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«Fermiamo la strage di daini nel Parco del Circeo»

Interrogazione di Brambilla (FI) al ministro Costa. Il direttore dell’Ente Parco, Paolo Cassola: «Faremo di tutto per non abbatterli»

(15 Gennaio 2020)  

Dopo le denunce di animalisti e ambientalisti contro il piano del Parco del Circeo che prevede l'abbattimento di centinaia di daini, ieri la deputata Michela Vittoria Brambilla (Forza Italia) ha rivolto un'interrogazione al ministro dell'Ambiente, Sergio Costa.

Nell'interrogazione a risposta scritta la parlamentare forzista chiede a Costa «se intenda fermare l'inutile mattanza dei daini del Circeo», che è «l'ennesimo episodio della guerra alla fauna selvatica avviata, ormai senza ritegno, in questo Paese» dopo aver promosso «sconsiderati programmi di ripopolamento a beneficio dei cacciatori».

I daini che il Parco del Circeo vorrebbe abbattere sono discendenti di quelli introdotti oltre 60 anni fa per un programma di ripopolamento. «Originariamente confinati in una superficie recintata di 400 ettari - spiega la deputata forzista, che è anche presidente della Lega italiana per la difesa degli animali e dell'ambiente - sono fuggiti e hanno dato origine alla popolazione che occupa attualmente l'intera foresta, con densità diverse. Nel complesso, secondo la stima risalente al 2015, circa 1.268 capi, una media di 42 ogni cento ettari a fronte di una capacità massima, secondo gli estensori del piano, di 15-20 esemplari». Per questo l'Ente Parco, che ha stanziato a dicembre 195 mila euro per il progetto di contenimento, ha riferito di «un prelievo» di daini «pari ad almeno il 30%».

Il piano di gestione del daino è stato approvato il 23 gennaio 2017 dal consiglio direttivo dell'Ente Parco «con il solo voto contrario dell'allora sindaco di Ponza Piero Vigorelli», ricorda Brambilla, e ha ricevuto il parere favorevole sia del ministero dell'Ambiente, sia della Regione Lazio.

«C'è una specie in sovrannumero che ha creato danno ambientale distruggendo il sottobosco nella foresta che è anche tutelata dall'Unesco. Il piano di contenimento è necessario», sottolinea Paolo Cassola, direttore del Parco. Tuttavia, aggiunge, all'interno del programma per limitare il numero dei daini «gli abbattimenti sono una condizione necessaria da prevedere per legge ma non sono indispensabili». E promette: «Faremo di tutto per non abbatterli».

Secondo Vigorelli però «nel piano è scritto nero su bianco "rimozione della popolazione" al capitolo 2.6.1 e "spari da punti fissi di appostamento" al capitolo successivo» . Per il Partito animalista «uccidere degli animali vittime della negligenza umana è contrario alla natura». E Legambiente sollecita il «trasferimento, previo accordo tra enti, nei parchi regionali più prossimi o in altre riserve faunistiche atte all'accoglimento».

 


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Fonte: Corriere della Sera

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