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Il soffio di Gea di Maria Capellini

Interverranno insieme all’artista: Nicoletta Viziano, Presidente MuMa,Franco Paolo Oliveri, docente di storia e filosofia presso il Liceo classico Andrea Doria di Genova e dottorando di ricerca in italianistica dell'Università di Losanna

(Riomaggiore, 14 Feb 18)  

 

 

Domani Giovedì 15 febbraio 2018 alle ore 16.00, inaugurazione della mostra di Maria Capellini "Il soffio di Gea" sul mondo della Natura, alMuseoteatro della Commenda Saletta del Giardino. Trenta acquerelli sulle piante spontanee della flora ligure su carta nepalese fatta a mano, tre tavole e sei sculture fatte con materiale di recupero della spiaggia. Maria Capellini promuove la salvaguardia dell'ambiente, utilizza materiali non convenzionali,  sia nei dipinti che negli assemblaggi.

Esposizione con i patrocini dei Comuni di Vernazza, Riomaggiore, Parco Nazionale delle 5 Terre, AIAPI, organizzata dallo studio d'Arte "Via Tommaseo 32" di La Spezia, in collaborazione conIstituto Agrario Marsano di Genova, Mu.MA, Associazione Promotori Musei del Mare e della Navigazione e Cooperativa Solidarietà e Lavoro. Visitabile fino a domenica 11 marzo 2018

Interverranno insieme all'artista: Nicoletta Viziano, Presidente MuMa,Franco Paolo Oliveri, docente di storia e filosofia presso il Liceo classico Andrea Doria di Genova e dottorando di ricerca in italianistica dell'Università di Losanna

 

Maria Capellini che aveva già esposto una personale sul tema dell'acqua al Galata Museo del Mare nel 2016,ritorna al Mu.MA con una mostra dedicata alla Natura intesa sia come rifugio che come fragile ambiente da preservare.L'artista che da anni pratica un suggestivoriutilizzo del rifiuto nell'arte è capace di ridare dignità artistica e nuova vita ad oggetti e materiali avviati alla degradazione e all'abbandono: ogni oggetto nasce, si sviluppa,  si  trasforma in altre cosee nelle sue mani assume intense connotazioni poetiche.La mostra al Museo della Commenda è una riflessione personale dell'artista sul rapporto uomo Natura, chesottolinea da un lato la fragilità del Pianeta Terra che dalla rivoluzione industriale in poi sta subendo attacchi sempre più massicci da parte dell'attività umana, dall'altro la necessità di salvaguardia dell'ambiente naturale partendo dalla flora spontanea, che, seppure costituita da umili piantine che sfuggono allo sfruttamento economico e allo sguardo distratto del viandante, costituiscono una preziosa biodiversità che contribuisce   all'equilibrio ecologico generale.                                                                            

Maria Capelliniha scelto come sede espositiva il Museoteatro della Commenda, perché  questo complesso di singolare bellezza, con il suo Giardino dei Semplici, ideato ed annualmente ristrutturato grazie all'intervento dei docenti e degli alunni dell'Istituto Agrario Marsano di Genova, è adatto ad ospitare la mostra. Sicuramente in questi spazi risuonano ancora i mormorii dei frati che operavano nell'antico ospitale, i lamenti dei malati, i vocii dei pellegrini e senz'altro anche i rumori che gli attrezzi facevano nelle mani degli esperti monaci quando curavano le piante officinali del Giardino, o quando, all'interno dei loro laboratori ne estraevanoi principi essenziali indispensabili per le cure.

 

Scrive Franco Paolo Olivieri docente di storia e filosofia presso il Liceo classico Andrea Doria di Genova e dottorando di ricerca in italianistica dell'Università di Losanna,

