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Parco Naturale Regionale dell'Aveto

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A proposito della Piralide del bosso

(Borzonasca, 15 Set 16) Dall'Arpal e dalla Regione Liguria riceviamo notizie aggiornate e info sul flagello che sta distruggendo le nostre belle bossete naturali in Val Graveglia: il bruco del lepidottero Piralide del Bosso.

Si è svolta infatti la settimana scorsa in Regione Liguria la riunione fra i diversi soggetti tecnici - Regione, Arpal, Corpo Forestale dello Stato, Università di Genova, Parco dell'Aveto, Provincia della Spezia - che si stanno interessando al tema della Cydalima perspectalis, la cosiddetta piralide del bosso, che proprio in Liguria ha attaccato il Buxus sempervirens, fino ad oggi suo esclusivo alimento.

Dall'incontro sono emersi diversi aspetti di cui tenere conto:

La piralide, originaria dell'Asia, è presente in 17 stati europei fin dal 2007; in Italia è stata segnalata in 7 regioni. Alle nostre latitudini non ha nemici naturali e si può diffondere incontrastata con diverse generazioni all'anno.

Oltre ad arbusti e siepi ornamentali, la piralide in Liguria ha intaccato interi bosseti naturali: ha colpito ben 6 siti di interesse comunitario a cavallo fra Spezia e Genova, e ha compromesso un intero habitat a bosso (il 5110). In tutto, si stima che possano essere oltre 500 gli ettari interessati, di cui almeno 400 pesantemente attaccati.

Il bosso ligure è una pianta diversa dal bosso delle altre regioni: cresce su substrato ofiolitico (il fondo del mare di milioni anni fa), ha arbusti e cespugli ultrasecolari, ospita altre specie rare.  

Le soluzioni ipotizzate nei giorni scorsi - dalle sostanze chimiche al Bacillus thurigensis - non possono essere utilizzate nei siti protetti dalla Rete Natura 2000.

Il bruco della Cydalima non ha peli urticanti e, ad oggi, nessuno degli stadi del lepidottero ha virato sulle altre piante.

Il periodo siccitoso non facilita il rigetto del bosso. Le piante secche, oltretutto, aumentano il rischio di propagazione degli incendi.

Fra gli aspetti di contorno della piralide del bosso, ma non trascurabili, l'apparente scomparsa dalle zone dell'infestazione diEuplagia quadripunctaria, la farfalla nota come falena dell'edera, specie prioritaria della direttiva Habitat, il testo di riferimento per la protezione della biodiversità in Europa.  

Regione Liguria si è impegnata a richiedere al Ministero dell'Ambiente l'iscrizione della Cydalima perspectalis fra le specie aliene invasive italiane, e ad effettuare una ricognizione nazionale sui metodi utilizzati per contrastarla.

Per quanto riguarda il commercio, trasporto e utilizzo del bosso per il giardinaggio, non esiste una normativa specifica di riferimento, e ogni proprietario delle piante è libero di agire come meglio ritenuto (fermo restando il rispetto delle altre norme di floricoltura).

In merito ai siti di interesse comunitario, invece, prosegue il monitoraggio e lo studio da parte di Arpal, Corpo Forestale e Università di Genova; sono già state messe in campo le prime misure di conservazione, con la raccolta di migliaia di semi di bosso per futuri ripristini.

Prima del prossimo incontro, saranno valutati i costi e la fattibilità di trappole a feromoni e l'avvio di misure di lotta biologica con la possibile introduzione controllata di altri nemici naturali.

L'obiettivo è riuscire a mettere in campo azioni mirate finalizzate alla prossima primavera, per anticipare la nuova schiusa di Cydalima, cercando di prevenire ulteriori danni e provando così a salvaguardare le piccole porzioni di bosseto ancora verdi.

Tutte le azioni saranno coordinate dagli uffici dei due assessorati regionali, ambiente e agricoltura. 

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