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Il Monte Circeo diventa marrone, colpa della farfalla mangia-foglie

(15 Giugno 2020)  

Addio verde Circeo. Quanti in questi giorni stanno godendo dei primi bagni di mare e di sole sulla spiaggia di Sabaudia si trovano davanti agli occhi un promontorio di un insolito color mattone. Simile a un paesaggio autunnale o a quello di un'area divorata dal fuoco. Nulla però fortunatamente di così grave. Il monte della Maga non ha il suo caratteristico colore, determinato dal fitto bosco che lo ricopre, e lo stesso paesaggio è cambiato soltanto a causa di un lepidottero, la limantria. Le larve di tale insetto, diffuso in Europa, Asia, Nordafrica e America settentrionale, sono degli incredibili divoratori di foglie e hanno lasciato solo i rami di farnie, farnetti, cerri, lecci e altre piante che crescono in abbondanza al Circeo. Non è la prima volta che accade un fenomeno del genere, ma in questo caso l'assalto è stato notevole e l'impatto visivo forte. Come del resto anche su Monte Orlando, a Gaeta.

 

"Non si può fare molto di più che monitorare la situazione, considerando che ci troviamo in un'area protetta e non si possono utilizzare prodotti particolari. Abbiamo però inviato una lettera al servizio di fitopatologia del Lazio e intendiamo coinvolgere anche l'Università della Tuscia per cercare comunque delle soluzioni ecocompatibili", assicura il direttore dell'Ente Parco Nazionale del Circeo, Paolo Cassola. Il Parco del resto sta già combattendo anche un'altra battaglia, quella contro lo xylosandrus, un coleottero che danneggia pesantemente la vegetazione. Gli alberi divorati dalla limantria, inserita nell'elenco delle cento specie invasive più dannose al mondo, a breve dovrebbero però tornare a coprirsi di foglie.

 

"Quanto accaduto - rassicura sempre il direttore Cassola - non rappresenta la fine della vegetazione. Si tratta comunque di un problema da monitorare di più e meglio e per questo stiamo cercando di sperimentare un protocollo con cui intervenire". Dei bruchi intanto fortunatamente non c'è più traccia. La metamorfosi è avvenuta. E sul promontorio come attorno alla duna vi sono ormai nuvole di farfalle di color nocciola. Ma quanto tempo occorrerà per tornare a vedere la montagna di un verde brillante che si specchia nelle acque del mare di Sabaudia e dire addio alle macchie marroni? "Difficile fare previsioni, ma dovremmo aver superato la fase peggiore e già a fine mese dovrebbe andar meglio", sostiene il direttore Cassola. Il mistero su quel paesaggio così inquietante attorno a Torre Paola è svelato.

 

 


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Fonte: La Repubblica

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