"Non è un caso che un'artista come Maria Capellini abbia sentito la necessità di proporre la visione di alcune piante trascurate, tipiche della vegetazione ligure e fattesi ormai rare, a causa dell'incuria di chi dovrebbe proteggerle. Per quanto tempo riceveranno ancora il soffio vitale la centaurea veneris, il narcissuspoeticus, il gladiolo dei campi, la viola odorata o viola mammola, il silene vulgaris, detta anche erba del cucco? È necessario che qualcuno si dia la pena di riportarne l'immagine, di acquarellarla con estrema delicatezza, di presentarla all'onore del mondo. L'azione artistica si fa opera salvifica, si fa pedagogia per un percorso botanico, sconosciuto ai più. Si realizza così il connubio tra l'antico e il nuovo, tra la persistenza secolare dell'hortussimpliciuse l'odierna denuncia dell'abbandono di una terra come quella ligure dove gli uomini non sanno più dare il nome alle piante, non vogliono più riconoscerne il valore estetico e pratico. In un ideale giardino dell'Eden, evocato tra le ospitali, salvifiche mura della Commenda di Prè, le figlie di Flora si riuniscono ancora una volta nella speranza che l'uomo ascolti il loro grido di dolore e voglia ritornare da Gea, la madre terra, finalmente consapevole di ritrovare la pace e l'armonia primigenia nel grembo originario, l'unica possibilità di salvezza".

PerErasmo D'Angelis coordinatore di #ItaliaSicura, struttura di missione presso la Presidenza del Consiglio dei ministri nelle opere di Maria Capellini "emergono tutta la potenza e tutta la fragilità di Madre Terra, e ogni opera è come se fosse il prodotto di tante opere. E insieme sono un appello all'impegno per la madre di tutte le nostre battaglie, per frenare l'anomalia del clima con la sua accelerazione di temperature record e il loro doppio negli improvvisi flash flood, piogge a carattere esplosivo sempre più concentrate nel tempo e nello spazio, gli anomali cicloni extratropicali e i temporali auto-rigeneranti alimentati dal calore crescente della terra e del mare che spazzano e devastano anche la Liguria".

 

 

L'autore:

Maria Capellini, è diplomata all'Accademia di Belle Arti di Carrara ha conseguito la specializzazione in pittura con una tesi intitolata "Trovati per caso: alchimia della materia come residuo della nostra società". Convinta assertrice della necessità della salvaguardia dell'ambiente, da alcuni anni utilizza materiali "non convenzionali" sia nei dipinti che negli assemblaggi che costituiscono la sua produzione artistica ed opera attivamente all'interno del movimento artistico Discaricarts cercando di dare dignità artistica e quindi una seconda vita ad oggetti e materiali avviati ormai all'abbandono e all'oblio. Per l'impegno ecologico trasmesso dalla sua arte, è stata premiata all'interno del convegno "Tutela Spezia " nell'ottobre 2016.  Nel corso degli anni ha partecipato a numerose mostre collettive nella sua città, a Carrara all'interno del festival "Convivere 2015", a Genova, a Chiari (BS), a Pontremoli ( MS),  Sarzana (SP), Livorno,  Pisa, a Rovereto (TR) all'interno dell'evento "Human Rights: il diritto all'acqua", a Vernazza (SP), a Fratta Polesine (TV) all'interno della Biennale del Veneto, al Liceo artistico di La Spezia all'interno della Settimana Europea della Riduzione dei Rifiuti e alle fiere d'arte di Reggio Emilia, Carrara, Forte dei Marmi e Genova.

Mostre personali:

- Tocchi de Vernassa, Castello Doria Vernazza (5 Terre), agosto 2014

-Sotto sopra la sabbia, Palazzo San Giorgio Genova, luglio 2015

- Ritagli di cielo, ritagli di mare, Galata Museo del MareGenova, luglio 2016, Castello Doria Vernazza (5 Terre), agosto 2016

 

Il Museoteatro della Commenda di Prè di Genova, fa parte dell'antico complesso dell'Ospitale della Commenda, segnalato nelle guide internazionali, è costituito da un museo e  due pregevoli chiese sovrapposte. Fu costruito nel 1180 come luogo di assistenza a pellegrini e crociati che si recavano o tornavano dalla Terrasanta.

MARIA CAPELLINI

mostra  "Il soffio di Gea"

acquerelli, tavole e sculture

dal 15 febbraio all'11 marzo 2018

Museoteatro della Commenda,Saletta del Giardino

Piazza della Commenda 1, Genova

inaugurazionegiovedì 15  febbraio 2018 ore 16.00

 

Orari Mu.MA - Museoteatro della Commenda di Prè

martedì a venerdì, 10-17

sabato, domenica e festivi, 10-19

lunedì chiuso

biglietteria tel. 010 5573681

www.muma.genova.it


Allegati:
Il soffio di Gea di Maria Capellini
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