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Parco del Conero |
Nel Parco c'è | |
Notiziario Ufficiale del Parco del Conero Anno XI - Numero 5/6 - Dicembre 2005 |
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AUGURI DALLO STAFF DEL PARCO |
PARTECIPAZIONEIncontro con la SoprintendenzaConsorzio del Parco e Soprintendenza ai beni ambientali ed architettonici delle Marche, a loro lultima parola sulla gestione dellarea verde del Conero, due istituzioni a confronto, in un incontro tenutosi il 10 novembre, a cui hanno partecipato il presidente del Parco Claudio Maderloni, il Soprintendente Luciano Garella, gli architetti Francesca Sorbati, Antonietta De Angelis, Riccardo Picciafuoco e Massimiliano Pecci, il direttore del Parco Nicola Orsini. In sintesi, dopo i saluti di rito, lauspicio del Soprintendente è stato di poter arrivare ad una collaborazione, ad una definizione più consapevole del territorio, ad una gestione concordata e a volte pacata del territorio medesimo. Il nuovo metodo applicato alla gestione del Parco è basato sulla partecipazione, come ha spiegato il Presidente Maderloni: ad oggi larea protetta del Conero è stata oggetto di un lavoro che lha proiettata verso lesterno ed ora cè la necessità di andare alla modifica di questo indirizzo coinvolgendo, nella consapevolezza di avere un patrimonio e un valore aggiunto, i cittadini, le amministrazioni, le aziende e i turisti. Quando si parla di parco, in molti iconizzano le Due sorelle, una meraviglia naturale, ma questa amministrazione vuole valorizzare anche l interno, non perdendo di vista la priorità che è la difesa dellarea. Larchitetto Picciafuoco, coordinatore del gruppo di lavoro che sta redigendo il nuovo Piano del Parco, formato dai progettisti incaricati, dott. Francesco Leporoni per il sistema agronomico, dott. Francesco Balloni per quello forestale, dott. Roberto Giannini per gli aspetti geologici e arch. Massimiliano Pecci per il sistema insediativo, ha presentato lo strumento urbanistico non ancora completato al Soprintendente, puntualizzando come un buon piano debba partire da un buon metodo, considerando che andrà ad occuparsi della gestione del territorio che, nel caso del Conero, è come trattare unopera darte di grande pregio. Liter del piano - ha spiegato Picciafuoco - segue tre fasi: valutativa, della metodologia operativa che segue quella conoscitiva e precede quella più importante e conclusiva, quella progettuale che dovrebbe portare alla definizione delle scelte entro il mese di marzo del 2006. In pratica: si è prodotta unarticolazione del territorio in Ambiti Territoriali (macroaree), base per lassegnazione di indirizzi ed obiettivi in funzione dei valori e delle sensibilità del territorio, del paesaggio e dellambiente, da graduare tra la salvaguardia, la tutela attiva, la riqualificazione e lo sviluppo eco-compatibile. Gli ambiti individuati sono tre: a prevalente valenza naturalistica del monte Conero e della costa falesia; collinare del sistema agrario e delle frazioni; a prevalente sviluppo urbano di Sirolo, Numana e Marcelli. Agli Ambiti saranno attribuite direttive ed indirizzi di tipo prescrittivo, sia di carattere propositivo (cosa poter fare) che vincolistico (cosa non dover fare) e che saranno articolati in Sub-Ambiti con caratteristiche di omogeneità a cui poter assegnare indicazioni progettuali e normative più specifiche e mirate, alle quali i vari Piani Regolatori dovranno adeguarsi. Allinterno dei sub-ambiti, da considerare come unità di paesaggio, le Unità Territoriali Elementari, per zone da sottoporre a pianificazione unitaria, finalizzate allassegnazione di norme di maggior dettaglio in accordo con i Comuni. Si ipotizza che la progettazione di queste aree costituisca la parte operativa del Piano del Parco a competenza dei Comuni, naturalmente nel rispetto degli indirizzi e delle norme relative agli ambiti e sub-ambiti. |