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CURA AMBIENTALE
Via le discariche abusive!
Nel territorio del Parco del Conero, che ricordo essere di Ha 6011 e
fortemente antropizzato, sono purtroppo frequenti i ritrovamenti di microdiscariche
abusive. Il materiale rinvenuto è per lo più proveniente
da vecchie abitazioni in fase di ristrutturazione o da smaltimenti dolosi
di rifiuti solidi urbani ed è costituito in prevalenza da: mattonelle,
coppi, onduline in eternit, mattoni, sanitari, resti di vecchie cucine
e materiale d’arredo, materassi, elettrodomestici e vari rifiuti
solidi urbani quali barattoli, contenitori in plastica o vetro.
Questo materiale viene abbandonato di nascosto per lo più negli
stessi luoghi, nonostante la presenza di staccionate e cartelli di divieto
di scarico.
Questa è un’azione illegale e nella maggior parte dei casi
dovuta all’ignoranza delle persone che non considerano l’esistenza
delle isole ecologiche comunali, in cui il materiale può essere
conferito gratuitamente, ma perseguitano una vecchia abitudine delle popolazioni
locali, il cui unico modo di sbarazzarsi dell’inutile è quello
di scaricarlo più o meno lontano da casa lungo gli argini dei fossi
o nelle scarpate.
Stante la difficoltà di disporre di una esatta mappatura delle
microdiscariche presenti nel territorio del Parco, si è realizzata
con la disponibilità di Ä. 25.000 la bonifica di 6 micro discariche
sulle 12 individuate dalla vigilanza volontaria a seguito di indagini
di campagna in tutto il territorio dell’area protetta.
Si è preferito iniziare con queste sei perché quattro ricadevano
nella zona di riserva orientata e precisamente nei pressi della sommità del
Monte Conero e sotto i ponti della strada provinciale del Conero; mentre
le restanti due presentavano materiale contenente amianto ed erano situate
nella sponda sinistra del Fosso Betelico all’altezza del campo da
Golf e nella sponda destra del fiume Aspio nella Contrada Porcareccia.
Data la natura dei luoghi e del materiale abbandonato sono
stati necessari diversi tipi di intervento: ripulitura con decespugliatore
della zona, cernita dei materiali che per quantità e pezzatura
potevano essere separati e riciclati (ferro, vetro e alluminio), gli altri
non separabili perché di piccola pezzatura (PVC, gommapiuma, isolanti
ecc.) sono stati conferiti in discarica come rifiuti speciali, ed in fine
la bonifica dei rifiuti speciali pericolosi, come le lastre di eternit
che contengono amianto. Per questi ultimi è stato necessario seguire
degli appositi piani di smaltimento, approvati dalla Provincia, in cui
sono previste procedure particolari di decontaminazione dei luoghi e degli
operai ed il trasferimento dei rifiuti in discariche specializzate.
Complessivamente la bonifica ha comportato la rimozione
da parte di ditte autorizzate di materiale che per colore
o natura risultavano altamente impattanti con il territorio del parco,
in particolare sono
state prelevate 1,1 tonnellate di acciaio e ferro, 3 tonnellate
di rifiuti misti, 2 tonnellate di materiale da costruzione contenente
amianto.
Marco
Zannini
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