(Jenne, 01 Set 18) Il personale del Servizio Naturalistico del Parco, durante le attività di monitoraggio, ha rilevato e fotografato uno dei coleotteri più belli e più rari del territorio: Rosalia alpina (Linnaeus, 1758).
Coleottero della famiglia Cerambycidae, noto per la particolare colorazione nera e blu e per i ciuffi neri presenti sui segmenti delle antenne. Ha dimensioni variabili tra 14 e 40 mm, il corpo e le elitre hanno una colorazione che va dal grigio-blu fino al blu chiaro. Le elitre, bordate di chiaro, presentano delle chiazze nere di dimensioni e forma variabile che permettono di distinguere un esemplare da un altro. La lunghezza delle antenne supera quella del corpo, talvolta raddoppiandola negli esemplari maschi.
Specie tipicamente legata a faggete mature, dal piano montano a quello subalpino, tra 500 e 1500 m s.l.m, è un ottimo indicatore biologico di boschi vetusti di latifoglie in buono stato di conservazione. Dopo l'accoppiamento, le uova sono deposte nel legno secco di alberi senescenti m vivi, ancora in piedi ed esposti al sole. Le larve si sviluppano in due-tre anni e scavano gallerie relativamente superficiali; prima dell'ultima stagione invernale esse si avvicinano alla corteccia; la ninfosi avviene in una cella costruita tra la fine della primavera e l'inizio dell'estate. Lo sfarfallamento degli adulti può variare a seconda della regione e dell'altitudine, ma generalmente avviene tra giugno e agosto. Per la continua riduzione e distruzione degli habitat in cui vive, la Rosalia alpina è divenuta una specie rara e vulnerabile, con esigue popolazioni per lo più localizzate.
Questa specie di raro coleottero è protetta dalla Comunità Europea ed è elencata nell'Allegato II della Direttiva Habitat (Direttiva 92/43/CEE) come specie "prioritaria", ovvero "specie la cui salvaguardia richiede la destinazione di zone speciali di conservazione", e nell'Allegato IV come specie la cui salvaguardia richiede una protezione rigorosa".