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Noc 32, quando funziona la formazione

le cooperative nate dal Parco delle Madonie che aiutano il Parco a seguire la sua missione

(Petralia Sottana, 29 Mag 13) Come il buon figlio, divenuto adulto, si prende cura del proprio genitore, così le tre cooperative nate dalla positiva esperienza formativa del NOC 32, targato Parco delle Madonie, in questo primo anno di attività sono riuscite a supportare la gravosa missione istituzionale dell'Ente per salvaguardare, tutelare e promuovere le peculiarità ambientali, storiche e culturali di un territorio vasto e prezioso come quello delle Madonie. E' una storia del tutto particolare quella del Progetto NOC 32 avviato dal Parco delle Madonie, una storia lunga, con alle spalle un lungo periodo di gestazione: i progetti pilota realizzati per finanziare i corsi di formazione per la Nuova Occupazione giovanile (N.OC.) giacevano da circa 10 anni nei cassetti del Ministero dell'Ambiente quando, nel 2008 il Parco delle Madonie è tornato alla carica ottenendo il finanziamento per il loro avvio. Da allora si è dato vita ad un percorso formativo serio e rigoroso, durato più di un anno a coronamento del quale sono stati forniti ai corsisti (in buona parte laureati o laureandi) strumenti economici ed assistenza tecnica per mettere su delle cooperative. Lo scorso anno ben 15 ragazzi hanno dato vita a tre cooperative: coop. N.e.a. Soluzioni, coop. PetraViva e coop. Talete, ed oggi, ad un anno di distanza, si cominciano a tirare le somme che danno un saldo decisamente positivo. Le nuove imprese, oltre ad essere riuscite ad entrare nel mercato del lavoro, grazie alla dedizione ad alla preparazione dei soci, hanno anche potuto "restituire" al territorio buona parte delle competenze acquisite, rendendosi protagoniste di importanti progetti ideati e realizzati con e per il Parco delle Madonie.

La cooperativa N.e.a. Soluzioni si è specializzata nel "Green design" e si è resa protagonista di un progetto di coordinamento territoriale per il verde urbano dei paesi madoniti. Già realizzato il "giardino di Gratteri". "Abbiamo utilizzato materiale vegetale espressione dei coltivi agrari tradizionali - afferma Rita Federico - capaci di rafforzare la continuità paesaggistica delle nostre aree verdi. In oltre l'impianto di nuove essenze diverrà occasione per il rifugio, la riproduzione e il mantenimento di specie animali che favoriscono l'impollinazione, la decomposizione della sostanza organica, la perpetuazione della catena alimentare e l'inibizione dello sviluppo di specie infestanti. Il progetto "Green Design in Madonie" - continua Rita Federico - vuole altresì testimoniare come con una progettazione oculata è possibile contenere i costi di realizzazione e manutenzione, ma soprattutto progettare interventi ad alta sostenibilità ambientale capaci di valorizzare il verde pubblico. A tali iniziative consegue in maniera del tutto naturale ed automatica l'accrescimento della sensibilità e dell'attenzione da parte di cittadini e amministratori, favorendo nuove modalità partecipative di gestione delle aree verdi come l'affidamento, l'adozione o la sponsorizzazione." La Nea Soluzioni ha anche affiancato il Parco delle Madonie nella individuazione delle migliori strategie di marketing e comunicazione per il marchio "Panierenatura" al fine di implementarne la consistenza numerica dei prodotti, attraverso azioni mirate al coinvolgimento delle aziende agricole locali, e quindi successivamente alla diffusione su scala regionale e nazionale del "Brand".

La Cooperativa PetraViva ha realizzato un progetto di conservazione e tutela della biodiversità vegetale che è destinato a rimanere nella storia del Parco delle Madonie. Nell'ambito del progetto di recupero di uno dei monumenti architettonici più belli delle Madonie, La Villa Sgadari di Petralia Soprana, è stato allestito nei giardini del podere un campo di collezione pomologica unico nel suo genere, capace di raccogliere e custodire la straordinaria varietà di frutti che storicamente venivano coltivati nei campi madoniti, molti di questi frutti (fra cui decine e decine di varietà di pere e mele) erano a forte rischio di estinzione mentre altre varietà si ritenevano ormai del tutto estinte, solo il lavoro certosino dei ragazzi di PetraViva ha consentito il ritrovamento ed il conseguente innesto di piantine ritenute ormai perdute per sempre. "Il campo di collezione pomologica - afferma Vincenzo David - è arricchito da un sentiero didattico ricco di schede informative e pannelli descrittivi per consentire, in un futuro che ci auguriamo prossimo, oltre alla conservazione del germoplasma storico madonita, anche la fruibilità didattica di questo frutteto potenzialmente unico al mondo."

Sul versante delle emergenze geologiche è intervenuta la Cooperativa Talete, fornendo al Parco delle Madonie dei preziosi studi di tipici ambienti fluviali del territorio madonita, come quello di Fosso Canna e del Torrente San Calogero, quest'ultimo in prossimità dell'abitato di Castelbuono. Sono state condotte delle approfondite analisi multidisciplinari dei bacini idrografici connotati da diversi episodi di degrado in grado di minacciare aree ad alta valenza ambientale e paesaggistica del Parco. In esito a questi studi sono stati definiti dei programmi operativi di riqualificazione che sono già al vaglio degli uffici dell'Ente. "Con i nostri sopralluoghi e le successive analisi tecniche- affermano i ragazzi della cooperativa Talete - abbiamo analizzato le diverse componenti ambientali, come la vegetazione perifluviale, i detrattori ambientali e tutte quelle componenti biotiche ed abiotiche che caratterizzano l'ambiente fluviale e perifluviale. Ciò nell'ottica di individuare le criticità, al fine di mitigarle, e le potenzialità da valorizzare. Oltre ad individuare i percorsi progettuali si salvaguardia dei bacini - concludono i soci della Cooperativa - Abbiamo individuato alcuni interventi di recupero e riqualificazione che hanno come obiettivo la valorizzazione di alcuni tratti, tramite la realizzazione di un percorso fluviale da poter utilizzare a fini didattici e turistici". 

"Quella del NOC 32 è una storia singolare ma certamente positiva che testimonia le potenzialità di un settore momentaneamente sotto l'occhio del ciclone, come la formazione - afferma il presidentedell'Ente Parco delle Madonie Angelo Pizzuto - Quando questa è concepita in maniera sana e realizzata con rigore e serietà, può produrre risultati concreti, come è accaduto qui al Parco delle Madonie con la nascita di nuove realtà imprenditoriali capaci di spendere le professionalità di tanti giovani per arricchire il territorio". "Questi giovani sono stati formati dal Parco - aggiunge il direttore Salvatore Carollo - e nel Parco hanno acquisito la professionalità necessaria ad intervenire con competenze e progettualità di alto livello, spendibili non solo nella nostra area protetta ma in tutte le arre di pregio capaci di guardare alle nuove generazioni e di ritagliare loro un ruolo importante per lo sviluppo del territorio".
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