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Parco del Conero



Nel Parco c'è
  Notiziario Ufficiale del Parco del Conero
Anno XI - Numero 5/6 - Dicembre 2005


Marco Amagliani, assessore
regionale all’ambiente.

DA CONSORZIO A ENTE

Il Parco secondo l’assessore Amagliani

Da Consorzio ad Ente, la strada verso una nuova gestione del Parco del Conero si sta accorciando. Un incontro preventivo tenutosi il 27 ottobre tra la Regione Marche nella persona dell’assessore all’ambiente Marco Amagliani e i sindaci dei quattro comuni che insistono nel Parco del Conero (Ancona-Fabio Sturani, Sirolo-Giuseppe Misiti, Numana-Mirko Bilò, Camerano-Carlo Pesco) e i presidenti della provincia Enzo Giancarli e del Consorzio del parco Claudio Maderloni, ha messo in luce la posizione degli amministratori nei confronti della proposta di legge varata dall’assessore Amagliani, che vedrà la trasformazione del Consorzio del parco in Ente. Dopo questo confronto, la versione prima della proposta di legge (pubblicata nel n°3/4 2005 del giornale Nel parco c’è) è stata specificata all’ articolo due riguardante gli organi e cita che i rappresentanti del consiglio direttivo dell’Ente verranno nominati direttamente dal presidente della Provincia e dai sindaci dei quattro Comuni.
Nel numero precedente del nostro giornale riportavamo inoltre l’opinione, in merito alla questione, degli amministratori che insieme compongono l’attuale Consorzio. Ed ora la parola passa ad Amagliani che spiega la filosofia con cui è nato questo disegno normativo.
Con la proposta di trasformazione da Consorzio ad Ente s’intende razionalizzare la gestione del Parco. Al momento si è in presenza di un consiglio di venticinque elementi e di una giunta, nell’Ente si avrà un consiglio direttivo formato da 7 persone, una per ogni realtà: Regione, Provincia, 4 Comuni ed un rappresentante di associazioni ambientaliste. Il membro degli Enti verrà nominato dagli stessi.
- Cosa si aspetta dalla legge?
Che ci sia una coerenza tra quelle che sono le attività dell’Ente Parco e la collaborazione di tutti gli enti gestionali e che il Parco risponda alla mission che corrisponde alla tutela dell’area protetta e in tal senso si vada velocemente verso la stesura del nuovo Piano del parco.
- I tempi?
La proposta di legge è già stata portata presso la Conferenza Regionale delle Autonomie, passerà poi al vaglio della giunta e successivamente della commissione. Se non ci saranno intoppi di percorso, escluse le feste natalizie, penso ci vorranno circa tre mesi prima che il Consorzio diventi Ente.
- Che ruolo avrà la Regione all’interno dell’Ente?
La Regione Marche prevede la propria presenza non per un’azione coercitiva rispetto alle volontà altrui e assicuro che non esistono chissà quali altri motivi oscuri. Si vuole solamente portare un contributo diretto dell’assessorato all’ambiente e far arrivare le sue politiche all’interno del Parco. Non c’è volontà di prevaricazione ma di contributo e con queste parole spero di mettere la parola fine a qualsivoglia polemica.
- In base a quale criterio nascono le modalità per la individuazione dei rappresentanti delle varie istituzioni che andranno a costituire il consiglio direttivo dell’Ente Parco?
Intanto, la presenza delle associazioni di protezione ambientale nei consigli direttivi dei parchi è prevista dalla L. 394/1991. Per i rappresentanti delle varie istituzioni sono quelle già in atto nei parchi regionali del Sasso Simone e Simoncello e del Monte San Bartolo; il presidente della Regione non può in alcun caso interferire sulla nomina dei rappresentanti degli Enti locali disposta dai 4 sindaci o dal presidente della Provincia o sul nominativo indicato dai legali rappresentanti delle Associazioni di protezione ambientale. La Regione si limita ad insediare il consiglio direttivo citando i nominativi che vi fanno parte nel rispetto di quanto deciso dagli Enti locali, dall’assessore regionale all’ambiente e dai legali rappresentanti delle associazioni di protezione ambientale.

c.g.