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Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise

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Orsi e ciaspole una convivenza possibile!?

(Pescasseroli, 26 Feb 23) L'argomento "disturbo", così centrale nella gestione del Parco e in generale di tutte le Aree Protette, ha e avrà bisogno di  ricerca, conoscenza, approfondimento e molta riflessione da parte di ogni persona rispetto alle azioni quotidiane, soprattutto negli anni a venire. Quello che non aiuta invece il tema "disturbo", proprio per la sua complessità, è la superficialità. 

Negli ultimi giorni si sono succeduti una serie di curiosi allarmismi, puntualmente amplificati da alcuni Media, che in molti casi si sono guardati bene dal verificarne la fondatezza.
Ma a questo ormai siamo abituati!

Quindi, eccoci pronti, come sempre, a fare la nostra parte senza sottrarci alle spiegazioni del caso, pur consapevoli, perché è innegabile, che quando ci sono gli accusatori, agli accusati resta l'amaro compito di dover dimostrare di essere nel giusto anche quando i fatti non esistono

Andiamo con ordine così da ricostruire cosa è successo. 

In una nota del 23 febbraio l'Associazione Wilderness denuncia che il Parco ha autorizzato la "XV edizione racchette in coppo dell'orso, organizzata dal CAI e prevista per oggi, domenica 26 febbraio 2023, in località Passo del Diavolo – La Cicerana".  L'Associazione, preoccupata per il disturbo a zone di svernamento dell'orso, ha chiesto immediatamente la sospensione dell'evento. Parallelamente il 24 febbraio diverse Associazioni: ALTURA Abruzzo - LIPU Abruzzo - Salviamo l'Orso - Soc. It. Storia della Fauna, trasmettono una nota, seguito dal puntuale comunicato stampa, anch'esso dai toni forti, in cui si denuncia che sempre oggi, si sarebbe dovuta svolgere una ciaspolata con un congruo numero di partecipanti (fino a 100 iscritti) in un'area delicata per la presenza di tane di svernamento di orso bruno marsicano e, come se non bastasse, critica il Parco perché pubblicizza l'evento sul proprio sito. Ovviamente, presi da ben altre questioni di primaria importanza per la vita del Parco e dei suoi abitati: il Piano per il Parco in primis, ci è sembrato tutto abbastanza  confuso perché entrambe le questioni prive di fondamento. Infatti: 

  1. La ciaspolata di cui parla l'Associazione Wilderness si è svolta oggi, ma seguendo il percorso dei sentieri T2 (Morrone del Diavolo – La Lungara) e un tratto del sentiero U1 che dall'incrocio con il citato T2 conduce a Gioia Vecchio. Quindi la ciaspolata non ha interessato minimamente la zona della Cicerana andando dalla parte opposta ed è stata assistita da una pattuglia di Guardiaparco. 
  2. Il tracciato individuato dai responsabili della sezione CAI Coppo dell'Orso, d'intesa con il Parco Nazionale, si snoda lungo il crinale che segue praticamente la SS 83 Marsicana, risultando di impatto davvero minimo sulle aree più critiche e delicate per l'orso, aree per capirci che in estate sono interessate dal pascolo di centinaia di bovini. Riportiamo per comodità la mappa con il tracciato che è stato seguito dai partecipanti alla ciaspolata (in foto) che, sempre per limitare l'impatto di gruppi troppo numerosi, si è mosso con gruppi composti al massimo da 25 unità. 
  3. Per di più la sezione CAI Coppo dell'Orso ha presentato anche lo screening della VINCA.
  4. In pratica la più classica delle tempeste in un bicchiere d'acqua, scatenata da chi il territorio non lo vive, non lo conosce e non può apprezzare il lavoro che anche il CAI sta facendo per far crescere la cultura del rispetto dell'ambiente, informando i propri soci e partecipanti ad escursioni che, tra l'altro, si svolgono lungo i sentieri autorizzati del Parco.
  5. Per quanto riguarda il comunicato stampa delle altre Associazioni, abbiamo faticato un po' a capire a cosa si riferissero, pensando che l'oggetto del contendere fosse lo stesso del precedente e invece scoprendo solo dopo un po'  che nella confusione e superficialità hanno preso di mira un paio di  proposte programmate lungo i sentieri del Parco da due operatori turistici locali, che lavorano come Guide, che hanno fatto dell'accompagnamento in Natura una professione  e che il Parco valorizza sul proprio sito promuovendo il turismo sostenibile. 

Nel rispetto delle buone regole di queste attività, nessun operatore serio si avventura con gruppi più numerosi di 20/25 unità, ma soprattutto  gli operatori turistici locali, per proporre le loro attività sul sito del Parco hanno l'obbligo di segnalare lungo quali sentieri si muoveranno, di rispettare tutti i regolamenti vigenti e in particolare la disciplina di fruizione turistica adottata dal Parco nell'agosto del 2020 dopo circa due anni di concertazione con gli operatori stessi.

