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La svolta “green” del turismo

La Regione Lazio è capofila: scelto il Parco nazionale per un’azione pilota. Tante le potenzialità rimaste inespresse

(09 Dicembre 2017) Può esserci una nuova forma di turismo, in grado di dare una svolta ecosostenibile e di rilanciare l'economia di un territorio che ancora oggi, nonostante qualche sforzo compiuto - pochi, di gran lunga inferiori alle promesse fatte -, continua a vivere quasi solamente di turismo balneare. L'input arriva dall'Europa e dal ministero dell'Ambiente. La Regione Lazio (capofila) non si è fatta scappare l'opportunità di "DestiMED - Mediterranean Ecotourism Destination". Un'iniziativa che prevede due azioni pilota da realizzarsi sul territorio: nel Parco del Circeo e nel Parco Riviera d'Ulisse.
Il programma di cooperazione
L'idea è semplice: mettere in rete 13 aree protette per diffondere l'ecoturismo. Voltare pagina e cominciare a pianificare in modo serio promuovendo le eccellenze, sfruttando le tante potenzialità sopite e cercando di intercettare una tipologia di turismo che altrove garantisce buoni flussi economici, ma non in terra pontina. Far fruttare insomma le infinite risorse, naturali e archeologiche, senza continuare a vederle, com'è stato fatto in passato, quali ostacolo per un altro tipo di sviluppo: quello del cemento. In ballo ci sono 2,2 milioni di euro (complessivi) da investire in un progetto dalla durata di 33 mesi.
Le azioni sul territorio
Il Parco nazionale del Circeo, diretto da Paolo Cassola, ha colto al volo l'opportunità e la candidatura è stata accolta dalla Regione Lazio. L'Ente ha redatto un piano di attività per un'azione pilota di eco-turismo da realizzare entro il 2019. Si tratta di una sorta di "pacchetto vacanza" per la bassa stagione. Il contributo è di 39mila euro. Viene messo nero su bianco che uno degli obiettivi è quello di raggiungere «alcuni settori del mercato turistico finora poco coinvolti», andando a valorizzare quei servizi che fino ad oggi non sono stati raggiunti dai grandi flussi economici, ma che sono comunque definibili come «eccellenze naturali, paesaggistiche, culturali ed enogastronomiche locali». Il Parco in questo farà da catalizzatore cercando di mettere in rete le infinite risorse presenti sul territorio. Anche per cercare di "far girare" l'economia nei mesi invernali, quando le imprese sono in sofferenza, e favorire l'occupazione.


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Fonte: Latinaoggi.eu

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