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Dall’Europa gli aiuti per il lago

Valutato positivamente il progetto presentato dal Consiglio nazionale delle Ricerche insieme alla proprietà Scalfati al Parco e al Comune: sarà finanziato nel programma Life insieme a quello per il fiume Nestos in Grecia. Lotta agli scarichi

(19 Giugno 2018) Dall'Europa arriva, e stavolta in maniera concreta, un'opportunità per risanare il lago di Paola. Il progetto presentato dal Cnr (Consiglio nazionale delle ricerche), dalla proprietà Scalfati, dal Parco nazionale del Circeo e dal Comune di Sabaudia ha infatti superato il primo scoglio ed è stato selezionato nel Programma per l'ambiente e l'azione per il clima (Life) insieme a un altro progetto per il bacino idrografico del fiume Nestos in Grecia. Un intervento milionario.
I problemi riscontrati
Le criticità del lago di Paola sono ormai note e sono dovute a una moltitudine di fattori. L'eccessiva presenza di carichi di nutrienti nell'acqua contribuisce a far proliferare le alghe, con una diminuzione delle percentuali di ossigeno. Un problema che si verifica soprattutto con l'aumento delle temperature e che può determinare anche una vera e propria crisi dell'habitat. Come accaduto ad esempio nel luglio del 1979, con una disastrosa moria di pesci. Altri fenomeni simili, anche se meno intensi, si sono verificati poi nel 2003 e nel 2015. Da dove arrivano questi nutrienti? Uno dei problemi è quello degli scarichi, anche se in misura inferiore rispetto agli anni Settanta, quando la città di Sabaudia ancora sversava lì i reflui (problema per il quale la proprietà Scalfati è stata risarcita). Ora ci sono ancora degli scarichi civili che probabilmente non smaltiscono correttamente i reflui, ma ci sono anche elevate percentuali di nutrienti che provengono dall'agricoltura. Ci sono poi altri due aspetti di cui occorre tener conto: la scarsa manutenzione dei canali che garantiscono lo scambio di acque con il mare e l'intenso prelivo dalle falde acquifere per alimentare i pozzi. Tutto ciò contribuisce ad aumentare la salinità del lago di Paola.
Le misure da adottare
Il progetto che è stato inserito nel Life prevede degli interventi a medio e lungo termine. L'obiettivo è quello di migliorare la qualità ambientale di questo ecosistema, nel cuore del Parco nazionale del Circeo. Alcuni di questi lavori non richiedono lunghi tempi per l'attuazione. Un esempio è quello del miglioramento della circolazione di acqua dolce intervenendo sul canale Caterattino. Si punta a incrementare anche l'aerazione diretta nelle zone con maggiore scarsità di ossigeno. Ovviamente in parallelo occorre lavorare riducendo i carichi «trofici» di origine civile. Questo avverrà in primo luogo attraverso un censimento delle utenze e la diffusione di buone pratiche, tra cui la fitodepurazione su piccola scala. Anche sull'agricoltura ci sarà da fare, in linea con quanto previsto dal Piano del Parco nazionale del Circeo. Si mira ad aumentare la compatibilità ambientale delle attività di coltivazione in campo e di quelle serricole, legata anche a una corretta gestione degli emungimenti di acqua. Per quanto riguarda le alghe, invece, saranno raccolte con un battello raccoglitore di superficie e utilizzate, impiegando «bioreattori sperimentali a scala pilota», per la produzione di biogas. Nell'elenco delle misure troviamo anche la lotta all'erosione con l'utilizzo di fasce arboree, il miglioramento della fruibilità turistico-ricreativa, sportiva e archeologica, nonché il continuo monitoraggio della qualità chimica e biologica delle acque per tenere sotto controllo il lago ed evitare nuove emergenze. Un importante passo in avanti per trasformare annosi problemi legati al bacino in opportunità di sviluppo per tutto il territorio. E i concetti chiave devono necessariamente essere due: tutela dell'ambiente e sostenibilità.


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Fonte: Latinaoggi.eu

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