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Marino Gatto, Politecnico di Milano: "stiamo raggiungendo una capacità di distruzione talmente elevata da mettere a repentaglio l’esistenza di molti ecosistemi"

(Mantova, 07 Nov 17) "Stiamo raggiungendo una capacità di distruzione talmente elevata da mettere a repentaglio l'esistenza di molti ecosistemi, oltre alle loro capacità 'regolatrici'": l'affermazione lapidaria è di Marino Gatto, professore ordinario di ecologia scuola di ingegneria civile, ambientale e territoriale del Politecnico di Milano, uno dei relatori alla conferenza su "Clima e cambiamenti climatici" organizzata nei giorni scorsi dal mensile Focus

Per Gatto ci sono indicatori di cambiamento inequivocabili, come la scomparsa di molte specie animali e vegetali esotiche, gli impatti sulla biodiversità e la diffusione di malattie come la malaria in zone che fino a poco tempo fa ne erano immuni. Per Elisa Palazzi, ricercatrice dell'Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima (ISAC) del CNR, il riscaldamento globale è un trend indiscusso, dovuto in parte all'eccesso di emissioni nell'atmosfera di gas prodotti dalle attività umane, anidride carbonica in testa. Gli scenari futuri sono aperti, ed il peggiore prevede - entro la fine di questo secolo - un aumento medio della temperatura di ben 5 gradi. La soluzione è legata all'avvento di un'economia circolare: leggi l'articolo completo su Focus.

Nel frattempo, l'Agenzia ambientale europea (EEA, European Environment Agency) ha stimato che, in Europa, le temperature medie annue del periodo 2006-2015 sono state circa 1,5 °C più elevate rispetto ai livelli preindustriali, ed è atteso un ulteriore incremento futuro a un tasso più rapido rispetto alla media globale: su www.nimbus.it l'articolo completo.

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