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Parco del Conero



Nel Parco c'è
  Notiziario Ufficiale del Parco del Conero
Anno X - Numero 4 - Novembre 2004


Delfini di fronte Numana
Foto Luca Amico

ADRIA WATCH

Osservatorio dei grandi vertebrati dell'alto Adriatico

Il nostro mare risulta, nell’immaginario collettivo, un mare per le vacanze: un mare votato al turismo. Pochissime persone sono consapevoli della sua ricchezza biologica. Una gran parte della popolazione lo vede come un mare sporco (inquinato) e povero. Pochissimi sanno che in Adriatico vivono popolazioni di delfini, tartarughe e squali. Non c’è dubbio che rendere fruibili tali informazioni non possa che giovare anche alla vocazione turistica dell’area. Dal punto di vista strettamente scientifico lo studio della presenza e/o degli esemplari spiaggiati di questi grandi vertebrati marini, in quanto vertici della catena alimentare a cui appartengono, consente di avere un quadro di insieme della situazione dell’ambiente in cui essi vivono. Esistono nelle due sponde di questo mare diversi Enti e Associazioni che svolgono ricerche scientifiche, monitoraggio e segnalazioni di avvistamenti e/o spiaggiamenti. Il lavoro di queste diverse entità attualmente non è coordinato e non ci sono standard comuni di raccolta dati, elaborazione, etc. Risulta pertanto difficile comporre un quadro d’insieme della situazione eco-biologica di quest’area.
Da queste premesse, i partners, hanno lavorato per la realizzazione di un progetto ambizioso.
Il rientrare fra i progetti finanziati dalla Comunità Europea è per tutti loro un sogno che si realizza.
ADRIA-WATCH è un osservatorio scientifico sui grandi vertebrati marini (Cetacei, Tartarughe e Squali) e, di rimando, un network di informazione e divulgazione sull’ecosistema Adriatico.
Il progetto, al quale ha aderito il Parco del Conero, si propone di creare una rete di centri (con il Coordinamento della Fondazione Cetacea) in cui si utilizzino tecniche di ricerca standardizzate, e in cui ci siano momenti di confronto e condivisione delle conoscenze. Lo scopo principale è quello di identificare i parametri di popolazione e di alimentazione delle specie coinvolte tramite interventi su animali spiaggiati (esclusi squali) con rilievi morfologici ed ecologici, analisi delle cause di morte, monitoraggio del livello di inquinanti (metalli pesanti e inquinanti organici) e analisi dei contenuti stomacali. Per gli squali è previsto un monitoraggio dei mercati ittici con rilevazione delle quantità e della qualità (specie) del pescato.
La fase di raccolta dei dati sarà preceduta dall’acquisizione e dall’analisi dei dati pregressi inerenti alla presenza e alle caratteristiche delle popolazioni dei grandi vertebrati marini (Cetacei, Tartarughe e Squali) nell’area del Medio ed Alto Adriatico. Verranno svolte ricerche documentali di carattere scientifico ed ambientale.
La raccolta dei dati vera e propria si svolgerà su un periodo di 18 mesi. Saranno distribuite schede di segnalazione a tutti gli operatori del mare (pescatori, autorità, centri velici, diportisti, etc.) e 300 macchine fotografiche usa e getta ai pescatori professionisti.
Ogni centro disporrà di un numero telefonico di riferimento per la raccolta delle segnalazioni. Saranno organizzati incontri preliminari con le autorità allo scopo di fare conoscere il progetto e rafforzare, in qualche caso, iniziare, una fattiva collaborazione.
Un momento fondamentale del progetto sarà l’applicazione di 5 trasmettitori satellitari sul carapace di altrettante tartarughe, per studiarne le rotte migratorie (questi animali sono grandi viaggiatori; esemplari rinvenuti in alto Adriatico provenivano dalle aree di deposizione della Grecia peloponnesica) e il comportamento di immersione in fase di migrazione. I cinque esemplari saranno rilasciati in punti diversi (Marche, Emilia-Romagna, Veneto, Slovenia e Croazia).
Un punto focale del Progetto è poi la disseminazione dei dati e delle informazioni raccolte, a vari livelli. Saranno organizzate due conferenze aperte al pubblico alla presentazione e alla chiusura del progetto. Verrà creato un apposito sito web. Saranno prodotti materiale divulgativo e pubblicazioni scientifiche; infine sarà organizzato un convegno scientifico sui grandi vertebrati dell’Adriatico.
Esaminando poi i risultati ottenuti, si valuterà la possibilità di proseguire il progetto oltre il termine del periodo previsto, affinché il network possa continuare a operare e non vada disperso il patrimonio di dati raccolti.
Un documento finale, alla luce dei risultati ottenuti, proporrà strategie di conservazione delle popolazioni a rischio, e azioni di conservazione dell’ambiente naturale dell’alto Adriatico.

Luca Amico