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Ora la splendida Villa Domiziano è accessibile anche dai disabili, gli studenti diventano guide

L'iniziativa nell'ambito delle giornate FAI d'Autunno

(14 Ottobre 2018)   La Villa di Domiziano, sito archeologico risalente al I secolo avanti Cristo, ricco di fascino, adagiato sulle sponde del lago di Paola e circondato dalla foresta del Parco nazionale del Circeo, ora è accessibile anche alle persone con disabilità motoria. Ieri, nell'ambito delle Giornate FAI d'autunno, è stata organizzata una visita guidata per le associazioni di disabili del territorio che ha consentito a questi ultimi di raggiungere l'area archeologica in battello via lago di Paola e di ammirare gli impianti termali, l'insieme delle opere idrauliche e le cisterne di alimentazione venute alla luce negli anni. A fare da ciceroni gli alunni del liceo Classico Dante Alighieri e del liceo Artistico di Latina. La Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Frosinone, Latina e Rieti, grazie ad un finanziamento del Ministero per i Beni e le Attività Culturali di 500.000 euro è riuscita ad adeguare e rendere accessibile anche a persone con disabilità la Villa di Domiziano e la Cisterna delle Navi. Il tutto grazie ad una serie di grate e passerelle metalliche che consentono di spostarsi agilmente con le sedie a rotelle.

«Siamo intervenuti per rendere il sito il più accessibile possibile superando dislivelli e facilitando la visita a tutti spiega Francesco Di Mario delegato della Soprintendenza Abbiamo effettuato anche dei lavori di restauro dato che gli ultimi risalgono ad oltre 30 anni fa. Inoltre abbiamo realizzato un percorso che consente anche ai diversamente abili di raggiungere la cisterna delle navi».
Struttura, risalente anch'essa al I secolo avanti Cristo, che è stata mostrata ieri per la prima volta al pubblico presente. Mentre venivano effettuati degli interventi per illuminarla grazie a pannelli solari, si è scoperto che le pareti al suo interno mostravano dei graffiti raffiguranti le navi risalenti probabilmente al 2 o 3 secolo dopo Cristo. Di qui l'attribuzione del nome. Dopo la morte dell'imperatore Domiziano la villa ebbe altri proprietari e, uno di questo, utilizzò la cisterna come ergastulum, cioè una prigione per gli schiavi che venivano di giorno impiegati nei lavori. Le iscrizioni ritrovate a Sabaudia richiamano quelle rinvenute a Pompei e in pochissimi altri siti e sono in un latino volgare in trasformazione verso l'italiano.
Come ha spiegato la filologa Vanessa Micco alcuni graffiti riproducono delle scale che nascondono il simbolismo della libertà, poi vi sono le raffigurazioni di navi tra le quali una nave pretoriana all'interno delle cui vele vi sono delle parole. Si riesce a intravedere la scritta Nettunus rex okeani, Nettuno re degli oceani. Presente anche un simbolo fallico che avrebbe funzione anti malocchio. C'è anche un'iscrizione più recente che risalirebbe al periodo bellico. Il sindaco di Sabaudia, Giada Gervasi, ha annunciato il progetto di realizzare un parco archeologico che colleghi tutti i siti presenti nel territorio.


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Fonte: Il Messaggero

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