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Il Parco nazionale arriverà al mare

L’ampliamento possibile dopo la proposta dell’Ente alla Regione per l’affidamento di alcune zone di conservazione speciale

(10 Gennaio 2019) L'ampliamento a mare del Parco nazionale del Circeo comincia ad assumere maggiore concretezza. Nelle scorse settimane, infatti, il direttivo dell'Ente ha deliberato nel merito presentando una proposta di candidatura per l'affidamento di alcune zone di conservazione speciale. Un'idea che è in linea con quanto contenuto all'interno del Piano del Parco, strumento di pianificazione in corso di approvazione (ormai da tempo) in Regione.
Tra quegli elaborati, c'è proprio un allegato ad hoc relativo all'ampliamento a mare. Nello stesso - si riassume nella delibera del direttivo - «è stata già manifestata e motivata la proposta di ampliare l'interesse di questo Ente Parco a mare con la finalità di tutelare e valorizzare le caratteristiche della biodiversità marina e costiera e di habitat la cui presenza, come nel caso delle praterie di Posidonia, hanno influenze positive anche sul limitrofo sistema dinamico costiero, nonché di favorire le interazioni con le specie che nei diversi momenti del loro ciclo biologico fruiscono sia degli ambienti marini che costieri».
L'obiettivo di fondo, dunque, è quello di tutelare flora e fauna. Anche perché l'ambiente marino e quello costiero da anni subiscono una forte pressione antropica, talvolta conseguenza di pratiche illecite come la pesca a strascico. Ciò avviene anche in aree di grandissimo pregio e che, in quanto tali, sono definite zone di conservazione speciale, le quali al loro interno comprendono anche diversi siti d'interesse comunitario.
Con decreto ministeriale risalente al 2017, di queste zone di conservazione ne sono state individuate diverse, tra cui i fondali circostanti l'isola di Zannone, i fondali tra Capo Portiere e il lago di Caprolace, nonché i fondali tra Capo Circeo e Terracina. Sono siti d'interesse comunitario marini antistanti, confinanti e limitrofi con il perimetro del Parco nazionale del Circeo.
L'Ente Parco si è quindi proposto per la gestione al fine - si legge - «di poter addivenire a una gestione più omogenea di queste due realtà di aree di protezione (area parco e zone speciali di conservazione) così connesse dal punto di vista territoriale ed ecologico, al fine di renderla più coerente anche dal punto di vista formale».
Un'eventuale gestione, chiaramente, dovrà essere concordata con la Regione Lazio e il ministero dell'Ambiente, ai quali è stata inviata la documentazione approvata dal direttivo.


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Fonte: Latinaoggi.eu

La sede del Parco nazionale del Circeo
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