Torna l’incubo della Lymantria, si corre ai ripari
Le criticità sono state rilevate nell’area del cimitero di San Felice Circeo
(16 Gennaio 2019) Torna l'incubo della Lymantria a San Felice Circeo. Si tratta di un bruco particolarmente vorace che negli anni passato (specie fra 2011 e 2012) aveva già invaso il promontorio mettendo a rischio la sua vegetazione. Ora dei nuovi avvistamenti, per i quali il Comune è corso ai ripari affidando con urgenza un intervento di disinfestazione.
A segnalare la presenza dei bruchi sono stati alcuni cittadini. Il focolaio maggiore, a quanto pare, si è registrato nel cimitero di via dell'Acropoli, sia sulle tombe che sugli alberi. «La presenza di focolaio di infezione - si legge nella determina - può costituire una grave minaccia sia sotto l'aspetto igienico-sanitario in relazione al propagarsi del fenomeno, sia per il profilo paesaggistico, storico-culturale che le piante rivestono nel nostro ambiente».
Come accennato in premessa, si tratta di un bruco particolarmente vorace, i cui effetti sulla vegetazione sono ben noti. Tra il 2011 e il 2012, infatti, si verificò una vera e propria invasione del lepidottero. Ingenti i danni non soltanto al patrimonio naturalistico del Parco nazionale del Circeo, ma anche da alcune coltivazioni (specie di kiwi) della zona.
Per questo motivo, al fine di evitare ogni possibile rischio, il Comune ha deciso di mettere in atto subito interventi di disinfestazione. Anche perché quelli previsti la scorsa estate non sono più stati effettuati. L'aggiudicazione della procedura di gara, come si legge nel recente affidamento (determina 690 del 31 dicembre), è arrivata solamente il 31 ottobre. «I fenomeni di pioggia intensa e di temporale forte e raffiche di vento - così nell'atto - hanno impedito la disinfestazione contro gli insetti volanti, in quanto va eseguita in primavera e subito dopo l'estate; eseguirla a novembre e dicembre equivale a uno spreco di denaro pubblico». Risparmiati quei soldi, ora saranno utilizzati per eliminare la Lymantria dal cimitero.
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Fonte: Latinaoggi.eu
