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Via al piano di abbattimento dei daini nel Parco del Circeo

Riduzione prevista per legge. Dura presa di posizione di Vigorelli

(09 Gennaio 2020) Deve essere affrontata «la problematica dell'espansione di daini all'interno della foresta demaniale» e così l'Ente Parco Nazionale del Circeo dà corso al piano di gestione «seguendo le indicazioni dell'Ispra» ovvero dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale. Il direttore del Parco, Paolo Cassola, ha adottato una determina il 30 dicembre con la quale dà il via libera alla "fase attuativa" al "Piano gestionale di controllo del daino nella foresta demaniale" e impegna la spesa di 195.000 euro. Fondi necessari per realizzare una serie di strutture del "Parco daini", l'acquisto del foraggio, la sistemazione di un pozzo e via discorrendo. La determina fa seguto a quanto stabilito dal Consiglio direttivo del Parco del Circeo nella seduta del 23 gennaio 2017 «che aveva avuto tre voti favorevoli e un voto contrario, quello del sindaco di Ponza Piero Vigorelli». A ricordarlo è lo stesso ex primo cittadino dell'isola, il quale snocciola una serie di dati rispetto al piano adottato e parla di «inizio della mattanza dei daini nella foresta del Parco». Piano - va ricordato - che è stato sollecitato dal Ministero dell'ambiente e del territorio che ad aprile 2017 «invitava l'Ente Parco a voler operare il previsto controllo del daino con la massima efficacia», si legge nella determina, e che ha avuto anche il via libera della Regione Lazio per il cosiddetto "piano di incidenza". Le carte, quindi, sono in regola e il controllo della popolazione faunistica - come avvenuto per i cinghiali - ma l'ex sindaco indica i "numeri" e i temetodi, lamentandosi di entrambi. «Saranno abbattuti almeno 350 capi. La popolazione dei daini dovrà essere ridotta del 30 per cento, ogni anno e per i prossimi tre anni. Il piano è quello deciso nel 2017, si prevedono battute" notturne per far convogliare i daini in "corral" mobili di almeno mille metri quadrati, che sono dei recinti-prigione. Appostati a circa 15 metri da terra, ci saranno i fucilieri di sua maestà il Parco, che saranno equipaggiati con fucili di calibro non inferiore a 6,5 millimetri, dotati di cannocchiale di mira a 12 ingrandimenti e adatti alla visione notturna». Vigorelli conclude: «Dopo i mufloni di Zannone, ora tocca ai daini. Per la verità, per la nostra isola il Parco ha previsto una morte, come dire, più raffinata. Quei pochi mufloni sopravvissuti a Zannone finiranno in un recinto, e lì moriranno di fame, lentamente e inesorabilmente»


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Fonte: Il Messaggero

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