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Parco Nazionale dell'Arcipelago di La Maddalena

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Il Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena festeggia i suoi primi vent’anni

Comunicato stampa del 09.01.2014

(La Maddalena, 09 Gen 14) Budelli e la tutela delle Bocche di Bonifacio, ancora oggi ai primi posti nell'agenda dell'Ente Parco, i temi chiave che portarono all'istituzione dell'area protetta nel 1994

L'Ente Parco celebra quest'anno nella giornata del 10 gennaio il ventennale dell'istituzione del Parco Nazionale dell'Arcipelago di La Maddalena, prima area protetta in Sardegna istituita ai sensi della Legge quadro sulle aree protette: il 10 gennaio 1994 fu infatti pubblicata sulla Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana la legge n. 10 dello stesso anno, approvata dal Parlamento sei giorni prima.

È una storia complessa e strettamente collegata a temi di carattere ambientale e paesaggistico quella del Parco, la cui legge istitutiva vide la luce dopo quasi un quinquennio in cui spesso le isole dell'Arcipelago, proprio come in questi giorni, furono portate alla ribalta delle cronache italiane per due ordini di motivi che sono ancora oggi assolutamente attuali: la nascita del Parco s'intreccia da un lato con la questione del Parco marino internazionale delle Bocche di Bonifacio, a sua volta tirata in ballo nell'agenda politica da due disastri ecologici accaduti in Europa a breve distanza tra la fine del 1992 e l'inizio del 1993, e dall'altro con le vicende dell'isola Budelli, che nel 1992, dopo essere stata oggetto di tentativi di speculazioni immobiliari, finì per essere individuata come riserva naturale dal Ministro dell'ambiente Carlo Ripa di Meana, primo passo verso un provvedimento organico per l'intero Arcipelago di La Maddalena.

La Legge istitutiva, sottoscritta dall'allora Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, e dal Presidente del Consiglio dei Ministri Carlo Azeglio Ciampi, aprì un percorso che ha visto crescere negli anni la consapevolezza dei valori e delle specificità ambientali presenti nell'Arcipelago con il raggiungimento di importanti obbiettivi: tra tutti l'istituzione, il 7 Dicembre 2012 del GECT-PMIBB, uno strumento comunitario di fondamentale importanza per la cooperazione nello spazio transfrontaliero delle Bocche di Bonifacio e così chiamato in onore proprio della protezione di quello stretto di mare che unisce Corsica e Sardegna che fu, nelle ragioni dei primi animatori dell'iniziativa parlamentare, uno dei capisaldi sui quali lavorare nel futuro.

Dopo la sua individuazione con legge dello Stato, al Parco furono necessari altri due anni prima che fosse definita la sua architettura amministrativa: con il Decreto del Presidente della Repubblica del 17 Maggio 1996 furono infatti definite competenze e responsabilità dell'ente gestore dell'area protetta e la sua prima zonizzazione. Ad alternarsi nel corso degli anni alla guida del Parco furono il docente dell'Università di Sassari Ignazio Camarda prima, l'avvocato nuorese Gianfranco Cualbu poi e, a partire dal dicembre 2006, il giovane maddalenino Giuseppe Bonanno, tuttora in carica con il secondo mandato da Presidente ricevuto il 22 ottobre 2012.

«Il 2014 sarà un anno importante per il Parco. Le celebrazioni per questo anniversario saranno un'occasione per fare il punto rispetto agli obbiettivi iniziali dei padri fondatori, quelli raggiunti e quelli che ancora devono essere perseguiti – spiega Bonanno. – Nel corso di questi anni si sono alternati momenti difficili, legati soprattutto alla crisi che ha comportato riduzioni di costi e di personale per tutte le pubbliche amministrazioni, ma indiscutibilmente il Parco è riuscito, anche in termini di visibilità a livello nazionale e al di fuori dei confini italiani, a rappresentare una risorsa per l'Arcipelago e per la tutela del nostro territorio, per la quale vale sempre la pena spendersi. Sono stati recuperati al patrimonio pubblico i beni demaniali affidati al Ministero dell'ambiente e recuperati per il tramite del Parco. Promossi scambi, percorsi culturali che hanno coinvolto numerosi studiosi, studenti e comuni cittadini e che saranno concretizzati in termini ancor più puntuali aprendoci alla collaborazione con le associazioni di categoria ma soprattutto con i territorio circostanti».

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