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Parco Naturale Regionale Monti Simbruini

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Incontro - dibattito sull'Enciclica di Papa Francesco "Laudato Si" sulla cura dell'acqua, dell'aria e dell'ambiente in cui viviamo come beni comuni

(Jenne, 25 Nov 15) Sabato 21 Novembre 2015 ore 17:00 presso la Porta del Parco di Subiaco a cura del Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini e dell'Università Popolare Subiaco si è tenuto l'Incontro di approfondimento sull'Enciclica di Papa Francesco "Laudato Si" sulla cura dell'acqua, dell'aria e dell'ambiente in cui viviamo come beni comuni da preservare e tutelare per il futuro dell'umanità.

Erano presenti il Commissario dell'Ente Parco, Dott. Enrico Panzini, il Presidente dell'Università Popolare di Subiaco Dott. Benedetto Appodia, i Sindaci di Subiaco Dott. Francesco Pelliccia, di Cervara di Roma Sig. Giovanni Mitelli, il Presidente della X Comunità Montana dell'Aniene Sig. Luciano Romanzi e l'On. Cristiana Avenali Consigliere Regionale del Lazio.

Relatori della conferenza sono stati il Prof. re Martin Nkafu, Professore della Facoltà di Filosofia della Pontificia Università Lateranense e il Dott. Vittorio Cogliati Dezza, Presidente di Legambiente Nazionale.

Hanno preso la parola i rappresentanti istituzionali, che hanno tutti sottolineato l'importanza di questa Enciclica alla luce soprattutto dei catastrofici ed evidenti  cambiamenti climatici che stiamo vivendo.

Il Commissario del Parco Dott. Panzini – nel ringraziare tutti gli intervenuti - ha sottolineato che - L'obiettivo del Papa, come emerge sin dalle prime battute dell'enciclica, è quello di farsi promotore di un movimento ecologico globale per la cura universale della casa comune. L'enciclica - ha proseguito - ci chiama a praticare il bene comune infatti le città, le grandi aree metropolitane e l'ambiente sono la casa comune. Ognuno cerca di salvarsi nel proprio angolo. Ognuno persegue il proprio interesse. Ma c'è una "salvezza comunitaria", che parte dall'inclusione dei deboli, e fra i deboli la Terra stessa, preziosa risorsa di ecologia integrale. Il Parco non poteva non cogliere questa "provocazione teologica e filosofica" al richiamo che il Santo Padre fa a tutti gli uomini di buona volontà e soprattutto a noi che operiamo all'interno del Parco Naturale più grande della Regione Lazio che tra i compiti istituzionali e prioritari ha proprio la salvaguardia dell'ambiente e quindi, l'enciclica, rientra e richiama a pieno titolo le Mission dell'Ente e i nostri doveri verso l'ambiente e verso le comunità che amministriamo".

"A nome dell'Università' Popolare di Subiaco, in qualità di Presidente - interviene il Dott. Appodia - voglio ringraziare il Parco Regionale dei Monti Simbruini nella persona del Commissario e dei suoi collaboratori perché hanno accolto con entusiasmo la nostra richiesta di realizzare questo incontro dibattito sull'enciclica di Papa Francesco. Vogliamo anche ringraziare i relatori, il Prof. Martin Nkafu e il Dottor Cogliati Dezza per la loro disponibilità ad intervenire qui questa sera. L'Università Popolare è un associazione culturale che da anni opera a Subiaco con l'obiettivo di declinare sul territorio temi storici e culturali di rilevanza nazionale, scoprendo e puntualizzando il ruolo che la nostra comunità gioca, o ha giocato, nell'ambito di grandi eventi. Anche il tema ecologico è per noi motivo di attenzione, specialmente perché il nostro territorio, nella stragrande maggioranza, risulta ancora essere un paradiso naturalistico. Siamo convinti inoltre che le istituzioni territoriali non siano esclusivamente delle stazioni appaltanti, ma debbano assumere il compito e l'onore di diventare motori di crescita culturale. Per questo abbiamo proposto al Parco di organizzare questo evento. Crediamo che un documento attualissimo ed importantissimo come l'enciclica "Laudato Sii", l'enciclica sulla cura della casa comune emanata da Papa Francesco, sia un documento fondante per il futuro delle nostre comunità. La nostra comunità vive a contatto diretta con una natura ancora incontaminata, e' custode di risorse naturalistiche come l'acqua, l'aria, la terra che sono al centro del documento del Papa. E' quindi importante che questo testo di rilevanza universale sia divulgato e studiato anche in un territorio isolato come il nostro. Si legge nel testo che bisogna "Educare all'alleanza tra l'umanità' e l'ambiente" ed è questa allora la direzione dove dirigere il nostro futuro di custodi del patrimonio naturalistico che abitiamo. Auspichiamo quindi che questo incontro di aggi sia il punto di partenza affinché l'enciclica "Laudato Si" diventi il punto di riferimento per le nostre comunità negli anni a venire"

