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Parco Naturale Regionale dell'Antola

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Zaino in spalla, ma in sicurezza

Importanti consigli per tutti gli escursionisti

(Torriglia, 06 Apr 18) Sono sempre più numerose le persone che fruiscono dei sentieri. Dalla semplice passeggiata ai trekking più impegnativi, a piedi o in mountain-bike, dall'escursionismo invernale con le racchette da neve al running, le attività outdoor sono sempre più diffuse. Non sempre, però, le persone sono preparate alle "insidie" che l'ambiente naturale può riservare.

La maggior parte degli interventi di soccorso evidenzia quanto la scarsa percezione dei rischi sia causa di incidenti apparentemente banali dovuti alla poca familiarità con l'ambiente naturale, allo scarso allenamento, alla disattenzione o semplicemente ad un abbigliamento inadeguato.

Ciò non deve spaventare chi si avvicina all'escursionismo o chi "sale" in montagna occasionalmente perché l'ambiente montano regala emozioni uniche in cambio del rispetto di poche "regole". Per essere sicuri sui sentieri è necessario partire da alcune norme di buon senso e acquisire informazioni corrette:

  • scegliere l'itinerario in funzione delle capacità fisiche e tecniche (durata, dislivello, esposizione), documentarsi sulla percorribilità e sulle caratteristiche (distanze dai centri abitati, fontane, rifugi, ecc.) scegliendo, soprattutto se non esperti, quelli contrassegnati da segnavia;
  • dotarsi di un abbigliamento e un equipaggiamento consono all'impegno dell'escursione (scarponi, strato caldo, giacca a vento, intimo di ricambio, cappello, occhiali da sole, crema solare, generi alimentari, scorta di acqua in base alle ore di cammino e alla temperatura);
  • avere nello zaino l'occorrente per eventuali situazioni di emergenza (telo termico, lampada frontale o torcia, coltello, nastro adesivo, fischietto, ecc.) e un kit di pronto soccorso, anche con farmaci eventualmente utilizzati per una terapia personale (in caso di ritardo nel rientro o imprevisti). Il kit dovrebbe contenere: fazzoletti disinfettanti monouso, cerotti medicati, garze sterili, rotolo di cerotto, benda elastica, due bende (8-10cm) con fermagli, busta di ghiaccio istantaneo, laccio emostatico, compresse di analgesico e di antistaminico, pomata antistaminica;
  • se non esperti, non intraprendere un'escursione da soli e, in ogni caso, comunicare ad una persona di fiducia l'itinerario che si prevede di percorrere;
  • informarsi sulle previsioni meteorologiche. Osservare sul posto l'evoluzione delle condizioni atmosferiche, specie vento, nebbia e temperatura. È assolutamente sconsigliato percorrere i sentieri in condizioni meteo avverse per non mettere a rischio la propria ed altrui incolumità;
  • in caso di dubbio sul percorso, tornare indietro… a volte è meglio rinunciare che rischiare;
  • alimentarsi correttamente prima (carboidrati) e durante l'escursione (evitare cibi grassi, alcool e quanto digeribile con difficoltà);
  • in caso di emergenza chiamare il numero unico di emergenza 112 (attivo anche in Liguria): sarà l'operatore, dopo aver localizzato la vostra chiamata tramite un sistema automatico e inquadrato la problematica, ad inoltrare la comunicazione ai soggetti competenti (Carabinieri, Polizia di Stato, Vigili del Fuoco o 118 per le emergenze sanitarie).

Per la chiamata al 112 è fondamentale non perdere tempo, riconoscere il tipo di problema e chiamare precocemente (l'App "112 WHERE ARE U" scaricabile su smartphone permette di chiamare il 112 inviando automaticamente i dati di localizzazione e altre informazioni utili). L'operatore sanitario che avvia l'intervento di soccorso raccoglierà i dati fondamentali per l'ottimizzazione dell'intervento stesso:

  • il nome e il n. di cellulare (che non deve essere abbandonato e va poi lasciato libero);
  • da dove si sta chiamando: comune, località o sentiero che si sta percorrendo e posizione quanto più precisa possibile;
  • cosa e quando è successo e quante persone sono coinvolte nell'incidente;
  • le condizioni evidenti della persona coinvolta (difficoltà respiratorie, coscienza, perdita di sangue, traumi visibili, la posizione del ferito, ecc.);
  • le condizioni meteorologiche;
  • una stima del tempo impiegato a piedi dall'automezzo e se ci sono difficoltà particolari per raggiungere il posto; le condizioni del terreno, la presenza nell'area di fili a sbalzo, se ci si trova in zona aperta e visibile o in zona boscata; presenza di eventuali pericoli imminenti.

Può essere utile comunicare il colore dei propri indumenti, il numero di persone presenti e poi disporsi in maniera visibile nel caso i soccorritori decidano, in base a gravità e condizioni, per l'intervento con l'elicottero.

La centrale operativa saprà anche dare indicazioni su "cosa fare" in attesa dei soccorsi. Non sempre, ad esempio, è opportuno spostare un traumatizzato (se non in imminente pericolo per altre cause) oppure potrebbe essere necessaria una rianimazione cardio-polmonare o altre manovre di primo soccorso che possono essere eseguite anche da persone non esperte ma utili per salvare la persona in difficoltà (arresto di un'emorragia, spostamento in posizione laterale di sicurezza, ecc.). Vantaggioso in tal senso è aver frequentato un corso di primo soccorso e per l'utilizzo del defibrillatore, oggi molto diffusi anche grazie alla volontà normativa di divulgare una corretta "cultura dell'emergenza" che possa favorire la capillare possibilità, in qualsiasi contesto di attività cittadina e outdoor, di essere soccorsi da chi "sappia fare la cosa giusta al momento giusto".

Questi consigli non vogliono scoraggiare chi intende percorrere un sentiero ma vogliono essere motivo di riflessione sulla propria preparazione per affrontare un'attività nella natura con le giuste consapevolezze.

Allora tutti in montagna con zaino, scarponi e… buon senso!

Testo a cura di "Centro di Formazione New Life Resuscitation"

Vi ricordiamo che dal 14 al 15 aprile 2018 si terrà la VI edizione del corso di rianimazione e primo soccorso in montagna presso il Rifugio Parco Antola. Iscrizioni entro il 9 aprile.

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