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Marco Ferrari porta il "suo" Garibaldi a Vernazza

Venerdì 29 aprile, ore 18, Biblioteca Pia Parlanti di Vernazza verrà presentato il libro Ho sparato a Garibaldi scritto da Arrigo Petacco e Marco Ferrari. Con Marco Ferrari ne discute il giornalista televisivo Enrico Colombo.

(Riomaggiore, 27 Apr 16) Intervengono il sindaco di Vernazza Enzo Resasco e il Consigliere Comunale Francesca Salmonese. Al termine degustazione di vini locali.
Il 29 agosto 1862 Garibaldi fu ferito al malleolo sull'Aspromonte durante uno scontro con le truppe regie, episodio diventato celebre anche grazie a una popolare canzone che, però, non fa il nome di chi sparò: il tenente dei bersaglieri Luigi Ferrari, che poco dopo subì analoga sorte, tanto che gli venne amputato un piede. Dimessosi dal servizio, nel 1865 Ferrari fu nominato, con decreto regio, sindaco del paese natale, Castelnuovo Magra. Claudicante, girava con quattro medaglie al petto nascondendo però la motivazione della onorificenza. Gli scrittori spezzini Arrigo Petacco e Marco Ferrari si mettono sulle sue tracce e ne svelano la vita maledetta, segnata da quell'episodio dell'Aspromonte.
Ne nasce il ritratto di un'epoca, di un piccolo borgo, di una comunità, di una zona, quella del levante ligure, interessava a diversi passaggi storici tra i quali spicca la nascita dell'Arsenale militare della Spezia.
Luigi Ferrari fu l'unico eroe del Risorgimento a non poter andare fiero della florida stagione che fece nascere l'Italia. Eppure avrebbe potuto uccidere Garibaldi ma non lo fece salvando il Risorgimento e l'unità italiana.

Non solo, se per Garibaldi l'Aspromonte fu sinonimo di gloria, per Ferrari ha rappresentato la più grande umiliazione della vita. Una faccenda tutta ligure, dunque. Un'onta che il luogotenente dei bersaglieri si trascinò fino al piccolo paese nativo dove, ferito a sua volta e con un piede di legno, fu marcato dal segno indelebile della sua poco onorevole impresa sino al riscatto finale.

Marco Ferrari porta il 'suo' Garibaldi a Vernazza
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