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"Pitina" (Petuccia)

Prodotto tipico che a seconda della zona prende nomi diversi: Peta (di Andreis e Barcis) o Petuccia (di Claut) e la Pitina (della Val Tramontina). Originariamente era un modo per conservare la carne, nei mesi autunnali e invernali. All'epoca composta per lo più di carni ovine o caprine o da selvaggina di alta montagna. La carne veniva sminuzzata finemente con un coltello dentro un ceppo di legno incavato. Si aggiungevano poi sale, pepe, aglio e aromi naturali come il finocchio selvatico o altre erbe aromatiche. Dall'impasto si ricavavano polpette che, passate nella farina di mais andavano poi poste nella cappa del camino ad essiccare per circa una settimana. Anche oggi è possibile gustarla in diversi paesi del Parco.

'Pitina' (Petuccia)
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