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Parco del Delta del Po



Il Fiume Po

Mappa del Fiume Po - I Sec. Il più grande fiume italiano, che sfocia nel mare Adriatico determinando l'articolato sistema territoriale del suo delta, nasce dal Monviso e snoda il suo corso per oltre 650 Km (è impossibile infatti definirne con precisione la lunghezza, per l incessante lavoro di modifica delle dimensioni dell'apparato deltizio messo in opera dal fiume stesso, dal mare e da altri agenti naturali ed artificiali).
Attualmente, il delta padano si dirama in cinque bocche Po della Maestra, Po della Pila, Po di Tolle, Po della Gnocca, Po di Goro.
Ma non è stato sempre così; al contrario, come accade quando l'acqua è uno degli elementi portanti della morfologia di una regione geografica, la mutevolezza dei luoghi è stato il tratto saliente di questo paesaggio, che nel corso degli ultimi millenni si è radicalmente trasformato per l'azione di molteplici fattori (la dimensione quantitativa degli apporti di detriti, il clima, l'attività eolica, la subsidenza dei suoli, la forza di condizionamento espressa dagli affluenti e dal mare stesso, ecc.). Con il tempo, i confini tra l'emerso ed il sommerso sono via via mutati, ed il territorio è stato letteralmente costruito ed ha assunto una relativa stabilità.
Nell'ambito del Ferrarese e del contiguo comprensorio padano del Rodigino, verso la fine dell'Età del Bronzo il corso del fiume si articolava in due rami principali, il Po di Adria ed il Po di Ferrara, che sviluppava poi diverse diramazioni nella zona orientale. Il progressivo apporto di materiali allungava la pianura paludosa e spostava progressivamente verso Est la linea di costa, attestando successivi cordoni dunosi.


Mappa del Fiume Po- IV - III Sec. a.C. Nel volgere di qualche secolo, significative variazioni idrografiche ridimensionarono la portata delle acque del Po di Adria, una parte delle quali si immise nel Po di Ferrara grazie alla nascita di un nuovo corso, il Poazzo. Oltre i luoghi nei quali sarebbe sorta la città estense, il fiume si biforcava nell'Olana verso Nord (le cui diramazioni formavano una cuspide deltizia nel Mesolano, a Monticelli, alla foce del Gaurus), ed il Padoa (il Padovetere, sul quale sarebbe sorta Spina) verso Sud. Era questo l'asse del sistema fluviale ed insediativo del Ferrarese, che le popolazioni utilizzarono anche per la navigazione interna, intervenendo con opere di regimazione fin dal periodo etrusco.
A servizio dello sviluppo commerciale di Spina (Vl -111 sec. a.C.) vennero costruiti anche canali di collegamento, che consentivano di muoversi dal Bolognese al Veneto per via d'acqua.
Nell'Alto Medio Evo riprese a crescere con maggior vigore la cuspide deltizia dell'Olana-Volano, soprattutto grazie all'attività della bocca del Gaurus, mentre perse progressivamente di efficienza il Padovetere (ramo tra Voghenza ed Ostellato). Alla biforcazione tra i due corsi a quel tempo più importanti, il Volano ed il Primaro, sorse Ferrara.
Nei secoli intorno al Mille si composero numerosi fenomeni incidenti sull'assetto dell'area deltizia, dalle bonifiche promosse dai Benedettini di Pomposa all'abbassamento dei suoli causato dalla subsidenza, cui seguì una copiosa ingressione di acque salmastre nelle paludi padane. 


Mappa del Fiume Po - XI Sec. Nel XII sec., nei pressi di Ficarolo (a monte di Ferrara, e sulla sponda sinistra), il Po ruppe determinando una variazione idrografica decisiva per l'assetto territoriale di tutta la regione da allora, infatti, la maggior parte delle acque padane prese a defluire per il Po Grande (che è ancor oggi il ramo principale del fiume), e diede luogo alla foce presso Fornaci, generando una nuova e sempre più imponente cuspide deltizia.
Nel corpo di quell'apparato, il Po di Goro si potenziò e si biforcò per sfociare con la bocca di Goro e. poco più a Sud dell'Abate. Nei secoli successivi, l'efficienza del sistema idrografico ferrarese entrò in grave crisi, per il progressivo interramento del Po di Ferrara e delle diramazioni di Volano e Primaro, cui conseguirono piene e allagamenti disastrosi, peggiorati dal maldestro tentativo di inalvearvi forzatamente fiumi appenninici quali il Santerno ed il Reno. 


Mappa del Fiume Po - XIII Sec. Si propagarono intanto le acque salmastre nel Basso Ferrarese. Unico ostacolo opposto a tanto disordine idraulico fu la grande bonificazione estense, che dopo una ventina d'anni dovette del resto soccombere al costipamento dei suoli. All'inizio del Seicento, il Taglio di Porto Viro (ad opera dei Veneziani, che ovviarono così al pericolo di vedersi occludere dai detriti padani le bocche della laguna) sbarrò il Po di Fornaci e costrinse il grande fiume ad intraprendere la costruzione di un nuovo delta, che progressivi interventi umani hanno indotto a svilupparsi di fronte alla costa ferrarese. L'apparato che ci si presenta oggi ne è la graduale ed ancora laboriosa evoluzione.