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I Guardiaparco denunciano due bracconieri

Comunicato Stampa

(San Rossore, 01 Feb 18) Nella serata di domenica 21 gennaio durante una operazione di controllo antibracconaggio in Tombolo, posta ai confini sud del Parco Regionale Migliarino S. Rossore, personale appartenente al Corpo Guardiaparco, sorprendeva due persone in esercizio di caccia nell'area di riserva integrale Bosco dell'Ulivo.

I due bracconieri, G.M. del 1946 e DP.A. del 1969, residenti a Cascina (PI), entrambi sprovvisti di porto d'armi, sono stati trovati nascosti in un capanno abilmente nascosto nella vegetazione, in zona in cui la vigilanza del Parco aveva intensificato i controlli. E' stato riscontrato il  possesso di un'arma alterata, forse di provenienza clandestina (sul punto proseguono le indagini), costituita da un fucile calibro 20 modificato per utilizzare munizioni calibro 38. L'arma era corredata di un silenziatore, di un visore notturno con intensificatore ad infrarossi e di puntatore laser ed è stata sequestrata e messa a disposizione dell'Autorità Giudiziaria. Ai bracconieri sono stati, inoltre, sequestrati numerosi proiettili, bossoli e attrezzatura complementare, quali lampade, coltello per eviscerazione, mais per foraggiamento ungulati, corde varie, il tutto funzionale all'abbattimento di fauna ungulata e, in particolare, di cinghiali.

I due soggetti erano già stati denunciati dai Guardiaparco  per reati analoghi all'interno dell'area protetta nel 2011. Per essi, pertanto, s'aggrava la situazione dinanzi all'Autorità Giudiziaria, configurando, questi ultimi fatti, numerose violazioni di rilevanza penale (introduzione di arma in area Parco; possesso di arma alterata; caccia in area Parco; uso di silenziatore; porto d'arma senza titolo) alle quali s'aggiunge uno dei più recenti reati introdotti per far fronte al problema dell'eccesso di ungulati, cioè il foraggiamento di cinghiali e daini di cui all'art. 7 comma 2 della legge 221/2015.

L'operazione posta in essere dalle guardie del parco è tesa anche alla repressione dell'immissione della selvaggina abbattuta illegalmente nel mercato alimentare clandestino, senza alcun controllo veterinario (come avviene, invece, su tutti gli ungulati oggetto di contenimento faunistico teso al riequilibrio ecologico ed ambientale), quindi mettendo a rischio la salute dei consumatori.

L'impegno dell'Ente Parco in materia è costante ed è allo studio una collaborazione con strutture universitarie per rafforzare ulteriormente gli interventi intrapresi a tutela dell'ambiente e delle persone indirizzando gli sforzi verso attività di maggiore conoscenza e di consapevolezza del valore che il territorio esprime. La direzione che il Parco sta prendendo è infatti sempre di più di quella della prevenzione e della educazione anche se ovviamente rimane sempre alta l'attenzione sugli aspetti di vigilanza.


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