Vai alla home di Parks.it
 

Circeo nella Preistoria, importanti i risultati degli scavi al riparo Blanc

La conferenza organizzata dal Parco sulle recenti indagini

(01 Ottobre 2018) Studiare la preistoria per guardare al futuro. Ministero, soprintendenza, Comune, Parco Nazionale, università e ricercatori, si sono seduti attorno allo stesso tavolo sabato 29 settembre per conoscere i risultati dei recenti scavi a San Felice Circeo presso "riparo Blanc". L'incontro ha permesso ai presenti di confrontarsi sulle opportunità di valorizzazione del patrimonio archeologico del territorio.

Riparo Blanc, a 20 metri sul livello del mare nella zona Quarto Caldo, è oggetto di studio sin dalla metà del secolo scorso. Dopo importanti scoperte portate alla luce da Mariella Taschini e Luigi Cardini, gli scavi si interruppero negli anni 60. "Nel 2016, le ricerche sono riprese grazie all'impegno della Sovraintendenza e della famiglia Blanc", spiega Margherita Mussi, docente dell'università La Sapienza. "Dalle ricerche abbiamo conferma che circa 8000 anni fa l'uomo non si limitava più a cibarsi di cacciagione ma aveva imparato a conoscere i frutti del mare, come i molluschi delle conchiglie, e a nutrirsene", racconta Flavio Altamura impegnato negli scavi. "Le operazioni ora vanno avanti con l'obiettivo di verificare la presenza di pollini e resti vegetali nel sedime; abbiamo così l'opportunità di approfondire le abitudini alimentari dell'uomo che abitava il Circeo nella preistoria".

Negli interventi che si sono succeduti, è stato esaltato il connubio tra politica e ricerca quale fattore di successo. Nello specifico, Francesco Scoppola del Mibac ha sottolineato l'importanza di ricercare le risorse necessarie attraverso i giusti canali, rappresentati dalle istituzioni europee. Gli interventi conclusivi del sindaco Giuseppe Schiboni e del Presidente del Parco Nazionale Gaetano Benedetto hanno lanciato la sfida: tramutare l'infinita ricchezza archeologica in una risorsa turistico-culturale.

Il Parco è pronto a fare la sua parte anche con impegni economici", ha dichiarato Benedetto. "Abbiamo progetti importanti come la completa fruizione di Villa Domiziano e il recupero degli antichi impianti termali. Sul promontorio vantiamo 14 siti di interesse archeologico, allora perché non organizzare un congresso di paleontologia nazionale con cadenza annuale? Servono meccanismi integrati e condivisi all'insegna del metodo e della continuità. In tal modo si potrà davvero fare sistema e valorizzare l'inestimabile ricchezza archeologica di questo territorio".


Scarica

Fonte: www.ilcaffe.tv

Un momento della conferenza
share-stampashare-mailQR Codeshare-facebookshare-twitter
© 2024 - Ente Parco Nazionale del Circeo