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Itinerari
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Percorsi in Val Bratica
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Sentiero Agricoltura
Il Sentiero Agricoltura è un itinerario non impegnativo, della durata di circa due ore che si sviluppa nella zona della Val Bratica a nord-est dellabitato di Casarola (Comune di Monchio delle Corti). E un percorso che accompagna il visitatore a scoprire ed apprezzare alcuni dei paesaggi tipici dellAppennino, luoghi che luomo ha sapientemente plasmato e che ancora oggi testimoniano la storia agricola di questarea. I secolari e imponenti castagneti da frutto, i caratteristici muretti a secco, i numerosi essiccatoi (piccoli edifici in pietra dove venivano essiccate le castagne), i prati, i pascoli e le preziose "maestà" con icone votive, sono tutti "segni" del millenario equilibrio tra uomo e natura.
Bacheche e pannelli illustrano gli aspetti più caratteristici delle tradizioni agro-silvo-pastorali di questa zona.
Le castagne e il castagneto sono gli elementi centrali di questo percorso e ad essi è dedicato un ampio approfondimento illustrativo e didattico (biologia ed ecologia del castagneto, malattie, innesti e varietà, il ciclo di lavorazione della castagna
). Il percorso parte dal paese di Casarola, nei pressi della bacheca "a libro" dove è possibile dare uno sguardo alla carta topografica del sentiero, si inoltra lungo la strada sterrata che conduce verso Montebello e, dopo circa 800 metri, arriva nel castagneto nel quale il Parco ha realizzato importanti strutture per la valorizzazione e la fruizione di questo ambiente così prezioso e caratteristico.
Sono stati ristrutturati quattro vecchi essiccatoi, ricavandone due bivacchi (otto posti letto), un corpo servizi igienici, un essiccatoio didattico e unarea attrezzata con tavoli, panche e barbecue. Poco più a valle, a sinistra del percorso, cè unaltra area attrezzata con tavoli, barbecue e fontana e, nelle immediate vicinanze, alcune piazzole per le tende. Poco dopo il percorso devia verso destra e comincia una salita che porta ad abbandonare il castagneto per inoltrarsi nel bosco misto di latifoglie (querce, ciliegio, faggio
) fiancheggiato da prati e prati-pascoli.
Il panorama si apre verso lalta Val Bratica e limponente parete rocciosa di Groppo Sovrano, dove con laiuto della fortuna e di un buon binocolo, è possibile ammirare lAquila reale.
Finita la salita, la strada ricomincia a scendere, ed possibile sostare in una piccola area dove è presente una carbonaia didattico-dimostrativa, il cui funzionamento è descritto con chiarezza nella bacheca a fianco.
Litinerario continua attraverso i prati-pascoli dove, nel periodo estivo, il silenzio è rotto dallo scampanellio delle vacche al pascolo e riconduce in breve tempo allabitato di Casarola, dal quale si era partiti. |
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Sentiero Cultura
Litinerario, un breve e semplice anello che attraversa i piccoli centri di Casarola e Riana, è interamente dedicato ad Attilio Bertolucci e alle sue opere.
Attilio Bertolucci (Parma 1911 - Roma 2000), considerato uno dei maggiori poeti italiani contemporanei, ci ha lasciato numerosi ed importanti lavori letterari; le opere giovanili Sirio (1929) e Fuochi in novembre (1934), altri libri di poesie come Viaggio dinverno (1971), La camera da letto (1984-1988), Verso le sorgenti del Cinghio (1993) e La lucertola di Casarola (1997), oltre alle raccolte di scritti in prosa Aritmie (1991) e Ho rubato due versi a Baudelaire (2000).
La famiglia paterna del Poeta era originaria di Casarola, e lintenso legame di Bertolucci con questi luoghi è presente in tutte le sue raccolte poetiche, nelle quali sono frequenti i riferimenti allAppennino e, in particolare, alla Val Bratica.
Lintero percorso è punteggiato da pannelli contenenti alcune delle sue più celebri poesie dedicate a questi luoghi, a questa natura e a queste genti.
Dalla piazzetta dove è posta la bacheca che ne segna linizio, il sentiero si inoltra nella parte alta dellabitato di Casarola, fino a raggiungere lantica e bella casa della famiglia Bertolucci, dove un pannello ricorda la vita e le opere del Poeta.
Si percorre a ritroso un brevissimo tratto del sentiero e, abbandonato rapidamente il paese, litinerario attraversa docili pendii contornati da prati e pascoli e si dirige verso labitato di Riana, che si raggiunge dopo qualche centinaio di metri, dopo aver attraversato il torrente Bratica.
Il percorso attraversa Riana, costeggiando anche lantica corte Fontechiari (1650-1859), la vecchia fontana e la Chiesa del Paese, per poi attraversare la strada provinciale e scendere nella parte sottostante labitato. Poco prima di un vecchio mulino sulle sponde del Pratica, il percorso propone al visitatore una possibile e breve deviazione verso sinistra dove una bella mulattiera conduce ad un secolare castagneto, le cui incredibili suggestioni fiabesche hanno spinto i locali a chiamarlo "Bosco delle fate". In questo bosco è stato promosso un intervento di ristrutturazione di due vecchi essiccatoi per ricavarne dei bivacchi con otto posti letto e servizi igienici interni. Ai margini della strada che attraversa il castagneto, stretta tra antichi muretti a secco, cè una bacheca nella quale un testo di Paolo Lagazzi (tra i maggiori esperti dellopera di Bertolucci) descrive il rapporto tra il Poeta e lAppennino.
