di un popolo dalle mille risorse.

Un delizioso e semplice modo per consumare la mela consiste nel privarla del torsolo, riempire di uvetta la cavità così formata, cospargerla di zucchero e quindi metterla al forno per una ventina di minuti. Ne uscirà dolcissima e croccante.

La mela della Val di Non
La mela della Val di Non
I produttori segnalati
Tipologia: Altri
Località: Segno (TN)
share-stampashare-mailQR Codeshare-facebookshare-twitter
© 2024 - Ente Parco Naturale Adamello Brenta