(Jenne, 13 Gen 21) Anche il Parco dei Monti Simbruini partecipa alla prima sessione del Monitoraggio Nazionale del Lupo coordinato dell'ISPRA, l'organo tecnico del Ministero dell'Ambiente, del Territorio e del Mare. Finora gli studi italiani sulla presenza e consistenza del lupo sono stati molto diversi fra loro, utilizzando tecniche, tempi ed analisi diverse, e ottenendo così dei dati non confrontabili. L'ISPRA ha invece messo a punto un sistema di monitoraggio standardizzato da effettuare in tutta l'Italia. L'obiettivo dell'ISPRA è di avere per la prima volta in Italia dei dati omogenei raccolti da operatori formati allo stesso modo e che utilizzino tutti le stesse tecniche. Il territorio italiano è stato suddiviso in celle di monitoraggio nelle quali per ogni bimestre da ottobre a marzo si eseguiranno dei percorsi definiti per raccogliere i dati di presenza della specie. Lungo i percorsi verranno anche raccolti campioni biologici di lupo, come escrementi e peli o di muscolo, in caso di ritrovamento di carcasse, per effettuare analisi di genetica, volti a verificare la presenza di ibridi nella popolazione di lupi locale.
Al Parco dei Monti Simbruini sono state assegnate quattro celle, una che si trova all'interno dei confini del Parco stesso e comprende comprensori importanti per il lupo e tre al di fuori, ma che contengono le Zone Speciali di Conservazione "Monte Scalambra" "Castagneto di Fiuggi" e "Grotta dell'Arco" di Bellegra. Gli operatori del Parco, dopo essere stati formati dall'Ispra sulle tecniche e procedure standard da utilizzare hanno già effettuato i primi rilievi. In dotazione anche un'App dedicata al progetto in grado di georeferenziare i percorsi ed inviare i dati in tempo reale all'Ispra. In tutto il Lazio gli operatori delle aree protette partecipano alle operazioni di monitoraggio che proseguiranno fino alla prossima primavera.