La disciplina di fruizione turistica individua le aree in cui poter svolgere attività escursionistica discriminando sia in merito agli orari (nelle zone A di riserva integrale le escursioni sono vietate in orari compresi fra le 22:00 e un'ora prima dell'alba del giorno dopo, mentre nelle zone B il divieto di escursione vige dalle 24:00 a un'ora prima dell'alba), sia in merito alle modalità di accesso (sono cioè stati individuati i percorsi lungo i quali è vietata o limitata l'escursione con i cani, con le MTB e con gli equidi). Il tutto disponibile con apposita cartografia dedicata sul sito del Parco

(https://www.parcoabruzzo.it/rete-sentieristica.php

Il suddetto provvedimento introduce inoltre il divieto di abbandonare i sentieri del Parco nelle zone A e B al fine di assicurare aree di riservatezza alla fauna e limitare l'impatto su specie e habitat. 

La questione più paradossale in assoluto di tutta questa storia è che proprio la disciplina sulla fruizione turistica del Parco, che va esattamente nella direzione auspicata dalle Associazioni sopra riportate, ha sollevato alcune polemiche da parte di un'altra associazione nata addirittura per la "tutela degli escursionisti e scialpinisti" (ATES), che critica aspramente il provvedimento perché non lascerebbe agli escursionisti e a chi vuole fare scialpinismo la possibilità di poter esercitare liberamente gli sport citati (scialpinismo e sci escursionismo) e altro, in aree esterne a quelle della rete sentieristica ufficiale.  Quindi, non solo ATES ignora (strumentalmente?) il significato della disciplina di fruizione turistica, ma si evince chiaramente la totale mancanza di sensibilità verso il tema del disturbo alla fauna. Peccato non aver letto nessuna presa di posizione da parte delle tante associazioni che nei giorni scorsi si sono preoccupate delle ciaspolate in Cicerana, lungo i sentieri del Parco, e da parte di operatori qualificati, nei confronti di ATES e a difesa delle norme del Parco.

Come se non bastasse, nei giorni scorsi una delle associazioni firmatarie dell'appello per le ciaspolate in Cicerana aveva avanzato un'altra richiesta al Parco in merito ad un finanziamento assegnato al Comune di Lecce nei Marsi per l'efficientamento energetico di un rifugio in località La Guardia, chiedendone l'annullamento e addirittura l'abbattimento della struttura analogamente a quanto accaduto per i fabbricati abusivi realizzati in Cicerana. 

Altra polemica inutile visto che il fabbricato, che ha quasi la stessa età del Parco, ricade ben all'esterno dei confini del Parco, dove non vigono le norme di conservazione del Piano per il Parco e l'unico strumento di mitigazione di eventuali interventi deriva dalle misure di conservazione dei siti Natura 2000, per il quale il Comune dovrà presentare apposita valutazione d'incidenza, oltre ovviamente a richiedere i permessi previsti per legge per quell'area. 

La località dove si trova il fabbricato oggetto dell'intervento è ben distante dalle faggete vetuste; è accessibile con strada asfaltata che il Comune gestisce secondo le proprie esigenze e, in estate, è utilizzata per lo svolgimento di campi estivi, gruppi scout, in una logica di avvicinamento alla Natura. Proprio riconoscendo l'importanza della conservazione del sito UNESCO e della popolazione di orso marsicano, d'intesa col Comune si è deciso di far diventare riserva integrale il sito delle Faggete Vetuste. L'intesa è stata confermata anche al termine della fase delle osservazioni al Piano per il Parco presentate dopo la pubblicazione dello scorso agosto e accettata sia dal Comune proprietario, sia dalla comunità locale, che non ha presentato alcuna osservazione in merito.  

Siamo ben consapevoli delle primarie esigenze di tutela e conservazione, che è il nostro mandato istituzionale, così come siamo altrettanto consapevoli dell'indispensabile ruolo delle Associazione e del diritto di critica che possono legittimamente esercitare. Bene sarebbe però ricordare a tutti che tale diritto  deve basarsi sulla conoscenza dei fatti, sull'oggettività, sull'assenza di pregiudizi e sul rispetto reciproco dei ruoli per evitare di inficiare la credibilità e il lavoro di tutti. 

"Ritengo irrinunciabile – dichiara il Presidente del Parco Giovanni Cannata – individuare percorsi di collaborazione con i Comuni e con i gli operatori qualificati per favorire una fruizione attenta e consapevole del territorio, superando ogni eventuale sterile contrapposizione alle logiche di conservazione attiva e rendendo i cittadini consapevoli di tale responsabilità. La presenza di strutture dedicate, a maggior ragione se esterne al territorio del Parco, ma riqualificate e rese più efficienti grazie a iniziative promosse dal Parco, è importante anche per dare concretezza a processi economici che dovrebbero aiutare le giovani generazioni a tenere vive le aree interne. Quindi nessuna minaccia alla conservazione del sito UNESCO e alla popolazione dell'orso bruno marsicano. Chi ci accusa dovrebbe invece conoscere, condividere e difendere le norme vigenti che passano per regole di fruizione turistica puntuali e circostanziate. La ricerca dell'equilibrio tra le diverse posizioni ed esigenze, rappresentate da categorie molto distanti tra loro, è un dovere istituzionale che il Parco persegue con attenzione quotidiana ed al quale ha intenzione di dedicare sempre maggiore cura".

Orsi e ciaspole una convivenza possibile!?Mappa Ciaspolata CAI
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