Immersi in un paesaggio di rara bellezza, le suggestioni evocate dai versi di Bertolucci accompagnano in un breve viaggio, emozionale più che fisico, lungo questi boschi.
Per chi non intende fare la deviazione per il Bosco delle fate (o per chi torna da tale deviazione) il sentiero sale verso Casarola, passando in sponda destra del Torrente Bratica, e dopo alcune centinaia di metri allinterno del paese, conduce al punto di partenza. |
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Sentiero Natura
Si tratta di un bellitinerario ad anello, abbastanza impegnativo sia per il tempo di percorrenza (circa 6 ore) che per il dislivello altimetrico (quasi 700 metri), che conduce il visitatore nellalta Val Pratica, uno degli angoli più belli e incontaminati del Parco.
Il sentiero è lungo ma offre numerose e interessanti possibilità di riprendere fiato, fermandosi a leggere le bacheche e i numerosi pannelli che punteggiano il percorso, descrivendone gli aspetti naturalistici e ambientali più significativi (fauna, flora, geologia
)
Si parte da Casarola, nella piazzetta lungo la Provinciale, e si comincia a salire in sponda destra del Bratica passando attraverso un paesaggio caratterizzato dalla semplice agricoltura montana costituito da pascoli, siepi e recinti. Dopo essersi lasciata alle spalle una bella fontana si sale ancora e si cominciano ad incontrare le faggete, prima governate a ceduo e poi ad alto fusto.
Dopo aver attraversato il torrente Bratica la salita si fa più decisa e la strada entra nel Comunello di Casarola (una bella faggeta ad alto fusto di proprietà collettiva) per poi giungere in unarea di sosta adiacente ai resti di una vecchia capanna di pastori. Qui il sentiero si divide in due: andando a destra (variante bassa) si comincia a salire, tra boschi e praterie, fin sul crinale dove i verdi pascoli di Pian del Monte offrono un meraviglioso colpo docchio sulla testata della Val Parma.
Proseguendo verso sinistra (variante alta per Monte Navert) si sale dentro il bosco e poi tra le brughiere di mirtillo nero fino al pianoro di Monte Navert (1647 mt.), dove tra i freschi pascoli fioriscono orchidee, genziane e altri fiori protetti.
Qui il panorama si apre a 360° su tutte le vallate del Parco: Val Parma, Val Cedra e Val Bratica. Si torna indietro in direzione Riana lungo il crinale che divide la Val Parma dalla Val Bratica, passando per i pascoli di Pian del Monte dove sinnesta la variante bassa del percorso.
Si continua a scendere lungo una strada sterrata sul cui fondo è possibile osservare, intrappolate nel fango, le caratteristiche impronte dei numerosi animali che popolano il Parco (cinghiali, caprioli, volpi, tassi e lupi).
In costante discesa, il sentiero attraversa un paesaggio sempre più agricolo, raggiungendo velocemente labitato di Riana, non prima di aver sostato in una piccola piazzola sovrastante il paese, dove a fianco di una panchina cè un pannello dedicato allAquila reale, il prezioso e raro rapace che, con un po' di fortuna, è possibile osservare in volo nei cieli del Parco.
Attraversato il paese il sentiero scende e torna verso Casarola, dove termina il percorso. |
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Percorsi escurionistici e tematici
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Il sentiero delle zone umide
Tipo di percorso: naturalistico.
Questo percorso, che si sviluppa tra Parco Nazionale e Parco Regionale, attraversa alcune delle più importanti e suggestive zone umide di tutto lAppennino parmense, rappresentate da numerose torbiere e da alcuni suggestivi laghi che punteggiano la parte più alta del territorio. Tutte le zone umide presenti sono segni inconfondibili dellimpronta lasciata in queste vallate dagli antichi ghiacciai.
Le suggestioni provocate dalla grande varietà di ambienti attraversati, insieme al fascino di scoprire ecosistemi così fragili ed importanti come le zone umide dalta quota sono due motivi che rendono questo percorso unoccasione unica di svago e approfondimento.
Lintero itinerario si mantiene allinterno di una fascia altitudinale che oscilla tra i 1250 ed i 1700 mt. s.l.m.
Punto di partenza del sentiero è la torbiera di Prato Spilla; ci si arriva da Rigoso, frazione di Monchio delle Corti: lasciata lauto al parcheggio del Rifugio, si prende il sentiero (ben segnalato e numerato dal Cai) e si scende prima al Lago Ballano, poi al Rio Lago Verde.
