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Parco del Conero



Nel Parco c'è
  Notiziario Ufficiale del Parco del Conero
Anno X - Numero 4 - Novembre 2004

CURA AMBIENTALE

Via le discariche abusive!

Nel territorio del Parco del Conero, che ricordo essere di Ha 6011 e fortemente antropizzato, sono purtroppo frequenti i ritrovamenti di microdiscariche abusive. Il materiale rinvenuto è per lo più proveniente da vecchie abitazioni in fase di ristrutturazione o da smaltimenti dolosi di rifiuti solidi urbani ed è costituito in prevalenza da: mattonelle, coppi, onduline in eternit, mattoni, sanitari, resti di vecchie cucine e materiale d’arredo, materassi, elettrodomestici e vari rifiuti solidi urbani quali barattoli, contenitori in plastica o vetro.
Questo materiale viene abbandonato di nascosto per lo più negli stessi luoghi, nonostante la presenza di staccionate e cartelli di divieto di scarico.
Questa è un’azione illegale e nella maggior parte dei casi dovuta all’ignoranza delle persone che non considerano l’esistenza delle isole ecologiche comunali, in cui il materiale può essere conferito gratuitamente, ma perseguitano una vecchia abitudine delle popolazioni locali, il cui unico modo di sbarazzarsi dell’inutile è quello di scaricarlo più o meno lontano da casa lungo gli argini dei fossi o nelle scarpate.
Stante la difficoltà di disporre di una esatta mappatura delle microdiscariche presenti nel territorio del Parco, si è realizzata con la disponibilità di Ä. 25.000 la bonifica di 6 micro discariche sulle 12 individuate dalla vigilanza volontaria a seguito di indagini di campagna in tutto il territorio dell’area protetta.
Si è preferito iniziare con queste sei perché quattro ricadevano nella zona di riserva orientata e precisamente nei pressi della sommità del Monte Conero e sotto i ponti della strada provinciale del Conero; mentre le restanti due presentavano materiale contenente amianto ed erano situate nella sponda sinistra del Fosso Betelico all’altezza del campo da Golf e nella sponda destra del fiume Aspio nella Contrada Porcareccia.
Data la natura dei luoghi e del materiale abbandonato sono stati necessari diversi tipi di intervento: ripulitura con decespugliatore della zona, cernita dei materiali che per quantità e pezzatura potevano essere separati e riciclati (ferro, vetro e alluminio), gli altri non separabili perché di piccola pezzatura (PVC, gommapiuma, isolanti ecc.) sono stati conferiti in discarica come rifiuti speciali, ed in fine la bonifica dei rifiuti speciali pericolosi, come le lastre di eternit che contengono amianto. Per questi ultimi è stato necessario seguire degli appositi piani di smaltimento, approvati dalla Provincia, in cui sono previste procedure particolari di decontaminazione dei luoghi e degli operai ed il trasferimento dei rifiuti in discariche specializzate.
Complessivamente la bonifica ha comportato la rimozione da parte di ditte autorizzate di materiale che per colore o natura risultavano altamente impattanti con il territorio del parco, in particolare sono state prelevate 1,1 tonnellate di acciaio e ferro, 3 tonnellate di rifiuti misti, 2 tonnellate di materiale da costruzione contenente amianto.

Marco Zannini