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Parco Naturale Regionale dell'Aveto

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#iorestoacasa Consigli del Parco dell’Aveto per divertirsi imparando dalla natura sotto casa

Birdwatching dalla finestra di casa

(Borzonasca, 03 Apr 20) L'attuale drammatico periodo che stiamo affrontando, condizionato dal diffondersi del virus Covid-19 e dalle conseguenze della pandemia sulla nostra quotidianità, comporta, come noto, una serie di limitazioni e restrizioni agli spostamenti: tra queste rientrano anche le attività ricreative e quelle all'aria aperta come ad esempio l'osservazione degli uccelli nei loro ambienti di vita. Questa giusta limitazione deve servire a farci riflettere sul fatto che la vita selvatica va avanti comunque e i suoi protagonisti, e tra i tanti gli uccelli nel nostro caso, seguono le loro immutate esigenze di vita, il riprendere delle attività primaverili e, tra queste, le spinte dell'istinto ad accoppiarsi e riprodursi. Queste importanti e interessanti dinamiche biologiche, i ritmi della Natura, possono essere non solo compresi, ma anche seguiti da casa.

Il primo ad avere quest'idea è stato il Parco del Beigua, come testimonia l'articolo di Lucia Compagnino apparso sulle pagine de Il Secolo XIX di sabato 28 marzo, nella rubrica ALBUM LIGURIA, con una guida al birdwatching "da casa" adatta in particolare agli abitanti di Genova, della Riviera del Beigua e di quel Parco. Seguiamo il suo esempio per proporre anche agli abitanti delle valli dell'entroterra del Tigullio e del Parco dell'Aveto una analoga guidina, preparata per noi da Luca Baghino, noto ornitologo ligure e da molti anni collaboratore fisso del Parco per le ricerche sull'avifauna.

"Mettendo in campo attenzione, passione e costanza, dotandoci di un comune binocolo, non sarà difficile, nei giardini e nei boschi attigui, vedere merli, cinciarelle, cinciallegre, picchi muratori alcuni dei quali già impegnati nella costruzione dei nidi ed altri già più avanti alle prese con la cova e l'alimentazione dei piccoli, con variazioni dipendenti dall'altitudine a cui vi trovate. Certe specie sono ancora indietro, dedite a manifestazioni di affermazione e difesa del territorio di futura nidificazione, ma altre, come la poiana, hanno iniziato queste attività già da un mese. Scenari del genere, con svariate specie comuni di piccoli passeriformi nidificanti, potranno, con cadenze differenziate, caratterizzare i centri abitati delle valli del Parco dell'Aveto (che include anche la Val Graveglia e la Valle Sturla), peraltro non tutti uguali nella loro diversa distribuzione geografica ed ambientale.

Inoltre, in queste giornate di fine marzo per noi umani segnate dal Covid-19, la natura degli uccelli segue il suo corso anche in altre manifestazioni, e la migrazione per  molte specie si avvicina al suo picco dal punto di vista qualitativo e quantitativo; con una successione continua di rotte, che ha visto attivi protagonisti, da febbraio ad oggi, gru, tordi, storni, colombacci, d'ora in poi la diversità degli uccelli nel mese di aprile andrà via via ampliandosi: pettirossi, rondini e balestrucci compariranno in sosta migratoria nelle zone verdi vicine alle case, e poi a breve toccherà a codirossi, balie e più avanti a silvidi, mentre i cieli nelle prime settimane di aprile accoglieranno i primi arrivi dall'Africa di rondoni comuni che inizieranno ad insediarsi nei nostri centri abitati. Naturalmente le zone del Parco dell'Aveto saranno interessate da questo fenomeno in maniera differenziata, in base alla posizione geografica, all'altitudine, alle condizioni e ai tipi di habitat disponibili sul territorio.

I maggiori silenzi, irreali ed inusuali, in cui si trovano oggi calate le nostre piccole realtà urbane ci danno ancor più modo di sentire, dalle zone edificate fino a prati e boschi, una miriade di vocalizzazioni, soprattutto  i canti territoriali di molte specie di uccelli come quelle nominate sopra e molte altre ancora: Questi canti e questi richiami sono uno dei piaceri della natura più accessibili che le persone, alle prese con gli obblighi di dover restare a casa, possono sperimentare ora più che mai, e senza neppure bisogno di attrezzature, se non l'attenzione e la concentrazione a prestare orecchio ai suoni della natura. Questo vale anche per la notte, di solito più silenziosa, con richiami e canti di civette e allocchi, i più diffusi tra i rapaci notturni nelle nostre valli."

Se vi appassionate al canto degli uccelli, potete provare a impararne a riconoscere i diversi canti e richiami delle specie, allenandovi con i siti specializzati: se ne trovano in rete di molto belli. Altri consigli pratici vengono direttamente dal Parco e dal suo Centro di Educazione Ambientale, per voce di Annalisa Campomenosi, per fare -magari con l'aiuto dei bambini- anche qualcosa di attivo:

"Se disponete di un giardino, o comunque di uno spazio tranquillo all'aperto (un angolo del terrazzo o del balcone), potete attirare (facilitando così anche le vostre osservazioni) i piccoli amici canterini con briciole o sacchettini di provviste. Se ne possono trovare di già fatti per gli uccelli da gabbia negli scaffali dei supermercati o nei negozi per alimenti per animali domestici, se ne avete vicino a casa. Potete anche provare a posizionare un nido artificiale: si può costruire in casa riutilizzando le assicelle di una cassetta della frutta, o adattando una vecchia scatola, o sennò lo si può acquistare nei negozi di cui sopra: i piccoli ospiti ve ne saranno grati e vi compenseranno con lunghi momenti davvero belli e istruttivi di osservazione".

A questo punto, con un po' di allenamento, potrete davvero diventare collaboratori del Parco dell'Aveto, inviando le vostre osservazioni: il Parco sarà felice infatti di ricevere segnalazioni e foto (da indirizzare a info@parcoaveto.it). Risulteranno utilissime per i programmi di gestione, e verranno pubblicate a vostro nome sul sito del Parco www.parcoaveto.it. Buone osservazioni!


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