Circeo, sentiero della legalità a Quarto Caldo
L’Ente Parco stanzia 40.000 euro per l’opera che servirà a ricordare la lotta all’abusivismo
(20 Gennaio 2020) L'Ente Parco impegna 40.000 euro per la realizzazione del "Sentiero naturalistico della Legalità Quarto Caldo" sul Promontorio del Circeo. Un'iniziativa simbolica per tenere viva la memoria sul tentativo del "Sacco" del Promontorio più famoso d'Italia. «Una vicenda lunga e complessa - spiega l'Ente Parco - che caratterizzò la nascita di uno dei primi ecomostri di Italia con una previsione edificatoria di circa 100.000 metri cubi su 3 ettari in una zona di grande pregio naturalistico. Nasce tutto da una licenza edilizia del 1973 rilasciata dal Comune di San Felice Circeo, che dà il via a questa grande e abusiva edificazione su un'area già all'interno del Parco nazionale». Iniziò un lungo iter giudiziario durato decenni, portato avanti dai privati per salvare i rustici realizzati e completare la lottizzazione avviata. Vinsero invece l'Ente Parco e il Comune di San felice Circeo che dal 1976, annullando le licenze edilizie e dando priorità all'azione di abbattimento, affermò con le sue successive amministrazioni, una precisa volontà edilizia di doveroso contrasto al fenomeno dell'abusivismo edilizio soprattutto all'interno del Parco. «Un risultato raggiunto - sottolinea l'Ente Parco - grazie anche, e sarà doveroso ricordali, ad alcuni protagonisti positivi di quella vicenda, tra i quali il giudice Luciano Infelisi ed il giornalista Antonio Cederna, accanto alle associazioni ambientaliste e non solo». Ora l'obiettivo è creare il "Sentiero naturalistico della legalità di Quarto Caldo" accanto ad iniziative simili per mantenere alta l'attenzione sulla lotta all'abusivismo e a favore della legalità. «L'obiettivo principale - conclude l'Ente Parco - è favorire una riflessione culturale e pedagogica sui concetti di cittadinanza attiva e giustizia».
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Fonte: Il Messaggero
