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Parco del Conero



Nel Parco c'è
  Notiziario Ufficiale del Parco del Conero
Anno X - Numero 4 - Novembre 2004

 

AREA DI PREGIO

Il Guazzo del Musone

Appena al di fuori del confine meridionale del Parco, in un’area compresa tra il basso corso del Fiume Musone, l’autostrada A14, la linea ferroviaria e la linea di costa in località Scossici di Porto Recanati, si trova una delle aree umide che, per le caratteristiche affatto peculiari che presenta, può ben essere considerata tra le più rare ed interessanti dell’intera regione. È in questa zona, infatti, fisicamente e storicamente appartenente alla bassa pianura alluvionale del fiume Musone, che, nel corso del XIX secolo, furono ricavati i cosiddetti guazzi: piccoli invasi artificiali appositamente scavati a scopo venatorio da chi, evidentemente, doveva essere ben consapevole del fatto che in un luogo di quelle caratteristiche avrebbe trovato rifugio e ristoro un’abbondante avifauna.
Presenti sul territorio in numero di 5, questi piccoli laghetti artificiali presentano davvero delle caratteristiche di enorme interesse: estesi ciascuno per una superficie quadrata di 100 metri di lato e per una superficie media di bacino di 7000 mq, si presentano reniformi con una piccola penisola al centro appositamente concepita per ospitare piccoli e ben mimetizzati appostamenti fissi di caccia (tuttora utilizzati per il prelievo venatorio), e con una profondità massima dell’acqua che tocca i 50/60 cm in prossimità delle sponde per scendere agli scarsi 20 cm che misurano nelle zone centrali.
Quest’ultima peculiarità, in particolare, rende i guazzi non solo un ambiente praticamente unico nella nostra regione dal punto di vista botanico - vegetazionale, ma anche luogo ideale per l’alimentazione, la sosta ed il ristoro di numerose specie di uccelli che transitano, risalendo la costa adriatica, lungo una delle principali direttrici migratorie.
Inevitabile, quindi, il vivo interesse del Consorzio Parco del Conero nei confronti dell’area in questione: ottenuta la concessione in affitto di uno dei guazzi per un quinquennio da parte delle Opere Laiche Lauretane (nelle cui proprietà il guazzo ricade), il Parco ha già provveduto ad avviare una gestione dell’area umida con l’obiettivo preciso di crearvi le condizioni favorevoli alla sosta dell’avifauna ed alla tutela e conoscenza della stessa.
Il Guazzo denominato Guazzo del Musone appositamente attrezzato per l’osservazione e lo studio dell’avifauna e arricchito con pannelli esplicativi sulle possibili specie migratrici osservabili è stato affidato tramite apposita convenzione alla Forestalp Soc. Coop. che ne garantisce già oggi il controllo, la gestione tramite il proprio personale esperto.
Già utilizzato per attività di birdwatching con alcune scuole durante l’appena trascorso anno scolastico e con gruppi di turisti in mountain bike durante la stagione estiva, è stato monitorato costantemente dagli operatori Forestalp che hanno, con grande stupore, potuto constatare che l’avifauna di passaggio è stata notevole; si sono potute censire: oltre 50 garzette, 16 Aironi Cenerini, una Spatola, numerosi Gruccioni e passeriformi e per finire due coppie di Cavalieri d’Italia hanno nidificato portando a termine la covata ed involandosi poi con due piccoli.
Quindi a pochi mesi dalla sua attivazione il Guazzo del Musone è già un contenitore di sorprese, il monitoraggio attivo tutto l’anno e la programmazione didattica in corso per il prossimo anno ne faranno un significativo luogo protetto oltre i confini del Parco. Luca Kogoj e Maurizio Baccanti

Forestalp Soc. Coop.