(Pescasseroli, 10 Giu 21) Al Ministro dell'Istruzione prof. Patrizio Bianchi
Fin dalla loro ideazione e successiva istituzione i Parchi Nazionali, e più in generale tutte le aree protette, hanno perseguito anche una missione educativa. Questo imprinting è stato certamente raccolto dalla Legge quadro 394/1991 sulle aree protette, articolo 1, che affida ai parchi e alle altre aree protette anche la funzione di educazione e formazione.
E se nei primi tempi l'impegno formativo/educativo è stato assolto solo in modo estemporaneo, negli ultimi trent'anni i Parchi si sono dati una strutturazione fortemente educativa con i Centri di Educazione Ambientale e i Servizi del Volontariato: gli uni che accolgono turisti e studenti, attraverso progetti didattici e soggiorni verdi, con l'obiettivo di sviluppare la consapevolezza del valore delle risorse naturali e gli altri che formano ogni anno numerosi giovani provenienti da tutto il mondo per apprendere e coltivare il rispetto e l'amore per la Natura ed accrescerne la consapevolezza.
Oggi la "missione" educativa è diventata una costante che permea gran parte dei Parchi e quindi dei territori italiani grazie ai Servizi interni degli Enti, ai Centri visita, ai Musei, ma anche grazie alla diffusione in ogni Comune di educatori, di accompagnatori di montagna, di guide escursionistiche, d'interpreti del patrimonio, di organizzatori di campi d'esperienza, di laboratori didattici, di strutture ricettive che inglobano, direttamente o tramite convenzioni con gli operatori locali, una funzione prettamente educativa.
Oggi, dunque i Parchi, a ragione, possono ritenersi una vera e propria Comunità educante che costituisce un patrimonio nazionale che potrebbe essere a disposizione del Ministero nel quadro della ripresa nel Paese, attraverso una strategia nazionale "Parchi e Scuole" che concorra alla rigenerazione del sistema scolastico alla luce delle sfide ambientali e la costruzione di un rapporto armonioso del genere umano con la Natura nel suo complesso.
I Parchi possono collaborare con le Scuole del territorio nazionale attivando alcuni "Percorsi formativi".
In termini di benefici per la salute va evidenziata l'importanza di una fruizione sistematica delle risorse naturali ai fini dello sviluppo dei bambini e dei ragazzi tramite l'esercizio fisico, della fortificazione del carattere a fronte delle situazioni difficili, della crescita del senso di autostima, della rigenerazione della motivazione alla vita, della riduzione dell'obesità infantile, della terapia dei comportamenti aggressivi e dei problemi di salute mentale (come il disturbo da deficit di attenzione e iperattività, lo stress, l'ansia, la depressione…) e del contrasto alle videodipendenze.
I benefici di un'educazione a maggiore contatto con la Natura sono riscontrabili in un possibile miglioramento dell'apprendimento formale e informale e delle abilità di osservazione e di ragionamento, in un aumento dell'interesse per le materie di studio attraverso l'esperienza diretta, in una più intensa capacità di attenzione e di concentrazione, dalla connessione tra il mondo esteriore e quello interiore e dagli stessi risultati ottenuti anche nel lavoro di gruppo.
Anche le comunità territoriali possono trarne benefici in termini di una più profonda consapevolezza dell'importanza del rapporto con la Natura e del patrimonio di risorse disponibili e di sviluppo del senso di appartenenza ai luoghi affettivi, di riduzione dei comportamenti illegali, di minore spesa pubblica per l'assistenza sanitaria, di stili di vita più attivi e più sani, anche in vista del futuro dei bambini e dei ragazzi.
I Percorsi formativi proposti alle scuole, oltre ad assumere come riferimento pedagogico fondamentale il rapporto diretto con la Natura che a tanti bambini e ragazzi delle città è completamente negato, fanno riferimento ad alcuni presupposti del Manifesto dell'Educazione diffuso, tenendo conto di quanto segue:
Alcune azioni-tipo che potranno essere proposte ai bambini e ragazzi, mirate alle diverse fasce di età (materne, primarie e secondarie), sono le seguenti:
In contemporanea ai Percorsi Formativi, i Parchi in collaborazione con gli Uffici scolastici regionali eventualmente coinvolti e con le Università dei territori possono concorrere nella messa a punto di Pacchetti Formativi residenziali per gli insegnanti sui nuovi modelli e sulle diverse discipline.
I pacchetti Formativi potrebbero avere una durata di 5 giornate dal lunedì al venerdì. Il programma dei temi da sviluppare nei pacchetti terrà conto delle richieste degli stessi insegnanti emergenti da una snella survey campionaria che Federparchi potrebbe velocemente approntare.
Laddove le idee qui appena accennate potessero essere accolte tra le proposte su cui lavorare alla ripartenza della scuola dopo l'emergenza e al miglioramento del sistema di istruzione dovrà formulare ritengo che il mondo dei parchi ed in primo luogo il Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise sia disponibile per specificarli meglio.
Ci siamo, come sempre, all'intesa con il mondo della scuola.
Giovanni Cannata