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Fogliano e l’ospedale della fauna selvatica

Curati 350 animali da gennaio

(14 Ottobre 2017) Forse tanti non lo sanno, ma esiste un centro, a Latina, che si occupa della tutela e della guarigione della fauna selvatica. Una sorta di "ospedale" se vogliamo, pronto ad accogliere animali di ogni specie, colpiti da ferite più o meno gravi e bisognosi di essere curati per tutto il tempo necessario fin quando non sono in grado di tornare liberi nel proprio habitat di appartenenza: la natura selvaggia. Il centro nasce nel 1934 a Sabaudia, all'interno del Parco Nazionale del Circeo, con una voliera a disposizione per tutti gli animali feriti, ma dal 2002 è stato spostato a Fogliano a seguito di una tromba d'aria che portò l'abbattimento di alcune piante. Oggi è gestito dal Dipartimento Carabinieri Bio diversità di Fogliano con estrema sensibilità e spirito umanitario. Il centro risulta essere l'unico punto di riferimento in tutta la provincia di Latina e Frosinone, nonostante la legge preveda che ogni provincia debba averne uno suo. Questo è il motivo per cui il numero di animali che ospita diventa via via sempre più elevato. Da gennaio ad oggi sono stati accolti circa 350 animali, un numero di poco inferiore rispetto a quello dell'anno scorso, ma destinato ad aumentare con l'imminente apertura della caccia. Generalmente il 60/70% di animali che arrivano, riportano ferite dovute ad armi da fuoco, oppure ad urti contro i fili della corrente e le autovetture, quindi non c'è un tempo specifico di guarigione ma le cure variano a seconda della tipologia e dell'entità della lesione. Ciò che è uguale per tutti però è l'intento comune di ridurre lo stress da gabbia, evitando il più possibile il contatto con l'uomo e favorendo il processo di liberazione. L'animale deve tornare libero, anche se quello si decide al momento secondo le necessità dello stesso. Facendo un giro all'interno dell'area, vediamo che questa è caratterizzata da una piccola voliera dove attualmente ci sono piccioni, un canarino selvatico, 2 tortore, delle quaglie, qualche piccola tartaruga e un piccione nero, scappato molto probabilmente ad un espositore. Proseguendo di qualche passo troviamo la grande struttura rettangolare dove sono "ricoverati" svariati esemplari: civette, falchi, nibbio bruno, poiane e tanti altri. E' qui che vengono seguiti, nutriti, curati amorevolmente dagli operatori e visitati dal veterinario, ma non solo. Gli animali, oltre a riposare e a rimettersi in sesto, hanno anche un altro grande compito da svolgere e cioè quello di rinforzare la loro struttura ossea, attraverso una riabilitazione quotidiana. Ed è sempre nel corridoio dello struttura che, molti di questi uccelli, tra cui il falco pellegrino, eseguono giornalmente l'allenamento che li porterà al conseguimento della guarigione. Uscendo fuori invece, ci si imbatte nella timida mascotte del centro, il capriolo "Nocciolina", adottato ormai da 4 anni e imprintato, ciò vuol dire che si avvicina all'uomo in cerca di coccole senza temerlo. Ma tutto questo è deleterio, infatti il dipartimento sta lavorando affinché sia possibile rimetterlo in libertà trovandogli semmai un altro capriolo con cui riadattarsi. «Ogni giorno si lavora con impegno per garantire la massima difesa degli animali- spiegano i responsabili del centro -. Il nostro grande obbiettivo è quello di sensibilizzare l'opinione pubblica ed è già consuetudine coinvolgere i bambini nella liberazione degli animali, sia per regalargli il ricordo di una giornata memorabile, ma soprattutto per educarli al rispetto dell'ambiente».


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Fonte: www.ilcaffè.tv

Nocciolina, il capriolo adottato da 4 anni
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