(Tione di Trento, 03 Feb 21) di Gianfranco Pederzolli, presidente del Parco Fluviale della Sarca
Tutela della sicurezza e salvaguardia degli ecosistemi sono ragioni che non dovrebbero mai entrare in conflitto. Non a caso entrambe queste ragioni hanno permeato le attività progettuali e operative delle due Reti di Riserve per l'Alto e Basso corso della Sarca fin dalla loro nascita, e permeano ora l'operato del Parco Fluviale che nasce dalla loro unione (e che non è quindi un "doppione" di nulla, per citare una poco informata espressione ripresa su questo giornale - l'Adige del 26.11.2020, ndr).
Le semplificazioni non aiutano a risolvere i problemi. Servono invece il confronto e l'informazione tempestiva tra Enti e tra Enti e cittadini. Solo in questo modo potremo mettere in sintonia le due esigenze di tutela descritte e l'operatività degli Enti preposti alla manutenzione e sicurezza fluviale. Su questo tema il contributo può arrivare da tutti: dai Comuni, che hanno sottoscritto un Accordo di Programma con il Parco Fluviale Sarca; dallo stesso Parco Fluviale Sarca, che di Comuni, Comunità di Valle e Asuc è lo strumento gestionale; e infine, ovviamente, dalla Provincia Autonoma di Trento, con il servizio Bacini montani che è competente per i lavori in alveo nelle aree demaniali.
Enti e associazioni devono collaborare. Se nel recente passato questo è parso venir meno, complici anche scadenze istituzionali (come il rinnovo degli organi del Parco), progettuali (come la stesura del Piano di gestione della vegetazione da parte dei Bacini montani) e situazioni emergenziali (come quelle che hanno investito alcuni comuni del basso Sarca a fine agosto e inizio ottobre), potremo darci presto l'occasione di un confronto attraverso una convocazione del Forum territoriale previsto dall'Accordo di programma del Parco Fluviale Sarca, e cominciare a individuare le soluzioni migliori per garantire la sicurezza delle nostre comunità nel rispetto dell'ecosistema fluviale.