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Parco Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli



Quaderni del Parco
  Centro Studi Valerio Giacomini sulle Aree Protette

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Il diritto dei Parchi

Un caso specifico: l’Ente Parco Regionale Migliarino San Rossore Massaciuccoli

La legge 6.12.1991 n° 394, modificata dalla legge n° 426/1998, detta, come ormai noto agli esperti in materia, i principi fondamentali per l’istituzione e la gestione delle aree protette naturali,al fine di garantire e di promuovere in forma coordinata,la conservazione e la valorizzazione del patrimonio naturale del paese, ma soprattutto definisce il soggetto“Parco” quale ente di diritto pubblico,proposto alla tutela di un’area su cui governano altre Comunità Locali.
L’area protetta si inserisce cioè in un contesto “comunale, provinciale,regionale” e deve dinamicamente affermare il suo ruolo senza entrare in contrasto con le stesse comunità locali.
Da qui l’importanza e la peculiarietà del così detto diritto dei parchi, come strumento per garantire un contesto di consensi locali intorno al parco.
Il diritto dei parchi nasce e cresce per la tutela di un’area ove sono esistenti situazioni di potenziali conflitti (basta ricordare che oltre alle comunità locali i parchi si trovano ad interagire con la proprietà privata,gli usi civici, le richieste di risarcimento danni causati dalla fauna selvatica, il problema delle aree contigue).
Quindi l’analisi delle esperienza degli enti parco nella redazione degli strumenti normativi previsti per legge appare interessante e indicativa anche delle principali cause di difficoltà che un ente gestore di un area protetta incontra nello svolgimento delle attività dirette al raggiungimento delle finalità proprie di un parco.
L’esperienza ha dimostrato come sia assolutamente necessaria la partecipazione delle comunità locali nella redazione della normativa dei parchi,soprattutto perchéil ruolo del Parco è visto come imposto ove non ci sia una azione coordinata con le istituzioni locali.
Anche perché il Diritto dei parchi e quindi la redazione dello Statuto,di un Piano, del Regolamento, del Piano Pluriennale Economico e Sociale, dei Regolamenti Interni,dei Piani di Gestione rappresentano per il parco una la sfida per la sensibilizzazione della tutela del territorio e delle risorse naturali.
Da qui la necessità nella redazione del diritto dei parchi di una conoscenza del diritto a 360 °, ma soprattutto di “una mentalitàda giurista dell’ambiente” non legata al diritto comunale, ma alla conoscenza esatta del soggetto giuridico Ente Parco.
Interessante,appare in questo senso, l’esperienza dell’ente parco regionale migliarino san rossore massaciuccoli nella redazione dei suoi strumenti normativi,ma soprattutto perché esempio concreto di come un ente parco debba nella sua pianificazione normativa costantemente mantenere una dinamico colloquio con la comunità locale.
Da qui l’esperienza dello Statuto attualmente vigente dell’ente parco suddetto,che lo ha visto concretamente a confronto con una comunità locale che dibatteva persino sui quotidiani la problematica della mancata partecipazione popolare nella redazione di questo primario strumento normativo.
L’interessante esperienza dei suoi Piani di Gestione che rappresentano un vero tentativo di una dinamica gestione territoriale e di una partecipazione del terzi presenti sul territorio sia pubblici che privati.
I piani di gestione che arrivano ad inventare forme di “collaborazione” con il territorio sicuramente all’avanguardia nell’ambito di una visione di pianificazione del territorio stesso,soprattutto perché nati sull’esperienza di chi ha vissuto la gestione dello stesso.
L’esperienza più attuale è quella della redazione del Piano Pluriennale Economico e Sociale, che ad oggi ha ottenuto il parere favorevole della Comunità del Parco.
Il percorso attraverso cui si è giunti a questo stato dell’arte non è stato semplice,nè privo di contrasti.
Il documento del Piano Pluriennale Economico e Sociale, nella logica della legge n° 394/91, si propone come ambito programmatorio nel quale devono nel tempo essere inserite dinamicamente le strategie di sviluppo dell’azione dell’Ente. Infatti la possibilità di sviluppare e valutare le politiche di sviluppo locale in area parco dipende dalla possibilità di stabilire una connessione tra norme e azione proprio attraverso la pianificazione socio-economica.
Nel corso dell’elaborazione del Piano Pluriennale è stato effettuato un percorso di ascolto di soggetti istituzionali e privati al fine di censire i progetti o anche solo le idee progettuali presenti sul territorio. Il censimento delle progettualità è stato finalizzato a costituire la prima forma della banca progetti del PPES, i progetti sono stati rilevati o direttamente tramite interviste con i soggetti proponenti o tramite scheda di rilevazione inviata per mezzo postale.
Le problematiche emerse nel corso delle indagini svolte presentano una ampia varietà e una particolare complessità.
Per queste ragioni è parso opportuno distinguere le problematiche emerse in quattro grandi raggruppamenti:

  • A) quelle legate alla conservazione naturalistica e ambientale
  • B) quelle legate alla fruizione sociale e alla valorizzazione anche economica del Parco e delle attività turistiche,ricreative e sportive,che in esso si svolgono
  • C) quelle connesse alla sostenibilità delle attività economiche presenti nel Parco
  • D) quelle connesse al ruolo istituzionale e imprenditoriale del Parco

Come sopra detto alcune divergenze sono sorte anche al Tavolo Tecnico formato dai rappresentanti degli Enti Locali facenti parte della Comunità del Parco.
Le problematiche affrontate dal Tavolo Tecnico hanno rivelato le difficoltà della gestione di un Parco inserito all’interno di un’area altamente urbanizzata e possono sintetizzarsi in due punti:

  • A) I rapporti con il sistema locale: sembra opportuno che il Parco venga vissuto come una risorsa ed una opportunità all’interno del sistema locale al quale appartiene
  • B) L’attività di comunicazione è indubbiamente uno dei problemi più sentiti,anche da parte degli operatori presenti nell’ambito dell’Area Protetta.

Gli incontri con i tecnici degli Enti hanno comunque comportato un utile approfondimento di alcuni punti dell’elaborato anche da parte del gruppo di lavoro incaricato.
In questa esperienza possiamo evidenziare che mentre il Piano del Parco contiene norme dirette ad un controllo giuridico, sicuramente il piano pluriennale economico e sociale esprime le politiche di uno sviluppo socio economico.
In un’area Parco la valutazione delle politiche di sviluppo locale in area parco dipende dal tentativo di stabilire una connessione tra norme e azioni attraverso la pianificazione economica.
Il piano pluriennale economico e sociale pertanto è un corpo normativo ove si incontrano gli obiettivi di un ente di diritto pubblico e i privati, ove si tenta di armonizzare gli obiettivi di più soggetti in un ottica da Parco,verso cioè la tutela del territorio.
Interessante è come il Piano Pluriennale Economico e sociale si possa sviluppare a grappolo nel tempo in un contesto di azioni amministrative del Parco che costantemente coinvolgono i soggetti terzi sul territorio, ne è un esempio l’ipotesi di successivi Accordi di Programma, Protocolli di Intesa specifici per le diverse problematiche.
Sicuramente il ”Diritto del Parco regionale Migliarino San Rossore” sta crescendo, come il diritto di tutti gli enti parco in italia.

* Segretario amministrativo Ente Parco Regionale Migliarino San Rossore Massaciuccoli