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Una donna guida il lago di Paola dopo 300 anni

L’intervista Anna Scalfati è il nuovo presidente del cda dell’azienda vallicola. E promette: rispetto della Storia e dei luoghi

(11 Giugno 2018) Dopo più di trecento anni di vita economica, per la prima volta il lago di Paola sarà gestito da una donna. E' infatti Anna Scalfati il nuovo presidente del consiglio di amministrazione dell'Azienda Vallicola del lago di Paola, il magnifico specchio d'acqua che rende celebre lo skyline di Sabaudia, la città che, coincidenza della Storia e del destino, ha anch'essa come guida una donna, da un anno esatto.
«E' un luogo bellissimo ma anche difficile, da preservare e da unire al territorio, per questo sono tornata ad occuparmene in prima persona», dice la Scalfati che nella vita ha fatto la giornalista senza mai mettere da parte quel lago e ciò che rappresenta.
Lei più volte ha detto che le attività economiche in questa parte del Paese sono una cosa complicata. E adesso è qui...
Certo è complicato. Dico questo perché l'ho sperimentato in prima persona, dieci anni fa ho dovuto lottare per evitare che il lago fosse trasformato in un resort per pochi ricconi con posto barca. Sono convinta che le attività economiche debbano avere il giusto spazio ma senza mai rinunciare alla Storia di un luogo, alle sue vocazioni e alla tutela dell'ambiente. Faccio appello alle istituzioni perché il lago possa agire sempre di più in osmosi con il Parco e con il territorio, con le altre attività di questo bellissimo comprensorio. Non è semplice, però le donne sono chiamate a rimboccarsi le maniche nei momenti difficili. Non è accaduto così anche per la città di Sabaudia? Ora c'è una donna sindaco dopo anni complicati. Bisogna sempre stare in guardia e non lasciare spazio all'immobilismo perché è nello stallo che si insinuano appetiti illeciti e purtroppo questa provincia ne conta moltissimi.
Cosa la lega a questo posto, oltre che la sua storia familiare?
Il legame forte viene dalla storia del lago, un luogo che ha ospitato da sempre la pesca, attività dell'uomo ma sempre nel rispetto della tradizione, delle strutture. E credetemi è facile cedere alla tentazione di stravolgere tutto per fare spazio al lusso di pochi. Più volte ci sono stati tentativi di assalto (in senso letterale) al lago di Paola. Io credo che la salvezza e la tutela possano venire da una gestione rigorosa e rispettosa dell'habitat ma anche dalla collaborazione con il territorio. Penso ad un luogo ideale per le esposizioni di prodotti e produzioni locali, penso alla promozione congiunta e sono convinta che il lago di Paola debba continuare a svolgere anche il suo ruolo di azienda locale, dunque a dare lavoro.
Sabaudia e il lago sono un po' la stessa cosa, si parla dell'una e dell'altro come se fossero un unicum eppure sono due realtà diverse, cioè indipendenti.
Certo il lago è una bellezza naturale ma pure un'azienda ittica e d'altra parte quando diciamo che la città di Sabaudia potrà ospitare i campionati mondiali di canottaggio è perché c'è il lago ed è intatto, non un resort con porto interno di servizio. L'unicum esiste e ci sarà sempre e sarà ancora più forte se ci si muoverà all'unisono. Io credo molto nel lavoro di squadra, nel ruolo del Comune, del Parco, della Regione. Ciò che ora è diverso è che la gestione del lago avrà un'impronta femminile e sono sicura che è un elemento importante.


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Fonte: Latinaoggi.eu

Le attività di pesca tradizionale nel lago,
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