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Parma Economica presenta la MaB dell'Appennino

Incontro alla Camera di Commercio di Parma

(Sassalbo, 29 Lug 15) Il 9 giugno scorso, su proposta del Parco Nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano, l'Appennino  Tosco-Emiliano è entrato a far parte della Rete mondiale delle riserve 'Uomo e Biosfera' MaB UNESCO.

Del prestigioso riconoscimento, del lungo iter che lo ha preceduto, del lavoro di squadra condotto dalle istituzioni e dalle associazioni di più province e regioni, unite da un solo obiettivo, delle prospettive che la nuova certificazione offre al territorio montano si è parlato nel corso di una tavola rotonda organizzata dalla Camera di commercio e dal Parco stesso, martedì 28 luglio.
 
Sono intervenuti Fausto Giovanelli, presidente del Parco e Andrea Zanlari, presidente della Camera di commercio di Parma. Con loro Filippo Fritelli, presidente della Provincia di Parma, Giovanni Franceschini, Pro Rettore dell'Uiversità, Cesare Azzali, Direttore dell'UPI e Roberto Cacialli, presidente dell'Associazione Nazionale Alpini di Parma.

Andrea Zanlari ha sottolineato il sostegno convinto dato alla candidatura da parte della Camera di commercio di Parma: "Un sostegno, il nostro, convintissimo e fattivo. Per ragioni certamente legate alle caratteristiche di questa area straordinaria e difficile posta a cavallo tra Emilia e Toscana ma anche per il fatto, non secondario nel contesto di competizione globale nel quale ci troviamo ad operare, che l'istituzione della Riserva MaB, cioè l'ingresso in una rete Unesco, può conferire una grande riconoscibilità al ruolo e alla notorietà di Parma a livello mondiale. Il percorso che è stato vittoriosamente intrapreso è nelle radici, nel dna della città, della provincia e dei territori dell'Appennino in cui Parma ha una delle sue matrici: basti pensare al prosciutto, che sulle prime pendici dell'Appennino ha la sua casa. E siccome la matrice di tutto ciò è anche, forse soprattutto, una matrice culturale, è bene che il percorso sia avvenuto con l'Unesco, cioè con la più grande, nota e prestigiosa organizzazione culturale del mondo"

Fausto Giovanelli ha ribadito la diffusa sofferenza della montagna, in termine economici e sociali, e il valore dello "scatto d'orgoglio" e della volontà di rinascita che sta all'origine della candidatura dell'Appennino Tosco Emiliano, con 38 comuni di due regioni, a riserva Unesco: "Da un lato la candidatura è stata concepita per ottenere un riconoscimento di grande valore e prestigio come è l'inserimento nella rete mondiale delle Riserve della Biosfera dell'UNESCO. Dall'altro rappresenta una volontà forte, diffusa e coesa di migliorarsi e di intraprendere con impegno e con orgoglio un cammino nuovo in un momento particolarmente difficile.
Perché da un lato emigrazione ed invecchiamento hanno portato ai minimi la tenuta demografica e persino psicologica dei borghi e delle comunità delle zone di crinale, dall'altro in tutto l'Appennino giungono proprio ora i più duri effetti della lunga recessione economica italiana, in particolare per la contrazione della spesa pubblica locale che è stata a lungo un fattore determinante della debole economia dell'Appennino. Solo un'apertura a nuove idee e dimensioni, con azioni e responsabilità condivise, possono fare la differenza. Le opportunità di oggi per l'Appennino Tosco Emiliano sono davvero in sintonia con i principi ispiratori della rete MaB UNESCO. La candidatura MaB UNESCO ha rappresentato la voglia della parte più attiva del territorio di migliorare e di migliorarsi, uno scatto di orgoglio che propone di misurarsi all'interno di una rete mondiale di aree rurali di qualità - diverse delle quali di notorietà straordinaria - e quindi accetta di sottoporsi al giudizio e alla valutazione della grande Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione la Scienza e la Cultura. E' infatti proprio qui, nella cultura, nell'atteggiamento e nella motivazione delle risorse umane, il cuore di ogni possibile risposta vincente alle difficoltà e il motore per difendere i traguardi di eccellenza raggiunti e per conquistarne di nuovi.


UNESCO: Il Programma Riserve MaB,"Man and the Biosphere"

Lanciato nel 1971, il Programma dell'UNESCO "L'Uomo e la Biosfera" (MAB) è un programma intergovernativo che mira a creare una base scientifca per il miglioramento del rapporto tra popolazioni e il loro ambiente. Combinando scienze naturali e sociali, economia e formazione, MAB favorisce la tutela degli ecosistemi e la promozione di approcci innovativi allo sviluppo economico, socialmente e culturalmente appropriati e sostenibili per l'ambiente.

Il programma ha portato al riconoscimento delle Riserve della Biosfera, aree marine e/o terrestri che gli Stati membri s'impegnano a gestire nell'ottica della conservazione delle risorse e dello sviluppo sostenibile, nel pieno coinvolgimento delle comunità locali.
Scopo della proclamazione delle Riserve è promuovere e dimostrare una relazione equilibrata fra la comunità umana e gli ecosistemi, creare siti privilegiati per la ricerca, la formazione e l'educazione ambientale, oltre che poli di sperimentazione di politiche mirate di sviluppo e pianificazione territoriale.
Esso sollecita a prendere in considerazione le conseguenze delle azioni di oggi sul mondo di domani e punta quindi ad aumentare la capacità delle persone di gestire in modo efficiente le risorse naturali per il benessere della popolazione umana e l'ambiente.

In tutto il mondo vi sono attualmente 651 Riserve della Biosfera in 119 paesi, di cui 13 in Italia:
• Valle del Ticino (Lombardia/Piemonte) 2002
• Monviso (Piemonte) 2013
• Miramare (Friuli Venezia Giulia) 1979
• Selva Pisana (Toscana) 2004
• Arcipelago Toscano (Toscana) 2003
• Circeo (Lazio) 1977
• Collemeluccio-Montedimezzo (Molise) 1977
• Cilento e Vallo di Diano (Campania) 1997
• Somma-Vesuvio e Miglio d'Oro (Campania) 1997
• Parco Nazionale della Sila (Calabria) 2014
• Parco del delta del Po (Emilia Romagna - Veneto) 2015
• Appennino Tosco-Emiliano (Toscana - Emilia) 2015
• Alpi Ledrensi e Judicaria (Trentino-Alto Adige) 2015

Le Riserve della Biosfera si suddividono in tre zone interdipendenti che mirano a soddisfare tre funzioni complementari e si rafforzano a vicenda:
- l'area centrale (Core) comprende ambienti strettamente protetti e contribuisce alla conservazione di paesaggi, ecosistemi, specie e variazioni genetiche;

- la zona cuscinetto (Buffer) circonda le aree centrali, ed è utilizzata per attività compatibili con sane pratiche ecologiche che possono rafforzare ricerca scientifica, monitoraggio, formazione e istruzione;

- la zona di transizione (Transition) è la parte della riserva in cui è consentita la massima attività e in cui si promuove uno sviluppo economico e umano che sia sostenibile sul piano socio-culturale ed ecologico.

Parma Economica presenta la MaB dell'Appennino
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