"Il Sindaco di Subiaco Dott. Francesco Pelliccia - ringraziando il Parco e l'Università Popolare per questa importante iniziativa - ha ricordato che viviamo un epoca spesso frammentata e contraddittoria sottolineando che il problema della salute dell'ambiente riguarda tutte le istituzioni, ciascuno di noi come fruitore del bene ambientale e tutte le religioni, non solo quella cattolica, rimarcando che spetta soprattutto alla politica e alle Istituzioni dettare le linee guida per il tipo di mondo che desideriamo trasmettere a coloro che verranno dopo di noi, soprattutto ai giovani per una vera crescita culturale ambientale".

L'On. Cristiana Avenali ha evidenziato che da più parti l'enciclica viene definita 'ecologica' ma - ha specificato - che la definizione va intesa nel senso che essa pone al centro della questione sociale la crisi ambientale, crisi complessa, che non si riduce ai problemi ecologici disgiunti da altri problemi rilevanti, concernenti più propriamente l'ecologia umana. Questa enciclica, in sostanza, evidenzia sì come la questione sociale sia caratterizzata dalla salvaguardia dell'ambiente ma sottolinea anche che urge la cura della stessa umanità. Nessuno di noi può tirarsi fuori - ha proseguito - neanche i grandi della Terra ai quali spetta una maggiore responsabilità e che da oggi, grazie a questa enciclica, avranno più difficoltà a eludere le istanze ambientali che saranno discusse nella Conferenza delle Nazioni Unite COP 21 a Parigi sui cambiamenti climatici il prossimo Dicembre. L'impegno che prendo in questa occasione è quello di sollecitare con iniziative mirate i vertici regionali affinché le tematiche qui affrontate siano di fatto  al centro delle nostre responsabilità politiche».

Il professor Martin Nkafu - nel suo intervento ha esordito dicendo che - Papa Francesco si è ispirato alla metodologia in parte inaugurata dall'enciclica 'Pacem in terris' di Giovanni XXIII proseguendo nel suo intervento ha evidenziato alcuni punti salienti dell'enciclica affrontandoli sia sotto l'aspetto filosofico che sociale sottolineando che - Il cuore della proposta dell'enciclica "Laudato si" di papa Francesco, che si inserisce nel solco delle grandi encicliche sociali, è quella di una ecologia integrale come nuovo paradigma di giustizia, che comprende le dimensioni umane e sociali, inscindibilmente legate con la questione ambientale, che costituisce parte integrante del processo di sviluppo, che presuppone un miglioramento integrale nella qualità della vita umana, che ha come chiave l'amore sociale.

Si tratta di cercare soluzioni che richiedono un approccio integrale per combattere la povertà, per restituire la dignità agli esclusi e nello stesso tempo per prendersi cura della natura. La prospettiva integrale mette in gioco anche una ecologia delle istituzioni, il cui stato di salute comporta conseguenze per l'ambiente e per la qualità della vita umana. Insieme al patrimonio naturale, vi è un patrimonio storico, artistico e culturale di un popolo di cui bisogna prendersi cura. L'amore per la società e l'impegno per il bene comune sono una forma eminente di carità, che riguarda non solo le relazioni tra gli individui, ma anche «macro-relazioni, rapporti sociali, economici, politici». L'ecologia umana implica la necessaria relazione della vita dell'essere umano con la legge morale inscritta nella sua propria natura, indispensabile per poter creare un ambiente più dignitoso.  Questa ecologia integrale «è inseparabile dalla nozione di bene comune», che svolge un ruolo centrale e unificante nell'etica sociale, da intendersi in maniera concreta, attraverso scelte solidali sulla base di «una opzione preferenziale per i più poveri» e un riferimento alle generazioni future.

