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Parco del Conero



Nel Parco c'è
  Notiziario Ufficiale del Parco del Conero
Anno XI - Numero 1 - Marzo 2005

 

Area marina protetta, no alle imposizioni!

Dall'uscita dell'ultimo numero del giornale alcune vicende si sono affacciate alla nostra attenzione, tra le altre quelle dei centri commerciali, dell'area marina protetta, dell'erosione della falesia. Alcuni argomenti ci vedono interessati in via marginale, come ad esempio quello dei centri commerciali, ma una questione mi è balzata agli occhi ed ho voluto farla rilevare: si può chiamare un centro commerciale, al di fuori del perimetro del Parco, inserendo nel suo appellativo il Conero? Amio modo di vedere questo nome andrebbe salvaguardato ed usato solo in casi particolari; per questo ho avviato tramite gli uffici una ricerca ed una verifica sulla possibilità del suo utilizzo.
Il Parco spende da anni risorse di tutti i cittadini per valorizzare quest'area. Il Conero è divenuto sempre più sinonimo di qualità, aria pulita, mare pulito. Non può quindi essere usato senza che chi lo voglia dimostri di averne le caratteristiche e sia su standard di qualità alti, legati ad una corretta gestione dell'ambiente e delle risorse del territorio. In questo senso credo che vada interpretata anche l'ipotesi del Ministero di realizzare un'area marina protetta sulla nostra costa, concertandola con le Amministrazioni interessate: una volontà di migliorare e non di peggiorare la situazione esistente.
Nella riunione svoltasi a Roma in marzo sono state evidenziate le peculiarità turistiche della nostra costa, il valore dell'intero nostro sistema socioeconomico, legato ad una corretta gestione dell'ambiente ed in particolare del mare. Aldilà di alcune bordate verbali, la presenza a Roma dei sindaci di Sirolo, Numana ed Ancona, della Regione, della Provincia e del Presidente del Parco significano una volontà di non accettare imposizioni, ma concertare e concordare una possibile azione per la realizzazione di tale area, che non può essere imposta dall'alto, ma che emerge da una esigenza del territorio. Un'idea che, nel convegno organizzato dal Parco nel dicembre scorso, era stata largamente condivisa.
Dobbiamo, aldilà delle legittime perplessità di ognuno dei soggetti partecipanti, essere protagonisti in positivo per migliorare la qualità della vita ed il sistema socio-economico del Conero. In questo quadro si inserisce il problema dell'erosione, sulla quale il Parco ha predisposto una relazione che invierà a tutti gli organi competenti. Le questioni riguardanti il nostro tratto di costa non si risolvono con una soluzione legata a 200 o 500 metri di scogliere, ma con un intervento complessivo sul territorio costiero della Provincia di Ancona e delle Marche dove l'azione dell'uomo ha provocato guasti di cui paghiamo le conseguenze per i quali non abbiamo i mezzi per rimediare. In questo caso è necessario un progetto di mantenimento della costa redatto e finanziato dalla Regione Marche, l'unica che ha la competenza e la possibilità di intervenire su un ampio tratto, in modo da garantire un intervento capace di dare risposte efficaci al problema, nel rispetto dell'ambiente.

Giancarlo Sagramola