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Scempio della Pineta a nord del Fiume Lamone: il Parco del Delta del Po intende costituirsi parte civile

(Comacchio, 22 Mar 23) Il Comitato Esecutivo del Parco del Delta del Po dell'Emilia-Romagna, nella seduta di lunedì 20 marzo 2023, ha deciso all'unanimità di costituirsi parte civile nell'eventuale procedimento che sarà aperto a carico dei responsabili della distruzione della pineta di proprietà del Comune di Ravenna a nord della foce del fiume Lamone, tra Marina Romea e Casal Borsetti.

"Quello perpetrato ai danni di quasi mezzo ettaro di bosco rigorosamente protetto, apparentemente senza alcun motivo e sicuramente senza l'autorizzazione dell'Ente Parco è un danno ambientale che non deve restare impunito" afferma la presidente del Parco Aida Morelli.

Il danno ambientale è stato scoperto il 3 marzo scorso da alcuni funzionari comunali e tecnici della società che, per conto del Comune stesso, sta elaborando il piano di gestione forestale dei boschi di proprietà del Comune di Ravenna, rientranti pienamente nel territorio del Parco del Delta del Po. Il Comune di Ravenna ha immediatamente segnalato l'accaduto ai Carabinieri Forestali e informato l'Ente Parco.

Il Comune di Ravenna ha un patrimonio forestale unico in Italia, tra i Comuni di bassa pianura, con quasi 3.500 ettari di boschi, soprattutto pinete, di cui circa 2.500 di proprietà comunale. Le aree forestali sono rigorosamente protette in Italia, da leggi dello Stato e leggi regionali; questa zona a nord del fiume Lamone, inoltre, è in zona di Parco e della rete Natura 2000, il sistema di aree protette dell'Unione Europea. In particolare, si trova in area contigua a tutela naturalistica del piano territoriale della stazione "Pineta di San Vitale e Pialasse di Ravenna" ed è inclusa nel sito ZSC/ZPS IT4070005 "Pineta di Casalborsetti, Pineta Staggioni, Duna di Porto Corsini".

L'area di pineta distrutta è stata non solo abbattuta a raso, ma addirittura il terreno è stato rimosso con la ruspa fino a circa 20/30 cm di profondità, spianando le antiche dune fossili e devastandone il suolo, raccogliendo il terreno di risulta lungo tutti i 250 metri di lunghezza dello scempio, assieme a ramaglie e tronchi divelti.

Quel tratto di bosco era dominato dal pino domestico, con qualche leccio, olmo e pioppo bianco e con sottobosco di prugnolo, biancospino, fillirea, olivello spinoso, ginepro e altre specie caratteristiche delle macchie costiere e dei boschi di pianura del Delta del Po.

Gli habitat presenti erano tutti protetti ai sensi della direttiva 92/43/CEE: "Foreste a galleria di salice bianco e pioppo bianco"; "Dune con presenza di olivello spinoso"; "Dune con foreste di pino domestico o pino marittimo"; quest'ultimo habitat è addirittura prioritario e la sua distruzione costituisce ancor più grave danno ambientale, anche ai sensi del diritto europeo.

Per questo il Comitato Esecutivo dell'Ente Parco, a cui compete conservare e preservare il patrimonio naturale e ambientale del Parco del Delta del Po, sia ai sensi delle norme nazionali e regionali, che di quelle comunitarie, ha voluto sottolineare il proprio sdegno, decidendo di costituirsi parte civile ed auspicando che i colpevoli vengano individuati e perseguiti a norma di legge.

Scempio della Pineta a nord del Fiume Lamone: il Parco del Delta del Po intende costituirsi parte civile
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