(Andrano, 22 Mar 23) Il 22 marzo si celebra la Giornata mondiale dell'acqua e non possiamo non esprimere preoccupazione per lo stato di siccità che sta colpendo il nostro Paese.
Quello idrico non è solo un problema legato alla meteorologia, ma anche alla gestione delle acque che potrebbero essere riutilizzate. Secondo Legambiente, il potenziale che avrebbero insieme la raccolta delle acque meteoriche e il riutilizzo di quelle reflue è pari a 22 miliardi di metri cubi all'anno, cioè circa 3 volte la capacità contenuta nei 374 grandi invasi in esercizio, che ammonta a circa 6,9 miliardi di metri cubi.
In quest'ottica, il Parco ha presentato un progetto innovativo, che va proprio nella direzione auspicata da Legambiente: un impianto per l'utilizzo dei reflui depurati per operazioni di antincendio boschivo e riuso ambientale nel comune di Santa Cesarea.
Il progetto prevede l'utilizzo di una quota importante dell'acqua adeguatamente depurata, proveniente dal depuratore dei reflui di Santa Cesarea Terme, per l'irrigazione - controllata attraverso impianti di regolazione - di una fascia di territorio che coinvolge la parte perimetrale della Pineta di Santa Cesarea.
Si andrebbero così a rinvigorire la Macchia mediterranea e la stessa Pineta che oggi soffrono di una carenza idrica mai vista, con il depauperamento dell'umidità del terreno.
I reflui sarebbero inoltre utilizzati per le azioni antincendio, creando punti di attacco per i Vigili del Fuoco che potrebbero servirsene in situazioni di necessità.
L'obiettico ecologico è dunque quello di creare delle fasce verdi, delle cinture protettive che siano anche in grado di rallentare l'eventuale progressione del fuoco nell'interfaccia con i pascoli.
L'ente Parco vuole, con questo ambizioso progetto, contribuire attivamente al riuso razionale delle risorse idriche. Adesso attendiamo la valutazione della Regione.