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Risparmi e paradossi. Se la legge «blocca» un ente

Tagli ai dipendenti e trasferimenti da restituire, così il Parco supera la burocrazia: tanti i progetti per il 2018

(07 Gennaio 2018) Lo Stato promulga nuove leggi, ma accade pure che quelle stesse leggi finiscano, per un verso o per un altro, a bloccare alcuni enti pubblici, costretti poi a intraprendere un percorso a ostacoli per cercare di raggiungere i propri obiettivi. È il caso del Parco nazionale del Circeo, che forse più di tanti altri ha dovuto fare i conti con delle norme che hanno preso in considerazione solo ed esclusivamente i numeri nel nome del risparmio (giustissimo) sulla spesa pubblica. Peccato che ogni situazione rappresenti un caso a sé.
Un paradosso palese, che ha ingessato per anni il Parco. Anche se a partire dal 2018, finalmente, potrebbe arrivare una svolta. Anche se chiaramente le criticità e le problematiche, come si legge nei documenti allegati al bilancio preventivo del 2018, non spariranno di punto in bianco.
La prima voce su cui è opportuno soffermarsi è quella relativa al personale. In un momento storico in cui alla pubblica amministrazione viene richiesta efficienza, il Parco è costretto ad andare avanti con una pianta organica ridotta all'osso. Sei i dipendenti negli uffici, con una previsione di altre tre assunzioni. Il completamento potrebbe arrivare entro quest'anno, visto che l'Ente ha dato il via alle procedure di mobilità. Qui emerge palesemente la rigidità di una norma nata per contrastare gli sprechi, ma che, essendo applicata "matematicamente", in qualche caso ha creato più problemi che altro. Impensabile infatti che un Ente chiamato a espletare una miriade di funzioni come il Parco vada avanti con così poco personale, senza poter assumere neppure consulenti esterni (dal 2011). Le difficoltà riguardano soprattutto l'ufficio tecnico, alle prese con centinaia e centinaia di pratiche. Per fortuna è stato trovato l'escamotage del tavolo tecnico congiunto con il Comune di Sabaudia, che ha consentito di dimezzare i tempi e di azzerare (quasi) il contenzioso, dando un'interpretazione univoca delle norme grazie al confronto "collegiale" tra i tecnici. Anche la situazione dei trasferimenti ministeriali suscita qualche perplessità: pure nel 2018 il Parco dovrà "restituire" 159.943 euro. Somme dovute ancora una volta per calcoli matematici, che torneranno nelle casse dello Stato limitando quindi gli investimenti. Tant'è vero che di consistenti Lavori pubblici svolti direttamente dal Parco, restando così le cose, neppure a parlarne.
Fortunatamente, però, sono stati fatti passi avanti e per l'anno appena iniziato ci sono ulteriori margini di miglioramento. Tante le progettualità in programma per quest'anno, che riguardano tutte le sfere in cui opera il Parco nazionale. Negli allegati al bilancio vengono elencati con precisione gli interventi da voler realizzare. Si va dalla manutenzione della foresta e dei boschi alla gestione della fauna, soprattutto per quanto riguarda il contenimento di daini e cinghiali. Ma non solo. C'è spazio per il contrasto all'insetto che ha causato l'imbrunimento del promontorio, per la riqualificazione del polo d'accoglienza del Borgo di Villa Fogliano, per le attività di ricerca, di informazione ambientale e divulgazione, ma anche per la promozione, la destagionalizzazione del turismo, la tutela e la gestione di Zannone. E questo, vista l'esiguità dei trasferimenti da parte del ministero (il 50 per cento copre  le spese di personale) anche grazie all'uso dell'avanzo di amministrazione delle annualità precedenti. Una svolta arrivata nell'anno appena trascorso: stop con la burocrazia del blocco.


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Fonte: Latinaoggi.eu

La sede del Parco nazionale del Circeo
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