L'ampio numero delle Chiese Rupestri a Matera e nell'immediato territorio circostante è uno dei tratti distintivi e più spettacolari dell'insediamento rupestre nell'area.
Circa centocinquanta siti di culto compresi in un lasso temporale che dall'alto medioevo giunge fino al secolo XIX, strettamente legati ad ogni fase storica, sociale e religiosa del territorio. Le acquisizioni critiche più recenti, sulla base di riscontri effettuati sulle fonti, i dati archeologici ed architettonici, disegnano un panorama molto complesso ed articolato, svincolato da un'accezione esclusivamente monastica e bizantina, nella quale il fenomeno era stato circoscritto dalle prime ricerche risalenti alla fine del secolo XIX.
Matera, conosciuta come antichissima "città trogloditica" non è esistita da sempre con le caratteristiche che oggi conosciamo, ma il suo particolare fenomeno urbanistico è unicamente l'effetto terminale di un processo insediativi evolutosi nel corso dei secoli attraverso il concorso di concomitanti fattori geografici, geologici, economici e politici: una particolare urbanizzazione generata dalla grande povertà di mezzi, ma sorretta da una tenace volontà insediativi.
Altre informazioniMontescaglioso, centro storico ricco di monumenti e di grande interesse ambientale. L'abitato è attestato fin dal VIII secolo a.C., come uno dei più importanti centri di quella che diverrà la Magna Grecia lucana. All'anno 893 risale la prima attestazione medievale, quale centro fortificato nel quale sono insediati i monaci benedettini. E' all'XI secolo che risale invece la realizzazione della bellissima Abbazia Benedettina di S. Michele Arcangelo che giocherà un ruolo fondamentale nelle vicende socio-economiche del centro abitato fino al XIX secolo.
Montescaglioso si presenta oggi con un impianto urbano a farfalla imperniato sulla piazza centrale (presso il castello), il nodo laico dello sviluppo urbano, e su altri due poli monastici.
E' città-natura che cresce per limiti polari e si costruisce sui limiti, per cui a Montescaglioso si confrontano, insieme ai poli, tre grandi linee di definizione dell'impianto.
osti di fronte al Parco delle Chiese Rupestri, gli antichi rioni "Sassi" di Matera sono stati dichiarati nel 1986 Patrimonio dell'umanità sotto l'egida dell'UNESCO I Sassi sono costituiti da 2 rioni: Il Caveoso ed il Barisano.
Il Museo Nazionale "Domenico Ridola" fu istituito il 9 febbraio 1911, a
seguito della donazione allo stato della collezione di reperti
archeologici, raccolti dallo stesso Senatore Ridola, durante la sua
lunga attività di ricerca.
Per l'esposizione della collezione
Ridola, il Comune, nell'ottobre dello stesso anno, deliberò la cessione
perpetua e gratuita allo Stato del seicentesco ex-convento delle
Clarisse, che venne così a costituire il primo nucleo dell'attuale
Museo. I materiali, accompagnati da didascalie scritte dal Ridola,
erano sistemati in ordine cronologico, dal Paleolitico all'età del
Bronzo, ed esposti in vetrine di legno prive di illuminazione interna.
Il Museo si arricchì di nuove sale alla metà degli anni '50 e fu
ulteriormente ampliato nel 1976, quando fu inaugurato un nuovo
allestimento, nel quale presero posto i materiali acquisiti in vari
decenni di ricerche in tutta l'area del Materano. Le esigenze di
sistemazione, restauro e documentazione dell'ingente patrimonio del
Museo Ridola, hanno reso necessaria la costruzione di una nuova ala,
realizzata nell'ambito del Progetto FIO'85 "Matera-Cultura", nella
quale trovano posto due saloni espositivi, i laboratori ed i magazzini.
Attualmente, dunque, il Museo si compone di sette sale espositive, per
un totale di mq. 2400.
Il Centro Carlo Levi ha sede presso Palazzo Lanfranchi in Piazzetta Pascoli.
E' possibile visitare la raccolta pittorica del periodo dell'esilio
Lucano del medico, scrittore e pittore piemontese. Nel 1954, Carlo Levi
pubblica le sue memorie sul confino in Lucania: "Cristo si è fermato a
Eboli" che, grazie ad un grande successo di pubblico, rinnova nella
cultura italiana la presa di coscienza dei problemi del Sud.
Carlo Levi nasce a Torino il 29 novembre 1902 e qui trascorre la
giovinezza fino alla laurea in medicina, a 21 anni. Pittore ispirato,
espone presto le sue opere alla Biennale di Venezia e il gruppo di
Rivoluzione Liberale. Animatore e delle prime organizzazioni
clandestine antifasciste, nel '35 è condannato al confino per tre anni
a Grassano, in Basilicata. Il posto è però considerato poco sicuro, e
Carlo Levi viene trasferito ad Aliano, piccolo centro senza vie di
comunicazione. Nel '39 riesce a espatriare in Francia, nel '41 torna in
Italia e due anni dopo viene nuovamente arrestato. Nel '45 esce "Cristo
si è Fermato a Eboli", scritto tra il Natale del '43 e il luglio del
'44, romanzo che riscontra un successo straordinario che lo porterà a
essere tradotto in 37 lingue. Carlo Levi muore a Roma il 4 gennaio 1975
e, secondo i suoi desideri, è sepolto ad Aliano (MT).