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Parco Nazionale dell'Arcipelago di La Maddalena

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La replica dell’Ente Parco alla principessa Zahra Aga Khan

Comunicato Stampa n. 48 del 09.08.2017

(La Maddalena, 09 Ago 17) «Le considerazioni e le analisi proposte dalla principessa Zahra Aga Khan figlia del fondatore della Costa Smeralda Karim Aga Khan sulle pagine de "La Stampa" lo scorso 7 Agosto impongono una riflessione nel merito delle obbiezioni sollevate e del pessimismo di fondo che si registra dalle parole amare della principessa rispetto all'organizzazione delle politiche di tutela ambientale dell'Arcipelago di La Maddalena, della Costa Smeralda e della Sardegna più in generale. Nelle vesti di Commissario straordinario del Parco Nazionale dell'Arcipelago di La Maddalena – scrive Leonardo Deri -, incarico che ricopro dallo scorso dicembre, ritengo di dover prendere in considerazione quanto esposto in un clima di sereno e costruttivo confronto».

«Il problema principale è la non gestione – scrive la principessa Zahra - Lo scorso anno ho parlato con una dipendente del Parco nazionale de La Maddalena incaricata di riscuotere la tassa di ormeggio tra i proprietari delle barche. Le ho chiesto come venissero utilizzate quelle risorse e mi ha detto che non ne sapeva nulla. E allora? Questo ci dimostra che non ci sono idee».

«Comprendo l'amarezza della principessa chiamata a misurarsi con il vuoto della risposta ottenuta l'anno scorso da un dipendente stagionale dell'Ente assunto per dare informazioni ambientali e riscuotere i ticket d'ingresso nelle acque del Parco Nazionale. Sono però sicuro che sia stato frainteso dal giornalista il pensiero della principessa che certamente non poteva aspettarsi una risposta sulla programmazione e sul bilancio di un Ente Parco da parte di uno stagionale, professionalmente preparato per i compiti a lui affidati ma non certamente sugli indirizzi politici e gestionali del Parco. Il Parco pubblica, ogni anno sul proprio sito istituzionale, sezione trasparenza, la relazione programmatica, parte integrante del bilancio preventivo che viene approvato dopo un complesso iter dal Ministero dell'Ambiente. Questo documento contiene le cosiddette "idee", le scelte, ciò che si cerca di portare a termine utilizzando le risorse a disposizione dell'Ente, tra cui anche i proventi della "bigliettazione a mare"».

«I problemi, è inutile nasconderlo, esistono ma è fuorviante negare l'attività che l'Ente Parco mette in campo per trovare soluzioni più o meno efficaci ma sempre in buona fede e al massimo delle possibilità. Le preoccupazioni e gli scrupoli in materia di conservazione sollevati dalla principessa sono patrimonio condiviso, esiste oramai una sensibilità ambientale diffusa che chiede sempre più impegno e risposte concrete alle istituzioni pubbliche preposte. Una cosa occorre però dirla: se l'Arcipelago di La Maddalena che oggi è Parco Nazionale mantiene intatto il suo patrimonio di biodiversità e i suoi valori paesaggistici e naturalistici di pregio riconosciuti in tutto il mondo lo si deve innanzitutto alla ferma volontà della comunità locale di preservare quei valori che oggi fanno la differenza anche in chiave turistica. Le Isole dell'Arcipelago sono immuni dalle discutibili speculazioni e dagli scempi urbanistici che hanno caratterizzato il resto del territorio del Nord Sardegna. Grazie alla volontà manifestata dalla popolazione e dalle amministrazioni comunali il territorio del Parco è riuscito negli anni a preservare quei valori che la stessa principessa individua come strategici anche in termini di prospettiva economica e di valorizzazione turistica».

«L'Ente Parco coerentemente con gli obblighi statutari ai quali è necessariamente chiamato a dare seguito, opera innanzitutto in termini di tutela, senza integralismi e preclusioni che possano in qualche modo "chiudere" al pubblico questo patrimonio. La fruibilità senza isolamento di questo patrimonio è per l'Ente Parco un obiettivo da perseguire. In questo senso: il posizionamento dei campi boa per l'ormeggio, l'allestimento di cime tarozzate a difesa delle principali spiagge dell'Arcipelago, la distribuzione di materiale informativo, l'assunzione delle guide ambientali escursionistiche certificate sono tutti esempi di azioni tangibili che l'Ente Parco ha messo in campo in questa stagione per dare un senso concreto e verificabile alla sua missione. Esiste un problema di salvaguardia degli habitat a maggiore fruizione turistica, è vero.  Stiamo cercando di approfondire il problema con un approccio scientifico analizzando dati e individuando con la collaborazione di istituti di ricerca accreditati soluzioni che ci consentano di intervenire. La scelta di modificare già a partire da questa stagione itinerari e modalità di esercizio per le barche da traffico autorizzate operanti all'interno del perimetro del Parco va appunto in questa direzione».

«I rilievi e le obiezioni esternati dalla principessa Zahra Aga Khan, che ovviamente in ogni momento può prendere contatti con l'Ente al fine di illustrare le proprie idee e proposte, offrono l'occasione per aprire una riflessione seria per ciò che si intende quando si parla di sviluppo sostenibile e tutela ambientale. Sono tanti i problemi complessi che abbiamo davanti e siamo consapevoli che occorre innanzitutto dare risposte in termini di programmazione e certezza della regolamentazione. Proprio per questo motivo l'Ente si è dotato, ad inizio anno, del piano SIC- ZPS Parco Nazionale dell'Arcipelago di La Maddalena oggi approvato dalla Regione» .

«In ogni caso è estremamente positivo che la principessa Zahra Aga Khan abbia palesato un comune orientamento, sintesi di una sensibilità diffusa che va in qualche modo alimentata e portata a maturazione con soluzioni e politiche concrete, verificabili che abbiano ricadute positive per i territori e le comunità che li abitano. Il Parco Nazionale dell'Arcipelago di La Maddalena si propone di lavorare proprio in questa direzione, accettando stimoli e sollecitazioni e anche giuste critiche nella piena consapevolezza però di essere in grado di proporre e portare a termine idee e soluzioni concrete che facciano del patrimonio ambientale dell'Arcipelago un elemento qualificante a sostegno della sviluppo della comunità di La Maddalena».

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