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Parco Naturale Regionale Monti Simbruini

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I Simbruini in verticale

A cura di Quidmag

(Jenne, 26 Lug 17) L'arrampicata su roccia è una disciplina in netta ascesa sul territorio. Grazie all' ampia disponibilità di pareti da scalare ed un contesto naturale incontaminato, le montagne dei Simbruini sono il luogo ideale per i principianti, ma soprattutto per gli esperti. Un paradiso per i climbers che per la sua vicinanza con Roma non ha uguali. Abbiamo incontrato Andrea Frosoni, esperto di arrampicata e guida rafting, che oltre a scalare falesie e pareti per sport, per altri motivi scala anche tetti e facciate degli edifici.

Ciao Andrea e benvenuto su "Quid". Da qualche anno a questa parte è abbastanza consueto girare per i Simbruini e vedere scalatori risalire le pareti rocciose delle montagne.
Ciao a te e grazie. In realtà è da oltre venti anni che le montagne del territorio sono assiduamente frequentate da scalatori di livello, soprattutto romani. Sono luoghi famosi nell'ambiente: chi pratica questo sport li conosce. Sono stati qui scalatori come Gabriele Moroni, uno tra i più forti climbers italiani, ed Alessandro Jolly Lamberti, un'espertissima guida alpina. Altri come Domenico Intorre, invece, sono praticamente di casa.

Cosa è cos'hanno di particolare le montagne dei Simbruini?
Molti punti scalabili e un'infinità che potrebbero esserlo. Tra Subiaco e Jenne ci sono ben cinque falesie (segmenti di roccia solida attrezzati con ancoraggi di sicurezza e resi scalabili, ndr). Un altro punto spettacolare è a Canali, sotto Monte Livata. Quello al Beato Lorenzo, su monte Taleo, è invece un posto di rarissima bellezza. E so che grazie ad un progetto del Comune di Rocca Canterano anche lì stanno attrezzando alcuni punti interessanti. Oltreché per la vicinanza con Roma, le nostre falesie hanno anche un altro grande vantaggio: sono raggiungibili molto comodamente. Spesso l'avvicinamento è un problema. Qui scendi dalla macchina, fai qualche metro e sei sul posto. E' ovvio poi che arrampicare in uno scenario simile, tra le montagne ed il fiume, è una cosa decisamente suggestiva.

Come sei venuto a contatto con l'arrampicata?
E' stato Angelo "Nerone", una decina di anni fa, a farci conoscere il mondo in verticale. Lui è un esperto speleologo della zona. Prima ci ha portato in grotta, poi sulle pareti. Ed è stato per entrambe amore a prima vista. Abbiamo iniziato da autodidatti. Poi alcuni di noi hanno iniziato a formarsi e sono diventati istruttori. Così abbiamo messo su una palestra con una parete d'arrampicata indoor. Che rappresenta sul territorio l'unica possibilità per scalare d'inverno. Frequentano i nostri corsi anche i ragazzi della scuola media: nelle ore di educazione fisica imparano ad arrampicare. E diversi di loro iniziano anche ad essere bravi. Per questo stiamo pensando di iscriverli alla Federazione Arrampicata Sportiva Italiana, per farli partecipare alle gare nazionali e regionali.

L'arrampicata è uno sport che possono praticare tutti?
E' uno sport adatto a chiunque sia intenzionato ad usare sia la testa che il corpo. Gran parte della fatica è mentale. Di mezzo c'è l'altezza. Che stimola adrenalina e quindi paura. Attraverso questa ed il modo come la gestisci, sei costretto a fare i conti con te stesso e con chi sei veramente. Mantenere lucidità per fare i movimenti giusti è impegnativo e faticoso, ma anche molto soddisfacente. Ed è mentale anche per un altro motivo: molte persone che credevano di soffrire di vertigini, poi hanno capito il contrario. Altri hanno iniziato con la paura ed ora non vorrebbero più scendere. Con quattro, cinque mesi di corso su vie facili si inizia ad essere già abbastanza autonomi. Fondamentale è imparare le tecniche di base per la progressione e le tecniche di utilizzo del materiale di sicurezza. In questo sport corde ed imbrago servono solo per questioni d'incolumità. Per salire si usano solo corpo e mente.

Oltre alle montagne, però, tu scali anche facciate di edifici, alberi e tetti. Ma non per questioni prettamente sportive…
Si, con alcuni amici abbiamo pensato di utilizzare l'esperienza dell'arrampicata per eseguire lavori in quota. Realtà del genere già esistevano, ed abbiamo pensato che la cosa potesse funzionare anche sul territorio.

Come va? E in cosa consiste?
Abbastanza bene direi. Grazie alle corde raggiungiamo con facilità punti ai quali si accede di solito o attraverso un mezzo meccanico, o attraverso i ponteggi. Eseguiamo ristrutturazioni edili, messe in sicurezza, ripristino dei frontalini, pulizia di gronde etc., ma anche potature di piante ad alto fusto, e abbattimenti controllati.

Grazie

A te! Ciao

Fonte: http://www.quidmag.it/site/i-simbruini-in-verticale/

IMPORTANTE

Il Parco ci tiene a precisare che: in considerazione dell'importanza che il territorio dell'area protetta assume a livello regionale e nazionale per la popolazione di rapaci e corvidi  rupicoli nidificanti (Falco Pellegrino, Aquila reale e Gracchio corallino), si ricorda che l'attività di arrampicata sportiva è vietata dal 01 Gennaio al 31 Luglio di ogni anno in ottemperanza della DGR della Regione Lazio n° 363 del 2008 "Misure di conservazione obbligatorie da applicarsi nelle zone di protezione speciale" che recepisce il DM del 17 Ottobre 2007 "Criteri minimi uniformi per la definizione di misure di conservazione relative a Zone speciali di conservazione (ZSC) e a Zone di protezione speciale (ZPS)" pubblicato in G.U. n. 258 del 6-11-2007.

 I Simbruini in verticale
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