Come considerazione finale possiamo affermare che emerge in modo chiarissimo che anche per questo Pontefice l'etica ambientale è strettamente congiunta all'etica sociale, della vita e della famiglia".

Leggendo l'Enciclica ho provato un senso di stupore e di grande soddisfazione - ha esordito nel suo intervento il Dott. Vittorio Cogliati Dezza - ma, forse ancor di più, di profonda sollecitazione intellettuale ed etica. Se ci limitassimo ad una lettura da ambientalisti tradizionali, dovremmo riconoscere che non c'è un tema che sia stato tralasciato nella lunga e colloquiale narrazione del pontefice. Dai cambiamenti climatici (compresa la responsabilità differenziata tra paesi ricchi e paesi poveri) all'inquinamento, dall'usa e getta alla mobilità, dall'accesso all'acqua allo spreco di cibo, dalle rinnovabili alla transizione energetica, dalla velocità che hanno assunto i processi di degrado ambientale alla salvaguardia del suolo, dai danni alla biodiversità al maltrattamento degli animali, dagli Ogm ai rischi per il mare, dalla riqualificazione degli edifici alla deforestazione e alle monoculture fino a ribadire l'importanza del "principio di precauzione" e della necessità che l'onere della prova sia a carico di chi propone l'intervento. Non manca nulla e tutto si inquadra in quella che il Papa chiama la "cultura dello scarto". A tale crisi occorre rispondere con la promozione di un'ecologia integrale, che si estende e concretizza non solo sul piano della protezione dell'ambiente naturale, delle specie animali e vegetali, della lotta al surriscaldamento del clima, del rifiuto dell'utilizzo indiscriminato e illimitato delle risorse naturali, ma anche sul piano della conversione ecologica, del cambiamento degli stili di vita, della cura degli ambienti urbani, dei rapporti sociali, dell'educazione.

Il Papa è riuscito davvero a parlare a tutti, credenti e non. Non era probabilmente mai accaduto prima un evento di tale ampiezza. L'Enciclica di Papa Francesco è molto importante, perché motiva con un autorevolissimo richiamo morale la necessità di salvaguardare la natura, i meccanismi naturali e di affrontare le grandi minacce come i cambiamenti climatici. Apre anche una profonda riflessione sul rapporto tra crisi ecologica e sociale, due facce della stessa medaglia da affrontare e risolvere insieme per affermare una giustizia ambientale e sociale. Non è più dunque solo il mondo della scienza a sottolineare l'urgenza di abbandonare i combustibili fossili. Speriamo che ora i governi aprano il cuore alla profondità del messaggio del Papa e agiscano come è loro compito fare. La conferenza COP 21 a Parigi sul clima di dicembre è un momento importante che non va sprecato».

Nel concludere possiamo riassumere che Papa Francesco con questa Enciclica ha voluto parlare "ad ogni persona che abita questo pianeta", perché l'ambiente è un bene collettivo ed è responsabilità di tutti salvaguardarne l'integrità e la funzionalità. Egli lancia un grido di allarme a partire dai più poveri, poiché sono proprio i primi a soffrire, e nel modo più grave, se l'ambiente continua a degradarsi. Questa attenzione particolare agli ultimi della Terra ci offre un angolo nuovo di prospettiva. Ci stimola a guardare alla questione ambientale in un modo diverso da quello cui siamo abituati: e cioè non solo pensando agli aspetti di tipo tecnico-economico-scientifico, ma in primo luogo a quelli relativi alla dignità della vita umana e alla qualità della sua esistenza e qui la Politica, quella con la "P" maiuscola, può e deve intervenire urgentemente prima che sia troppo tardi.

A cura dell'Area Comunicazione del Parco

Incontro - dibattito sull'Enciclica di Papa Francesco 'Laudato Si' sulla cura dell'acqua, dell'aria e dell'ambiente in cui viviamo come beni comuni
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