(Manarola - Sede-, 13 Set 19) La qualità del paternariato che l'Ente Parco è riuscito a mettere insieme in pochi mesi (dalle fine di Maggio 2018 a Settembre dello stesso anno) ha contribuito al conseguimento del finanziamento . "Non va assolutamente trascurata la forza del progetto, – afferma il Professor Firpo dell'Università di Genova – ovvero la sua replicabilità in contesti simili e/o limitrofi. Inoltre per la prima volta, verranno utilizzati strumenti all'avanguardia (come i sensori in grado di misurare la quantità di acqua presente nel terreno prevedendo così possibili crolli o cedimenti, ndr.)". "Non posso non ringraziare e citare il Geologo Emanuele Raso che si è occupato della realizzazione e scrittura del progetto scientifico" – conclude.
La comunicazione e la diffusione del progetto è affidata all'Associazione Legambiente, attraverso incontri, workshop e social media. "Nel caso specifico di questo progetto – afferma il Presidente Legambiente Liguria Santo Grammatico – la parola tradizione non rimanda ad un'immagine conservativa, ma va scomposta in due parti "tradurre" e "azione", in quanto l'obiettivo è quello di proseguire nell'opera di manutenzione di un Patrimonio riconosciuto dell'Unesco con azioni concrete e durature".
La Fondazione Manarola ha svolto un importante e dettagliato lavoro preparatorio, iniziando, già nel 2014, a invertire la tendenza dell'abbandono, ritornando a "lavorare i campi".
"Il disegno di recupero del territorio può diventare concreto solo con la stretta collaborazione tra pubblico e privato, come testimonia la riuscita di questa proposta" – afferma Fabrizio Capellini, Presidente Fondazione Manarola – Tutto è iniziato osservando una fotografia aerea di Manarola del 1982 che raffigurava un territorio completamente terrazzato e curato. Da lì è partita l'idea di impegnarsi in prima persona, con investimento di beni e monetario, che ha dato origine alla Fondazione di Partecipazione. Oggi questo ambizioso progetto diventa ancora più concreto, così come la possibilità di allargare l'area di intervento da Fondazione Manarola a Fondazione Cinque Terre, come indicato nello statuto dell'Associazione", conclude.
Una delle condizioni che hanno conferito un alto punteggio al progetto è inoltre la sua replicabilità, come già detto, in territori limitrofi e con caratteristiche simili. Infatti sono già state individuate le aree di intervento anche nei Comuni di Monterosso (Valle del Morione) e Vernazza (terreni situati nella sponda destra del torrente Vernazza); ma anche all'estero, come nel Parc del Garraf (Provincia di Barcellona).
Il progetto comprende anche un importante aspetto sociale: la formazione di manodopera specializzata nella posa e nel mantenimento dei muri a secco, attraverso corsi didattici "sul campo", per far sì che questa conoscenza venga preservata e tramandata.
DURATA:
La durata del progetto è stimata in 5 anni, per un totale di circa 2 milioni di euro (contributo UE pari al 55% del totale). L'inizio del progetto è previsto per Luglio 2019 e la conclusione fissata per Luglio 2024.
BUDGET:
I RISULTATI PREVISTI:
I PARTNER:
DURATA DEL PROGETTO:
Il progetto è iniziato nel mese di luglio 2019 e la conclusione è prevista per Luglio 2024.
BUDGET:
L'importo complessivo del progetto è di 3.715.000 euro ed Il programma LIFE rimborserà il 55% dei costi ammissibili del progetto attraverso un contributo UE complessivo di circa 2.039.000 euro;
la parte rimanente dovrà essere sostenuta dai membri del consorzio attraverso contributi economici o impegno di personale. Il contributo finanziario richiesto all'Ente Parco è pari a circa 970.000 euro.
La durata del progetto è stimata in 5 anni, per un totale di circa 2 milioni di euro (contributo UE pari al 55% del totale).