Da qui il sentiero risale fino ai 1700 m della Rocca Pianaccia, per continuare in leggera discesa verso Rocca Piumacciolo (1600 m) e il Lago Scuro (1526 m): questo piccolo specchio dacqua contornato da erbe palustri, è suggestivo habitat di specie abbastanza rare, quali il Tritone alpestre e il Merlo acquaiolo. Le Capanne del Lago Scuro, restaurate, ospitano un laboratorio utilizzato dallUniversità di Parma per monitorare i fragili ecosistemi umidi.
Da questo punto, una deviazione di 2 Km (segnavia Cai 711) porta al Rifugio Lagoni, dove si può pernottare spezzando litinerario in 2 giorni.
Altrimenti, dal Lago Scuro il sentiero continua risalendo al Passo Fugicchia (1625 m) e calando, con una ripida discesa tra faggete e prati, alle Capanne di Badignana, zona di alto valore naturalistico, dove si mescolano lambiente umido della torbiera, il prato a pascolo e il bosco. Le Capanne sono antichi ricoveri usati dai pastori in transumanza che il Parco ha recuperato, realizzandovi un posto tappa (bivacco con 4 posti letto).
Dalle Capanne il tracciato si affaccia brevemente al crinale (Passo delle Guadine, 1687 m) per poi scendere al Lago Santo. Nei pressi cè il Rifugio Mariotti, in cui si può sostare prima della discesa finale alla vasta conca di Lagdei (1250 m), una delle torbiere più belle ed estese della zona.
Il Rifugio Lagdei è il punto di partenza per chi preferisce percorrere il sentiero allinverso, da Lagdei a Prato Spilla.
L'itinerario è riportato dettagliatamente sulla nuova Carta Escursionistica 1:25000 "Le Valli del Cedra e del Parma".
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Il percorso delle Frazioni
Tipo di percorso: naturalistico.
Il "Percorso delle Frazioni" è un itinerario semplice che consente a chiunque di visitare tre delle Corti (frazioni) più affascinanti di Monchio e precisamente: Pianadetto, Valditacca e Trefiumi, in alta Val Cedra.
Attraverso questo percorso, il visitatore potrà approfondire alcuni temi specifici quali: lutilizzo dellacqua per la produzione di energia oltre alla storia, lambiente, larchitettura e la cultura locali.
Può essere percorso da Pianadetto verso Trefiumi, passando per Valditacca (direzione BLU), oppure nel senso opposto (direzione VERDE).
- La direzione "BLU", è dedicata al tema "acqua ed energia" e cioè alla storia secolare dellutilizzo delle risorse idriche per la produzione di energia elettrica nelle vallate dei torrenti Cedra ed Enza.
Infatti, percorrendo litinerario nel senso di marcia indicato dal colore BLU, per lunghi tratti il visitatore camminerà sopra un "canale derivatore a mezza costa" costruito nei primi anni del 900 allo scopo di captare le abbondanti acque dellalta Val Cedra e convogliarle verso le centrali idroelettriche poste più a valle.
- La direzione "VERDE" (da Trefiumi verso Pianadetto) è dedicata al tema "ambiente, cultura locale e architettura rurale" e consentirà, passando attraverso gli stretti viottoli di queste tre frazioni, di conoscere alcuni degli aspetti più significativi dellarchitettura e dellurbanistica di questi piccoli borghi montani, degli ecosistemi naturali che li circondano e delle tradizioni popolari che li permeano.
Lungo il percorso ci sono alcune bacheche, fornite di pannelli informativi che permettono al fruitore di approfondire i temi che caratterizzano questo particolare sentiero.
L'itinerario è riportato sulla nuova "Carta Escursionistica 1:25000 "Le Valli del Cedra e del Parma" e, in modo ancor più dettagliato, sul pieghevole ad esso dedicato "Percorso delle Frazioni" in vendita al prezzo di Euro 1,00.
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Sentieri ecursionistici CAI
Nel Parco è presente una fitta ed estesa rete di sentieri segnati dal Club Alpino Italiano Sezione di Parma che portano alla scoperta di tutte le principali emergenze naturali e paesaggistiche del comprensorio.
Il grande sforzo del CAI si traduce in decine di chilometri di sentieri ben segnati e mantenuti che si collegano con i sentieri toscani nel versante sud del crinale e con quelli reggiani verso est.
Il sentiero 00 attraversa tutto il Parco da est a ovest lungo il crinale appenninico principale che separa lEmilia-Romagna dalla Toscana.
Il CAI propone alcuni interessanti itinerari escursionistici, predisposti da Stefano Mordazzi (responsabile della Commissione Sentieri) alla scoperta delle tracce geomorfologiche degli antici ghiacciai che ricoprivano queste vallate.
Per approfondimenti sugli itinerari escursionistici del CAI vedere il sito della Sezione CAI di Parma, nelle pagine dedicate agli Itinerari nel Parmense.
Anche la Regione Emilia-Romagna ha predisposto un sito internet interattivo sui sentieri regionali.
Tutti i sentieri CAI sono riportati dettagliatamente, con grado di difficoltà e tempi di percorrenza, sulla nuova Carta Escursionistica 1:25000 "Le Valli del Cedra e del Parma".
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Soccorso in montagna
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