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TGR Montagne a Casarola, tra natura e poesie di Bertolucci

A cento anni dalla nascita di Attilio Bertolucci, cittadino affettivo del Parco dell’Appennino Tosco-Emiliano

(24 Feb 11) La trasmissione TGR Montagne, venerdì 4 marzo dalle ore 9.10 su Rai Due, ci condurrà a Casarola di Monchio delle Corti, all'interno del Parco dei Cento Laghi, nel lembo parmense del Parco Nazionale dell'Appennino Tosco Emiliano. Si andrà alla scoperta dei luoghi reali e immaginari del poeta Attilio Bertolucci che proprio nella casa di famiglia, a Casarola, visse lunghi periodi, soprattutto d'estate, fino agli ultimi anni della sua vita.

La trasmissione, grazie anche all'intervista alla Dottoressa Marta Simonazzi, nipote del poeta, vuole essere una testimonianza dei luoghi sospesi tra natura e poesia,  tutti da vedere, assaporare e scoprire: non a caso lo stesso Bertolucci li definì "una terra per viverci".

In questa terra d'Appennino il poeta parmense visse "l'intatta ilarità d'infanzia".

Qui il 9 settembre del '43 nell'antica casa dei Bertolucci trovò riparo dalla guerra, con Ninetta e il piccolo Bernardo. Il trasferimento, a Roma nel '51, non cambio le abitudini della famiglia di trascorrere le estati a Casarola, anzi per tanti anni il piccolo paese fu ritrovo di molti intellettuali, scrittori, registi, attori che la famiglia Bertolucci ha sempre ospitato, tra questi Pier Paolo Pasolini, Giorgio Bassani e Paolo Lagazzi (autore del libro "La casa del poeta. Ventiquattro estati a Casarola con Attilio Bertolucci" e curatore con altri del Meridiano Mondadori dedicato al poeta). Il legame speciale tra Attilio Bertolucci e montagne dell'Appennino parmense è sancito nella raccolta "La lucertola di Casarola" pubblicato nel 1997, tra anni prima della scomparsa del poeta, avvenuta 14 giugno 2000

Ancora oggi l'antica casa dei Bertolucci è il luogo affettivo dove Giuseppe, Bernardo e la cugina Marta Simonazzi tornano. Un luogo che potrebbe essere proprio un simbolo delle tante famigli che per diversi motivi si sono trasferiti in città o altrove, ma che restano legate a questo territorio. «A questi cittadini straordinari – spiega Giuseppe Vignali direttore del Parco dell'Appennino - dedichiamo un'attenzione particolare, adoperandoci perché vengano mantenuti i legami con la propria terra e ne diffondano la conoscenza al di fuori dei confini del Parco».

La lucertola di Casarola

Dovrei chieder aiuto a Marianne Moore
o all'Abate Zanella o a Jules Renard
per scrivere, non dei dinosauri di Crichto
e di Spielberg, ma di quelle lucertole
che a quei sauri s'apparentano con grazia
naturale soggiornando sulle pietre
assolate del portale
di Casarola, facendosi emblema
e stemma vivo
non so se della famiglia o dell'estate.

Ricordo che bambino m'incitavano
a mozzar loro la coda non temere,
rinasce, non temere e io a rifiutare caparbio, silenzioso.
Possibile che non soffrano?
Stavo a guardarle
incantato apparire e scomparire e riapparire,
ansioso se una gatta di casa
puntava ad esse in mancanza di topini.


Attilio Bertolucci ha pubblicato:

Sirio, 1929,
Fuochi in novembre, 1934,
Lettera da casa, 1951,
In un tempo incerto, 1955,
Viaggio d'inverno, 1971,
(queste prime ripubblicate tutte nel volume Le poesie, Milano, Garzanti, 1990)
Verso le sorgenti del Cinghio, Milano, Garzanti,1993,
La lucertola di Casarola, Milano, Garzanti, 1997;
La capanna indiana, 1951;
La Camera da letto, Garzanti, 1988,
Aritmie, Milano, Garzanti, 1991,
Una lunga amicizia (epistolario con Vittorio Sereni), Milano, Garzanti, 1994,

Numerose traduzioni di poeti dall'inglese e dal francese: si ricorderanno, tra le altre, la versione in prosa de I fiori del male, presso Garzanti, e la raccolta Imitazioni, Milano, Scheiwiller, 1994.

TGR Montagne a Casarola, tra natura e poesie di Bertolucci
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