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Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise

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Il censimento dei camosci

A contar camosci non ci si addormenta: il camoscio appenninico offre continuamente spettacoli unici e osservarlo in natura è sempre un privilegio.

(Pescasseroli, 09 Ago 16) Come di consueto, anche quest'anno si è svolta la conta dei camosci, in simultanea, garantita dai tecnici e dalle Guardie del Parco, con la collaborazione del Corpo Forestale dello Stato e dei tantissimi volontari che si affiancano per poter assicurare una copertura omogenea del territorio.

Inoltre, come avviene da qualche anno, la conta viene organizzata in collaborazione con la Riserva Naturale Gole del Sagittario visto e considerato che sono sempre più frequenti le segnalazioni di alcuni individui nel territorio di Scanno e Anversa.

Complessivamente sono state realizzate 4 giornate in montagna, di cui due dedicate alla zona che va dal Marsicano ad Anversa. Parallelamente alla conta, in simultanea, il Servizio Scientifico del Parco ha lavorato su 4 aree campione in modo specifico per la determinazione dei parametri di popolazione più dettagliati. 

Il numero di camosci avvistati e che rappresenta pertanto un numero minimo, è stato di 499 animali, (522 nel 2015): il 26% rappresentato dai capretti, ad indicare un buon successo riproduttivo.

La sopravvivenza degli yearling, cioè dei capretti nati nel 2015, è stata del 50%, merito probabilmente dell'inverno mite.

Anche nella zona della Val di Rose e del Monte Amaro si sono registrati  tassi di sopravvivenza al primo anno più elevati dell'ultimo periodo. I comprensori con il più alto numero di camosci sono,  come ormai consolidato da qualche anno a questa parte, l'area Meta-Tartari e il Monte Marsicano che complessivamente ospitano oltre il 46% della popolazione complessiva.

Sebbene negli ultimi anni, in alcune zone, il camoscio appare in decremento, in altre, come ad esempio il crinale che va da  Monte Irto a Monte Panico, si registra la tendenza opposta.

La popolazione di camoscio del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, sebbene numericamente sia stata in parte superata dalle aree protette (Parco Nazionale del Gran Sasso e Parco Nazionale della Majella) resta la popolazione sorgente e in quanto nucleo storico ha un valore inestimabile. 

Il Parco continua nella sua opera di conservazione seguendo anche gli impegni assunti nel progetto Life Coornata. 

Dopo le repliche autunnali del censimento, il Parco potrà fornire un quadro più approfondito della situazione del camoscio nel 2016.

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