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Gasolio e cartucce contro i Carabinieri

Intimidazione al Parco nazionale del Circeo, la busta con i proiettili inirizzata al comandate della stazione

(25 Giugno 2019) Non ci sono precedenti del genere. Non si erano mai spinti a tanto. Segno che con le attività di contrasto all'abusivismo e a ogni forma di mancata tutela del Parco Nazionale del Circeo i carabinieri forestali hanno colpito nel segno.
Talmente tanto da meritarsi un avvertimento in piena regola, con due taniche di gasolio lasciate alle spalle del centro visitatori, parte del carburante gettato a terra e incendiato - anche se non ha causato grossi danni - e soprattutto una busta con quattro cartucce per la caccia al cinghiale con sopra un foglio con scritto a chiare lettere (su computer) il destinatario: Alessandro Rossi, comandante della stazione dei forestali nel Parco, a Sabaudia.
A trovare il regalo, ieri mattina intorno alle 7,30, i dipendenti del Parco che prendevano servizio. L'allarme è scattato immediatamente, sono stati avvisati i militari, la zona dove si trovano i locali tecnici con le caldaie è stata circoscritta. Oltre le taniche a destare preoccupazione c'era quella busta che nessuno ha aperto fino all'arrivo degli artificieri, intorno alle 12,30. C'erano le cartucce calibro 12 e niente altro. A indagare sulla vicenda, coordinati dal sostituto procuratore Valentina Giammaria, i carabinieri del comando provinciale di Latina. A far visita ai militari della stazione, nel tardo pomeriggio di ieri, il generale Angelo Agovino comandante delle unità forestali, ambientali e agroalimentari dell'Arma: «Un atto gravissimo, che non si era mai verificato e che mettiamo in relazione all'attività istituzionale svolta dai Carabinieri forestali e in particolare all'antiabusivismo. Stiamo indagando in questa direzione». Il generale ha voluto anche «dare tutto il sostegno possibile e fare il punto sulle attività investigative».


LE IPOTESI

La pista è delineata, riguarda gli interessi che il maresciallo e i suoi uomini hanno toccato. In particolare sulle spiagge. E qui il discorso si allarga, inevitabilmente, perché se il movente dell'avvertimento è da ricercare lì, non è escluso che durante le attività i militari della stazione possano avere intralciato qualche pezzo grosso della criminalità. Si sa che gli affari lungo le coste fanno gola alla malavita organizzata che sul litorale pontino ha interessi diffusi.
Anche per questo si andranno a rivedere le attività svolte dai forestali sui beni del Demanio, nel contrasto a ogni forma di abusivismo nonché nei sequestri scaturiti dalle attività svolte.
Sono in corso, comunque, gli accertamenti sia sulle taniche sia sulla busta per verificare se chi ha portato il materiale fin lì possa in qualche modo aver lasciato qualche traccia. Difficile ipotizzare la presenza di impronte, ma chi ha compiuto il gesto potrebbe essersi tradito. Si lavora anche su alcuni reperti ritrovati nell'area circoscritta, mentre nella zona non ci sono telecamere. Un particolare del quale chi ha agito era al corrente, tanto che è uno degli elementi sui quali lavorano gli investigatori: la busta con le cartucce e quelle taniche di gasolio sono state portate lì da chi il Parco del Circeo molto bene.


LE MISURE

Intensificata la sorveglianza nell'area e nei confronti del maresciallo Rossi, oggi si riunirà in Prefettura il comitato per l'ordine e sicurezza pubblica. Nulla sarà lasciato al caso, quello nei confronti dell'Arma e del Parco è un atto senza precedenti.


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Fonte: Il Messaggero

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