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Costa del Circeo divorata dal mare. Il Parco: servono interventi duraturi

Si lotta per difendere le dune dagli sbancamenti dolosi ma occorrono anche dragaggi, ripascimenti e dighe sommerse

(04 Marzo 2018)  L'ultima mareggiata che si è abbattuta sulle coste laziali non ha risparmiato la zona di Sabaudia e il Circeo. La spiaggia divorata in più punti alimenta la preoccupazione sull'avvio delle prossima stagione turistica così come sulla tenuta del sistema ambientale nel suo complesso. La Regione ha messo sul piatto 500mila euro per la salvaguardia della costa del Parco, ma secondo il direttore dell'ente nazionale , questo importo rischia di non essere sufficiente, ed i tempi di intervento troppo lunghi.  Per questo il Parco chiederà l'attivazione di un tavolo che comprenda anche il ministero dell'Ambiente e delle Infrastrutture. Non può più rimanere un problema locale o regionale.

Il Parco: interessare i ministeri

«Dobbiamo oggi dare risposte immediate a tutela della duna protetta anche dall'Europa e assieme agli operatori economici presenti. Anche considerando che il primo aprile ci sarà, con la Pasqua, la prova generale della stagione primaverile/estiva. Occorre un salto di livello istituzionale - sottolinea Paolo Cassola, direttore del Parco - facendo squadra assieme come è avvenuto negli ultimi tempi. Ma poi fare soprattutto subito cose utili. Fare dragaggi dove necessari e funzionali (penso all'insabbiamento del porto di San Felice Circeo) e dare il via ad un programma di ricostituzione ad esempio del sistema delle Secche (scomparso in gran parte) e di ripascimento dolce. Poi pensare a dighe sommerse. Il tutti con procedure burocratiche semplificate».

Allarme sbancamenti dolosi

Prosegue il direttore: «È assurdo altrimenti che da una parte il Parco spenda soldi per ricostruire le dune da sbancamenti dolosi e per fare adeguati attraversamenti (vedi cantiere sopra Caterattino) e dall'altra non si mettano in campo azioni forti preventive e correttive sul fenomeno erosivo. Certo, ci sono i cambiamenti climatici, ma ci devono essere anche programmi chiari e coerenti sulla gestione e l'infrastrutturazione della Costa laziale. Mano sinistra e destra - sottolinea Cassola - sembrano invece spesso tra loro in 'guerra'. Anche il Pua (Piano Utilizzo Arenile) di Sabaudia dovrà necessariamente, secondo l'ente Parco, tenere di conto di questi aspetti. Al pari  di quanto indicato dal Piano Assetto Idrogeologico (PAI, ndr) della Regione Lazio sul rapporto tra rischio frana e incolumità di vite umane e attività». Ancora una volta emergenze annunciate, ma negli anni il sommarsi di mancati interventi sta rendendo la situazione insostenibile: una perla turistica e naturale come il Circeo ancora una volta chiede aiuto per non vedersi inghiottire dalla burocrazia e dalla mancata cura dell'uomo.

4 marzo 2018 | 14:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Fonte: Corriere della Sera

Gli effetti della mareggiata
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